Ha appena 13 anni la piccola vittima della violenza subita in Chiesa a Rio de Janeiro mentre si stava celebrando la messa. Secondo una prima ricostruzione la ragazzina è andata in bagno nella sacrestia della Chiesa di Sao Pedro ed è stata seguita da un uomo che assisteva alla funzione dall’esterno della chiesa, osservando i fedeli.
“Ci ha detto che quando ha aperto la porta l’uomo l’ha spinta dentro facendola cadere a terra”, ha raccontato la nonna della ragazzina alla stampa locale. L’adolescente è stata ricoverata nell’ospedale di Arraial do Cabo, nella regione dei laghi di Rio. “E’ in stato di shock e ha ancora dei vuoti di memoria”. ”E’ molto comune quando ragazzine di quella età subiscono crimini del genere. Anche la sua famiglia è molto provata. Nelle prossime ora la polizia proverà a interrogarla di nuovo”, ha detto l’assistente sociale che segue il caso, Isabel Pimentel.
Shock in Brasile dove il reporter della tv Bandierantes, per la quale lavorava da dieci anni, è stato colpito da un peterdo alla testa mentre stava filmando gli scontri avvenuti durante una manifestazione di protesta per l’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici nella capitale carioca. Il reporter 49enne, Santiago Andrade, è stato dichiarato cerebralmente morto dai medici dell’ospedale “Souza Aguiar” di Rio de Janeiro. Il grosso petardo è stato molto probabilmente lanciato da un gruppo di black-bloc che si stavano scontrando con la polizia. Il cameraman aveva riportato lo sfondamento del cranio ed era in coma farmacologico dopo aver subito un intervento chirurgico. Il giovane che ha lanciato l’ordigno esplosivo è stato fotografato da un collega della vittima, che ha consegnato le immagini alla polizia che ha già identificato il 17enne. Il giovane ha ammesso di aver passato il petardo ad un altro manifestante, che lo ha lanciato contro il cameraman. Mancano ormai pochi mesi ai Mondiali di Calcio e il Paese è diviso a causa della polemica sulla sicurezza.
+++IMMAGINI SCONSIGLIATE A UN PUBBLICO SENSIBILE+++
E’ una casalinga 52enne Sandra Nabucco, protagonista di un’incredibile aggressione raccontata da Globo. La donna camminava con il suo cane per la solita passeggiata quando un porcospino l’ha aggredita e lei ha rischiato la vita. Residente in una città brasiliana vicino a Rio de Janeiro, Sandra è dovuta andare in ospedale a causa di 200 aculei conficcati nel cuoi capelluto.”È stato uno schock enorme” ha raccontato la donna, “Ho sentito un colpo alla testa e poi le spine con le mani. Il dolore era grande. Una persona anziana o un bambino sarebbero morti”. I medici hanno rimosso ogni singolo aculeo e sottoposto Sandra a una cura antibiotica per evitarle infezioni.
Scomparirà presto una favela di Rio de Janeiro, che sorge non lontana dallo stadio Maracanà. Per combattere contro la distruzione, prevista in vista di Brasile 2014, è sceso in campo, o per meglio dire tra le abitazioni, perfino Batman. Proprio tra le vie di questa zona, dove vivono oltre 650 famiglie, un uomo travestito da supereroe ha fatto la sua apparizione. Le ruspe hanno iniziato le demolizioni nelle scorse ore e a poco sono servite le barricate degli abitanti: riuscirà Batman a salvare le loro case?
