Continua la protesta in Brasile: si manifesta contro i Mondiali e finisce in scontro

protesta-mondiali-tuttacronacaIn Brasile si continua a manifestare contro i Mondiali di calcio del 2014 e a San Paolo è andata in scena, sabato sera, una nuova protesta, alla quale hanno perso un migliaio di persone. Quello che si contesta sono le ingenti spese per i lavori relativi agli impianti sportivi e la scarsa qualità dei servizi pubblici di base. Gli scontri con le forze dell’ordine sono proseguiti per tutta la serata, con la polizia che ha cercato di disperdere la folla con lacrimogeni e bombe assordanti mentre le vetrine venivano infrante e i cassonetti dati alle fiamme. Un portavoce dei manifestanti ha accusato la polizia di essere intervenuta con durezza prima che la manifestazione degenerasse, mentre la stampa brasiliana ha protestato perchè tra i fermati figurano diversi giornalisti, anche se chiaramente identificabili. Alla testa del corteo, numerosi militanti anarchici radicali dei Black Bloc vestiti di nero e con il volto coperto. Il bilancio finale è stato di cinque agenti feriti, due arresti e 230 fermi.

Rebelo saluta: il ministro dello sport brasiliano si dimette

Aldo-Rebelo-mondiali-tuttacronacaI calciatori attendono i sorteggi per i Mondiali di Brasile 2014 e proprio dallo stato sudamericano arriva la notizia che il ministro dello sport, Aldo Rebelo, si dimette. E’ stato lui stesso ad annunciare che il prossimo dicembre lascerà la guida del dicastero, che aveva assunto nel 2011, a seguito delle dimissioni di Silva, accusato di corruzione. Rebelo ha infatti intenzione di candidarsi a governatore dello Stato di Rio nelle elezioni che avranno luogo l’anno prossimo, ad ottobre. “Mi dimetterò. Penso che sarà a dicembre, quando sarà completata la consegna degli stadi” alla Fifa. Core ricorda Repubblica, un anno fa il ministro era stato al centro di un incidente diplomatico: si era rifiutato di incontrare il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, che aveva definito troppo lenti i preparativi per i mondiali brasiliani. Nonostante questo, l’organo di governo del calcio mondiale ritiene che tutti e 12 gli stadi dei mondiali saranno pronti per fine anno.

La protesta in Brasile… ora è a testa in giù

protesta-brasile-appesi-tuttacronacaContinuano le proteste in Brasile, con metodi sempre più originali. Alla vigilia della partita con l’Uruguay, i manifestanti hanno infatti optato per “fare i pipistrelli” appendendosi s testa in giù. Il presidente Dilma Rousseff, mentre continua a tentare di placare la rabbia che serpeggia nel Paese, ha nel frattempo avuto un incontro con i sindacati.

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Balo e quella vendetta da rinviare

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L’Italia è a pezzi dopo la sfida contro il Brasile? Sicuramente gli infortuni sono pesanti e anche Mario Balotelli non potrà essere in campo nella semifinale di Confederations Cup contro la Spagna che la squadra di Prandelli disputerà giovedì sera. Gli esami diagnostici a cui l’attaccante è stato sottoposto hanno rilevato una “una distrazione muscolare di primo grado al quadricipite della gamba sinistra”. Balotelli su Facebook aveva detto “È da un anno che aspetto la Spagna. La vendetta è un piatto che va consumato freddo”, ma sembra proprio che questa “vendetta” dovrà essere “congelata” per Balotelli. Altro giocatore in dubbio è Riccardo Montolivo, anche lui rimasto infortunato contro il Brasile per una pallonata alla testa.

 

Gli Azzurri lottano fino alla fine contro i padroni di casa ma non basta

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Si è giocato in un clima rovente, con la polizia a proteggere lo stadio mentre fuori impazzava la protesta. I padroni di casa non hanno perdonato, nonostante la crescita che si è notata tra le fila azzurre, orfane di Pirlo e De Rossi.  L’inizio è stato un incubo per i ragazzi di Prandelli, con Buffon che deve metterci i pugni per salvare la sua rete anche se la sua porta sembra cedere fin dai primi minuti. Bisogna attendere il 15′ perchè Balotelli abbia la prima occasione: solo dieci minuti e Montolivo deve uscire. Si teme un infortunio, bisognerà attendere per vedere se lo troveremo in campo giovedì. Poco dopo è Abate a dover lasciar il campo per problemi a una spalla. Cambio anche per il Brasile, con Luis costretto ad uscire. In questo frangente è la Selecao a mantenere il controllo di palla anche se ancora non trova la conclusione. E’ passato il 45′ quando Dante segna il gol che porta il Brasile in vantaggio e che sembra in fuorigioco con anche Fred e Thiago Silva oltre la linea dei difensori azzurri. Ma si tratta di pochi centimetri e il segnalinee non coglie le due posizioni irregolari.

Gli azzurri stanno comunque giocando una partita equilibrata e alla ripresa quando, dopo solo 5′, Giaccherini segna con uno splendido tiro al volo che è anche il primo gol subito dal Brasile in questa Confederations Cup. Pochi minuti e Neymar, su calcio di punizione, riconquista il vantaggio aggirando la barriera e battendo Buffon. Non mollano i ragazzi di Prandelli e per dieci minuti presa costantemente: peccato che Julio Cesar sia pronto su un gran tiro di Balotelli dalla distanza. Ma subito dopo è Fred che non perdona e il vantaggio si allunga: 1-3. Ma la partita non è finita: al 70° l’arbitro Irmatov fischia un rigore su Balotelli, ma il pallone arriva a Chiellini che si fa perdonare l’infortunio su Fred e segna il gol del 3-2. L’arbitro finge di non aver fischiato il rigore e assegna la rete a uno stupefatto Chiellini. Prandelli schiera El Shaarawi al posto di Diamanti, cercando il pareggio che potrebbe arrivare all’80’: su calcio d’angolo colpisce perfettamente di testa Maggio. Per lui traversa piena. Gli azzurri sognano il pareggio ma ci pensa Fred a chiudere la partita all’89’. Termina 4-2 e ora bisognerà attendere giovedì, probabilmente contro la Spagna.

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Azzurri relegati in albergo in Brasile… ma Balo se ne va a spasso!

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La Nazionale Italiana, a causa della tensione che pervade le strade brasiliane, è rinchiusa in albergo, ma SuperMario non resiste al coprifuoco ed eccolo che si gode il Brasile condividendo la sua gioia in Twitter: “Salvador !! Sembro bahiano anch io! Kkk i look like a person from Bahia!!! Kkk” Intanto, a un giorno dall’incontro con la Selecao, spiega Prandelli: “Non è il caso di tornare a casa. In questi giorni la situazione è cambiata, a Rio si poteva visitare la città, a Recife e qui ci hanno vietato di uscire dall’albergo”. Ma riguardo il prossimo incontro le idee  sono chiare sul piano tattico: “Non voglio 90′ nella nostra metà campo, userò giocatori freschi”. Ma gli scontri non lasciano indifferenti gli azzurri, soprattutto ora che le misure di sicurezza sono state incrementate: “Se le manifestazioni sono civili stimolano il miglioramento del Paese – ha spiegato Prandelli – ma se diventano violente allora non possono essere condivisibili. E sarebbe una contraddizione inaccettabile se qui a Salvador noi e la Seleçao dessimo spettacolo sul campo e fuori si verificassero degli scontri e contestazioni”. Riguardo all’uscita di Balo, che ha raggiunto il lungomare, ha spiegato: “Aveva un permesso speciale, perché sembrava uno di loro – ha scherzato Prandelli -. Aveva un permesso speciale, considerato il tipo di cose che lui ha fatto qui (Supermario aiuta il progetto sociale della maggiore favela di Salvador ndr). E’ importante che un calciatore si renda conto della fortuna che ha e aiuti il prossimo”. Il pensiero però torna rapidamente alla prossima sfida che vale il primo posto nel girore con lo spettro della Spagna che incombe: “Non siamo legati a un modulo preciso, io preferisco interpretare le situazioni di gioco. Serviranno giocatori freschi, qui la condizione fisica conta moltissimo. E poi proveremo a fare qualcosa di diverso”. Chiaro anche il piano tattico: “Cercheremo i raddoppi di marcatura perché sono molto bravi nell’uno contro uno, poi proveremo a mettere il Brasile in difficoltà con la manovra, limitando gli spazi a disposizone”. Obiettivo del ct è la prestazione: “Non vogliamo evitare la Spagna, ma fare una bella partita. Mi aspetto coraggio dalla mia squadra, non voglio passare 90′ nella nostra metà campo”. Infine una battuta sul gioielliNeymar e sul duello con Balotelli: “Non noto molta differenza, sarebbe molto interessante vederli giocare insieme….”