Primo giorno dell’inverno brasiliano dedicato al topless oggi a Ipanema, nota spiaggia di Rio de Janeiro. L’attrice Cristina Flores e la produttrice culturale Ana Rios hanno mobilitato le manifestanti che si sono riunite a seno nudo per chiedere la legalizzazione del topless, proibito in città in base alla legge di difesa della morale. La protesta era contro “l’arbitrio” all’origine del divieto. Il loro appello su Facebook ha raccolto 8mila adesioni ma solo una ventina si sono presentate all’appuntamento. A queste, si sono però aggiunte centinaia di persone comuni, uomini e donne, che hanno applaudito all’iniziativa dimostrando il loro sostegno e chiedendo “parità di diritti”
L’ex cannoniere della nazionale di calcio del Brasile, oggi deputato federale, Romario, è stato paparazzato all’uscita di una discoteca di Rio de Janeiro mentre si trovava in compagnia di una transessuale. La foto compromettente ha rapidamente fatto il giro del web e sono giunte le prime indiscrezioni su chi sia la trans in compagnia del campione. Secondo il quotidiano O Dia si tratta di Thalita Zampirolli, modella trans che avrebbe confermato al giornale di essere un’amica intima dell’ex giocatore. I due si conoscerebbero da circa un anno. La stampa brasiliana ricorda un episodio analogo che aveva come protagonista Ronaldo. L’ex Fenomeno, nel 2008, fu colto in flagrante con tre trans in un motel carioca.
La 26enne brasiliana Tatiana Neves Barbosa è salita agli onori della cronaca dopo aver pubblicato un video in cui era ritratto Justin Bieber addormentato nella sua stanza d’albergo, filmato in cui appariva anche lei. La ragazza, Miss Wellness 2012, aveva ammesso di aver trascorso una “notte indimenticabile” con la popstar canadese mentre molti hanno ipotizzato si trattasse di una prostituta pagata da Bieber. Immediatamente è scattata la ricerca per capire chi realmente lei fosse e cosa ci fosse nel suo passato. E’ TMZ a rendere noto che è spuntato un video porno che la vede in azione su un campo di calcio a fare sesso che il sito ha scelto di rilanciare per farne del business: la mossa è stata semplice, lanciarlo sfruttando l’appellativo di “La ragazza di Justin Bieber” con tanto di locandina.
Si chiama Tatiana Neves Barbosa, ha 26 anni, è stata vincitrice di Miss Bikini Wellness 2012 e sarebbe anche un’attrice e una bodybuilder. Ma soprattutto, è passata dall’anonimato alla fama mondiale. Tutto questo perchè, secondo i media brasiliani, era la donna che compariva nel video che mostrava Justin Bieber mentre dormiva in una stanza d’albergo, filmato visualizzato da nove milioni di utenti. In realtà la ragazza sostiene di aver inviato il video ad un amico, che a sua volta lo avrebbe reso pubblico. Stando agli amici della popstar canadese, la brasiliana si sarebbe imbucata al party, ma restano un mistero cosa sia successo nelle ore successive.
Non c’è tregua per Justin Bieber: prima pizzicato all’uscita da un bordello di Rio De Janeiro, ora il nuovo video che circola in rete e che, in una manciata d’ore, ha superato il milione di visualizzazioni. Nel filmato si vede la star canadese dormire in un hotel in Brasile, coperto da un lenzuolo e da una coperta grigia, vicino a lui il cappellino. L’autrice del video è una ragazza che, a un certo punto, riprende anche se stessa. Quello che non è dato sapere è se si tratti di una prostituta o una delle migliaia di fans del cantante.
Vergogna a Rio per Justin? Questo sarà il titolo di molti tabloid nel mondo che hanno ripreso la notizia e stanno diffondendola a livello internazionale. La star delle adolescenti Justin Bieber è stato infatti sorpreso in un bordello a Rio De Janeiro durante un festino e ci sarebbero alcune foto a corredo della notizia in cui il cantante è stato fatto uscire con un lenzuolo addosso scortato dalle sue guardie del corpo. Con lui sono uscite alcune ragazze. Bieber sarebbe stato fatto salire su un auto, mentre le ragazze sarebbero state messe su un Suv e portate all’hotel di Justin. Risulterebbe anche che uno dei gestori del Centaurus avrebbe gettato acqua sui fotografi per farli smettere di fotografare. Bieber sarebbe dunque stato identificato per il tatuaggio sul braccio che sporge fuori dal lenzuolo e per la marca delle sue scarpe.
Arrivato all’hotel, secondo la rivista Ego, sarebbe stato cacciato, in quanto, l’esclusivo Copacabana Palace non ammetterebbe tali comportamenti da parte dei suoi ospiti. Altre fonti invece hanno dichiarato che è stato lo stesso Bieber a voler lasciare l’hotel perché assalito da fan, fotografi e curiosi che avevano appreso la notizia. Secondo sempre Ego, per giorni la giovane star avrebbe fatto uso di droghe e si sarebbe contornato di persone definite “inquietanti”. Ora Bieber sarebbe stato trasferito in un complesso residenziale blindato dove avrebbe anche affittato un’abitazione.
Mistero e giallo sugli 11 uomini incappucciati che sono entrati al Juventus Stadium durante Juventus-Genoa. 11 presenze inquietanti che hanno preso posto in tribuna sfoggiando lunghe mantelle nere con cappuccio, un disegno col pallone sul petto e la scritta ”i vincitori prendono la terra”. Secondo i media gli 11 uomini sarebbero una trovata pubblicitaria per lanciare i Mondiali di calcio Brasile 2014. Alcuni loro omologhi sono infatti entrati negli stadi di New York, Londra e Rio de Janeiro.
I calciatori attendono i sorteggi per i Mondiali di Brasile 2014 e proprio dallo stato sudamericano arriva la notizia che il ministro dello sport, Aldo Rebelo, si dimette. E’ stato lui stesso ad annunciare che il prossimo dicembre lascerà la guida del dicastero, che aveva assunto nel 2011, a seguito delle dimissioni di Silva, accusato di corruzione. Rebelo ha infatti intenzione di candidarsi a governatore dello Stato di Rio nelle elezioni che avranno luogo l’anno prossimo, ad ottobre. “Mi dimetterò. Penso che sarà a dicembre, quando sarà completata la consegna degli stadi” alla Fifa. Core ricorda Repubblica, un anno fa il ministro era stato al centro di un incidente diplomatico: si era rifiutato di incontrare il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, che aveva definito troppo lenti i preparativi per i mondiali brasiliani. Nonostante questo, l’organo di governo del calcio mondiale ritiene che tutti e 12 gli stadi dei mondiali saranno pronti per fine anno.
Rio de Janeiro e la favela Rochina che diventa teatro di un agghiacciante abuso e omicidio ai danni di una bimba di soli 9 anni. Ieri pomeriggio, la bambina era uscita dicendo di andare a una festa, ma non aveva più fatto ritorno a casa. Il cadavere è stato rinvenuto in un terreno ai margini della favela, questa mattina. Attualmente, 700 agenti dell’Unità di polizia pacificatrice (Upp) garantiscono l’ordine nella favela, dove sono state installate anche 80 videocamere di sicurezza, che non sono bastate a salvare la vita alla bambina.
L’Arena da Amazonia di Manaus ha una capienza di 44mila posti ed è costata quasi 240 milioni di dollari, creata nel cuore dell’Amazzonia, a oltre 2.400 km da Rio de Janeiro, dopo essere stata utilizzata per le gare dei Mondiali 2014 in Brasile potrebbe trovare una nuova collocazione come centro di detenzione temporaneo, così da alleviare il problema del sovraffollamento delle carceri. La proposta ha già aperto un’ampia polemica. Soprattutto sono contrari proprio gli avvocati dell’Amazzonia aderenti all’Ordine che auspicano una risoluzione del sovraffollamento delle prigioni con un piano carcerario nazionale e non con una cattedrale nel deserto che è stata costruita in una zona in cui la tradizione calcistica non è molto sentita e che rischia quindi dopo l’evento di restare inutilizzata per molto tempo.
Un triciclo in autostrada e a bordo un bambino di 8 anni. Succede a Cidade Nova a Rio De Janeiro ed è il quotidiano brasiliano Globo, a diffonderlo in rete. I servizi sociali della metropoli brasiliana stanno cercando di rintracciare i genitori con lo scopo di allertare loro sui rischi che ha corso il figlio.