Continuano gli scontri in Brasile: un manifestante morto travolto da un Suv

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Proseguono le proteste in tutto il Brasile dove la situazione si fa sempre più tesa e la presidente Dilma Rousseff ha convocato, per oggi, un gabinetto di crisi con i ministri più vicini, oltre ad aver annullato il previsto viaggio di a Salvador, nello stato di Bahia, e la prevista visita ufficiale in Giappone della prossima settimana. Negli ultimi scontri a Rio de Janeiro è stato dato alle fiamme un pulmino della rete tv SBT e cinque tra giornalisti e operatori sono rimasti lievemente feriti. La polizia ha caricato i manifestanti che lanciavano molotov contro la sede del comune, già bersaglio di violenze nei giorni scorsi e alcuni sono rimasti feriti da pallottole di gomma, così come un giornalista di GloboNews. Numerosi inoltre gli episodi di saccheggio. A Ribeirao un manifestante è morto investito da un suv che ha tentato di rompere il blocco formato dai manifestanti, travolgendolo nei pressi di Avenue John Fiusa. Il 18enne è morto sul colpo

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Pelè scende in campo… per una tregua in Brasile!

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Ci sono due volti in Brasile in questi giorni: chi vive gli scontri durante la protesta in strada e chi è pronto a tifare per la Seleção. Nel frattempo anche Pelè è sceso in campo e, in un appello trasmesso in televisione, ha chiesto una “tregua” a tutti quelli che stanno manifestando. “Dimentichiamoci di tutto questo ‘casino’ che sta succedendo – è il ‘grido’ di o Rei – e pensiamo alla nazionale brasiliana, che è il nostro sangue. Dimentichiamo certe cose e appoggiamo la Seleção fino alla fine, e non fischiamola”, ha detto.

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Ancora proteste in Brasile, tra scontri e samba

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Continuano le proteste in Brasile e ieri in almeno otto città oltre 100 mila persone sono scese in piazza. Le manifestazioni sono contro l’aumento dei prezzi dei trasporti, e gli scarsi servizi sanitari, di educazione e di sicurezza, nonostante l’aumento della pressione fiscale. Ma è stata contestata anche la polizia, per l’uso eccessivo della forza messa in campo contro i dimostranti scesi in piazza la settimana scorsa a San Paolo, contro cui sono stati sparati proiettili di gomma. Disordini hanno avuto luogo a Rio de Janeiro, Porto Alegre e Belo Horizonte con scontri tra manifestanti e polizia e che hanno provocato, secondo alcuni funzionari della città di Rio citati dal giornale O Globo, feriti in entrambe le fazioni: almeno 20 agenti e 10 manifestanti. Nella sola San Paolo, in una piccola piazza si sono ritrovate almeno 65mila persone che poi hanno iniziato a sfilare in tre direzioni diverse a passo di samba, suonando tamburi e cantando slogan anti-corruzione. Le proteste derivano dall’aumento del biglietto di autobus e metropolitana, ma anche per le spese ingenti in vista del Mondiale di calcio che si terrà l’anno prossimo. Marcia pacifica anche a Brasilia, in direzione del Congresso dove alcune finestre sono state rotte, ma la polizia non è intervenuta con la forza.

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Continua la protesta in Brasile: obiettivo lo stadio Nacional

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Se ieri la violenta protesta sorta a San Paolo e Rio de Janeiro per l’aumento del costo dei biglietti dell’autobus ha portato a 55 persone ferite e 160 arresti, con la polizia che lanciava lacrimogeni contro i cittadini, oggi nuove manifestazioni si sono tenute a Brasilia a poche ore dal match inaugurale della Confederations Cup fra i padroni di casa del Brasile e il Giappone. In centinaia hanno inscenato una manifestazione contro il Mondiale che si terrà l’anno prossimo. Il corteo, partito dall’Eje Monumental, ha tentato di forzare il blocco delle forze dell’ordine nei pressi dello stadio Nacional, dove stasera giocherà la Selecao. Ci sarebbero stati scontri tra i manifestanti e la polizia, che avrebbe cercato di disperdere la protesta anche con il lancio di lacrimogeni. Una simile protesta aveva avuto luogo anche ieri, contro i costi troppo elevati sostenuti dal governo per l’organizzazione della rassegna iridata, fatto che ha portato a sottrarre risorse a questioni più urgenti come casa, salute e istruzione. I manifestanti, appartenenti al Comite Popular da Copa e al Movimento dos Sem-Teto, hanno creato barricate davanti allo stadio Mane’ Garrincha dando fuoco a file di pneumatici ammassati. Il bilancio della protesta di ieri, secondo la stampa brasiliana, è di cinque arresti. Nelson Ayres, il portavoce del governo per Brasile 2014, ha affermato che la protesta è stata organizzata da «gente che vuole approfittare del Mondiale per apparire».

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