C’è chi alla loro età va a trascorrere il pomeriggio su un campo di calcio, loro invece imbracciano il calcio di un fucile. Loro sono i bambini di Napoli quelli che si possono incontrare girando nel quartiere Gianturco, alla periferia est. Un luogo spettrale che potrebbe sembrare Korogocho o Dandora a Nairobi o una bidonville di Rio de Janeiro. Qui i ragazzini girano in bici tra i rifiuti, tra i rottami, tra le macerie della vita di qualcun altro che getta addosso al futuro gli escrementi di un passato di violenza e sopraffazione. Qui i ragazzini vengono avviati alla “professione”: i maschi diventeranno killer e le femmine prostitute. Si inizia con piccole operazioni per qualche uomo affiliato ai clan, si porta un fucile da un posto all’altro della città e intanto si imparano le scorciatoie tra i vicoli o i luoghi dove nascondersi. Un vero e proprio addestramento. Questo è il quadro desolante che emerge da molte indagini della Dda, di carabinieri, polizia e guardia di Finanza. E’ quello documentato anche da un video de Il Corriere della Sera.
Esiste un vero e proprio “prezzario” e a rivelarlo è una ragazza di 17 anni che vive a Milano, ma nata a Secondigliano. I suoi amici e i suoi fratelli erano usati proprio per effettuare le consegne:
Per la droga: “I guadagni dipendono dall’andamento delle piazze di spaccio. Il budget settimanale può andare dai 1500 euro, 2mila e a volte anche 3mila per uno spacciatore, mentre un palo guadagna circa 150 euro al giorno. Chi detiene le armi guadagna di più perché è richiesta responsabilità, chi fa il cassiere 5/600 euro alla settimana ma comunque dipende da quanta droga si vende”.
Per uccidere: “Beh.. quello dipende dalla persona che stai andando ad uccidere. E’ chiaro che il prezzo è diverso se devi uccidere un ragazzo di una piazza di spaccio o un boss avversario”.
Ma un ragazzino dove trova il coraggio per uccidere? Spesso nella droga: “Una persona con un minimo di cervello, non dico di intelligenza, non ha la forza di togliere la vita ad uno che nemmeno conosce, di cui non sa niente e che gli hanno fatto vedere solo in fotografia. Sono quelli che non hanno niente da perdere ma non hanno capito niente. Quelli più grandi fanno rischiare la vita e la galera ai più piccoli”.
E dove sta lo Stato? Chi può intervenire se si continuano a tagliare i budget alle forze dell’ordine in nome della spending review e non si levano invece i contributi pubblici ai partiti? Chi restituirà l’infanzia violata e violentata a quei bambini di Napoli costretti all’illegalità?
L’esperienza di Cesare Prandelli con la Nazionale finirà dopo il Mondiale in Brasile. Il ct poi tornerà ad allenare un club. Dopo 4 anni di lavoro intenso, dopo un Mondiale, il ct non vuole tornare a concentrarsi su un obiettivo minore come quello del prossimo Europeo e così preferisce il lavoro quotidiano in un club.
Ma sarebbe giusto a pochi messi dal Mondiale annunciare l’addio? La Figc, avendo saputa la decisione del tecnico di non rinnovare il contratto in scadenza il 2014, avrebbe già una rosa di persone da contattare per la prossima nomina. Tra i successori di Prandelli ci sarebbero Allegri, Conte, Mancini, Ranieri, Spalletti e Zaccheroni. Il più accreditato sarebbe proprio il ct del Milan!
E’ il giorno della Messa finale oggi, l’evento conclusivo della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Per Papa Francesco è l’occasione per lanciare un nuovo messaggio in favore della vita (e implicitamente contro l’aborto). Tanto che, al momento dell’offertorio, una bimba anacefala, che i genitori avevano mostrato al Pontefice mentre usciva dalla Cattedrale, sarà accompagnata sull’altare. E’ stato lo stesso Bergoglio a chiedere la presenza della piccola “priva di cervello”, affetta da una malformazione che quasi sempre equivale a una morte poco dopo la nascita. Sono tre milioni le persone presenti oggi, circa due milioni invece i giovani presenti ieri sera lungo la spiaggia a cui il Papa ha lanciato un appello: “Ragazzi e ragazze, per favore, non mettetevi in fondo alla storia, non siate codardi. Gesù non è stato al balcone a guardare la vita, siate protagonisti anche voi”. Ma, appassionato di calcio, non ha fatto mancare neanche una metafora. Durante la lunga notte di veglia, davanti a tutti quei giovani, ha dichiarato che in gioco c’è “qualcosa di superiore della Coppa del Mondo”. E ha rivolto ai giovani l’invito a diventare “i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore”. Ma l’entusiasmo contagioso ha pervaso chiunque: anche i porporati hanno infatti partecipato alle prove per un grande flash mob organizzato per l’occasione. Oggi, tra i presenti, anche la presidente argentina, Cristina Fernandez, giunta appositamente da Buenos Aires.
Ma non è tutto “luccichio”, non ci sono solo canti, abbracci e preghiere. Come il Papa sceglie di portare una bimba sull’altare per dimostrare l’amore che vince sull’aborto, pratica che in Brasile è considerata reato ed è possibile interrompere volontariamente la gravidanza solo in caso di stupro o rischio di vita della madre, entro l’ottava settimana (e anche in questo caso ci sono forti pressioni da parte di gruppi di cattolici tali da fare in modo che questa legge non trovi sempre garanzia d’applicazione). Il 4 luglio scorso le Camere del Congresso brasiliano hanno approvato il disegno di legge PLC 3/2013, che si rivolge alle donne vittime di violenza sessuale e prevede “l’attenzione immediata” nei confronti delle vittime nonché l’obbligo di informarle sui propri diritti, tra cui la possibilità di interrompere la gravidanza. A tale disegno di legge manca solo la firma della presidente Rousseff per essere approvato definitivamente. Ma la crociata contro l’aborto del Papa viene letta non solo come difesa strenua della vita, ma anche come la volontà d’imporre la sua decisione e il suo ideale impedendo alle donne di poter scegliere per il loro corpo e la loro stessa vita. Ed è per il diritto di scelta, in fin dei conti di quel libero arbitrio di cui la stessa religione cattolica parla, che sono molte le femministe brasiliane che stanno manifestando a favore dell’aborto, scrivendo sui corpi che non ne possono più di persone che scelgono per loro.
Parole dure che hanno shockato i presenti, quelle pronunciate da Papa Francesco alla Via Crucis di Rio de Janeiro.
Bergoglio ha detto: “Gesù si unisce a tanti giovani che hanno perso la fiducia nelle istituzioni politiche perché vedono egoismo e corruzione e hanno perso la fede nella Chiesa, e persino in Dio, per l’incoerenza di cristiani e di ministri del Vangelo”.
Continua il viaggio in Brasile di Papa Francesco che ieri sera è stato salutato da un milione di giovani sulla spiaggia di Copacabana. Una pioggia e un freddo hanno accompagnato la festa di accoglienza della Giornata mondiale della Gioventù. Nel suo quinto giorno in Brasile, il Papa pranzerà con 12 ragazzi da tutto il mondo, 6 coppie, una di brasiliani e una per ogni continente. Nel pomeriggio si svolgerà la Via Crucis dove sul lungomare.
Ha visitato la favela Varginha, a Manguinhos, nella zona nord di Rio de Janeiro, Papa Francesco, tenendo anche una breve omelia nella cappella Sao Jeronimo Emilliani. Il suo appello è stato a non essere “insensibili alle diseguaglianze sociali” e a “chi possiede più risorse, alle autorità pubbliche e agli uomini di buona volontà impegnati per la giustizia sociale”, per un “mondo più giusto e solidale”. Il suo messaggio ha riguardato anche i giovani invitati a non scoraggiarsi nonostante la “corruzione da persone che, invece di cercare il bene comune, cercano il proprio interesse”. “Non perdete la ‘speranza’”, ha detto, “la realtà può cambiare, l’uomo può cambiare”, “cercate per primi il bene comune”.
Ma non è stato l’unico a prendere la parola. Un giovane residente del luogo ha letto una lettera di benvenuto: “Vorremmo rompere anche noi il protocollo, come è solito fare lei, e chiamarla ‘papà’: possiamo?”, “Vorremmo chiamarla ‘padrè Francesco, il papà di tutti, specialmente dei più poveri”. Ma nel discorso non sono mancate critiche alle autorità locali: la favela è stata “oggetto di attenzioni” solo dopo l’annuncio della visita del Pontefice. Ma per il Papa, la favela visitata rappresentava tutti i rioni: “Busso” a questa comunità che “oggi rappresenta tutti i rioni del Brasile”, “avrei voluto bussare a ogni porta, dire buongiorno, chiedere un bicchiere d’acqua fresca, prendere un ‘cafezinho, parlare come amici di casa, ascoltare il cuore di ciascuno, dei genitori, dei figli, dei nonni.. ma il Brasile è così grande”.
A Itacaranha, alla periferia di Salvador, in Brasile, la polizia ha trovato un neonato abbandonato in una scatola di cartone. Gli agenti di una pattiglia erano stati avvisati da alcuni residenti della presenza del piccolo, al quale non era ancora stato tagliato il cordone ombelicale. Il neonato è stato quindi trasportato d’urgenza all’Hospital do Suburbio, dov’è ora ricoverato. Sono stati gli stessi agenti a scegliere per lui il nome di Francisco, in omaggio al Papa.
Il Pontefice oggi, durante la messa ad Aparecida, ha esortato i giovani: “Non perdiamo mai la speranza”, anche di fronte al male che c’é nella nostra storia, “perché non è lui il più forte”. “E’ vero – ha commentato – che oggi sono in molti, che sentono il fascino di tanti idoli che si mettono al posto di Dio: il denaro, il successo, il potere, il piacere. Questi sono solo idoli passeggeri”. Poi l’abbraccio a un imam e a un rabbino.
Secondo gli esperti meteo brasiliani, la zona di Aparecida, che si trova a 170 km da San Paolo e dove sorge il santuario dov’è attesa Papa Francesco, è attraversata dalla peggior ondata di freddo polare degli ultimi 13 anni e, in particolare, quella appena trascorsa è stata la notte più fredda dell’anno. Nonostante questo, i primi fedeli sono iniziati a entrare nel santuario verso le 5 del mattino dopo aver trascorso la notte sotto aspettando, dopo aver assistito alla tradizionale funzione Ad attendere il Pontefice, oltre al governatore dello stato di San Paolo, Geraldo Alckmin, e al vescovo di Aparecida e presidente della conferenza dei vescovi del Brasile, Raymundo Damasceno, migliaia di fedeli che, oltre agli ombrelli, reggono bandiere di tutte le nazionalità. A causa del maltempo, Bergoglio ha dovuto rinunciare all’elicottero che sarebbe dovuto partire da Rio: fino a San Josè ha infatti volato in aereo. Per questo motivo la partenza del Papa per Aparecida è stata anticipata di una mezz’ora.
Considerati i timori per l’incolumità del Papa, dopo quanto accaduto a Rio, le forze dell’ordine brasiliane hanno potenziato al massimo ogni dispositivo e nel santuario mariano di Aparecida sono stati posizionati ovunque video e monitor, persino all’interno della chiesa in cui Bergoglio e’ atteso per celebrare una messa. Le telecamere sono state posizionate a 16 metri di altezza, proprio per trasmettere in una sala di controllo esterna, tutte le immagini dei fedeli, i loro movimenti, le eventuali anomalie. All’esterno, militari la cui presenza è visibile ma discreta.
Non solo festeggiamenti e folla pronta ad accogliere il Papa. Ieri, come hanno reso noto fonti della sicurezza, la polizia brasiliana ha disinnescato un ordigno esplosivo artigianale trovato ad Aparecida, in un bagno del santuario, dove il Papa si recherà mercoledì. Nella notte, inoltre, un gruppo di manifestanti ha protestato vicino al Palazzo di Guanabara, dove si trovavano il Papa, la presidente Dilma Rousseff e altre autorità brasiliane e religiose. A fronteggiarlo, la polizia locale. La protesta, preannunciata sia dal gruppo Anonymous Rio che dall’Associazione brasiliana di atei e agnostici (Atea) di Rio, è stata organizzata contro le spese fatte dalle autorità locali in occasione della Giornata mondiale della gioventù
Autorità civili e religiose, come la presidente del Brasile Dilma Rousseff e l’arcivescono di Rio monsignor Orani Tempesta hanno accolto Papa Francesco appena sceso dall’aereo che l’ha riportato in America Latina per la prima volta dalla sua elezione. Due ragazzi hanno consegnato quindi al Pontefice un bouquet di fiori. Dopo la calorosa stretta di mano con Rousseff, il Papa ha salutato personalmente, sorridendo, le autorità presenti nell’ aeroporto, tra cui il governatore di Rio Sergio Cabral e il sindaco della città, Eduardo Paes.
Papa Francesco è stato quindi trasferito dall’ aeroporto di Rio alla residenza presidenziale a bordo di un’auto coperta grigia e con i finestrini abbassati, di modo da poter salutare i presenti. Durante il percorso, l’auto è stata bloccata più volte dalla folla che le si assiepava intorno, senza alcuna delimitazione con transenne. I gendarmi hanno avuto problemi a tenere a freno l’assalto dei fedeli. Molti dei fedeli sono riusciti a toccare il Pontefice, che salutava i presenti.
Papa Francesco, in viaggio per il Brasile, rinnova l’appello affinchè i giovani non siano esclusi dal tessuto sociale: “Quando li isoliamo facciamo un’ingiustizia, togliendo loro l’appartenenza a una patria, una cultura, una famiglia”. E pensa anche al loro futuro: “Per la crisi, corriamo il rischio di avere un’intera generazione senza lavoro”. Ma mentre il Pontefice è in volo, in Brasile già è palpabile l’emozione: sono circa due milioni i visitatori attesi a Rio che seguiranno per sei giorni la visita di Papa Bergoglio e i giovani fedeli hanno già invaso la spiaggia di Ipanema con canti, preghiere e bandiere.
Papa Francesco è coerente con se stesso. In Brasile hanno parlato di “colpo di scena”, in Vaticano di “fuori programma”: il Pontefice ha infatti apportato un cambiamento nell’itinerario del viaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù e ha deciso che, appena arrivato all’aeroporto Internazionale di Rio de Janeiro, non incontrerà le autorità come previsto ma il suo primo saluto sarà per la folla dei fedeli lungo le strade. Solo in seguito, nel Palazzo Guanabara, incontrerà Dilma Roussef, Presidente del Brasile e il Governatore di Rio Sérgio Cabral. In questi giorni era già noto, inoltre, che in Brasile non sarebbe apparsa la Papamobile: per lui la jeep scoperta, in modo da poter salutare meglio le persone che si assieperanno per salutarlo: a lui, che ha sempre trascorso la vita in mezzo ai poveri, non si addicono le barriere di un’auto blindata. Le polemiche sono state per la sua sicurezza ma nel frattempo, in Brasile, si studiano misure di sicurezza per garantirne l’incolumità, soprattutto nella spiaggia di Copacabana in cui si terranno diversi eventi. Qui sono stati dispiegati circa ventimila agenti delle forze dell’ordine e sono all’erta gli elicotteri militari come anche diversi tiratori scelti sono appostati lungo il percorso del Papa per poter intervenire se necessario. La situazione è resa ancor più difficile perché secondo le stime i pellegrini presenti a Rio de Janeiro in questa settimana sono oltre due milioni e poi anche perché il Pontefice ha intenzione di muoversi liberamente per portare il Vangelo in mezzo alla gente.
Continuano le proteste in Brasile, con metodi sempre più originali. Alla vigilia della partita con l’Uruguay, i manifestanti hanno infatti optato per “fare i pipistrelli” appendendosi s testa in giù. Il presidente Dilma Rousseff, mentre continua a tentare di placare la rabbia che serpeggia nel Paese, ha nel frattempo avuto un incontro con i sindacati.
L’Italia è a pezzi dopo la sfida contro il Brasile? Sicuramente gli infortuni sono pesanti e anche Mario Balotelli non potrà essere in campo nella semifinale di Confederations Cup contro la Spagna che la squadra di Prandelli disputerà giovedì sera. Gli esami diagnostici a cui l’attaccante è stato sottoposto hanno rilevato una “una distrazione muscolare di primo grado al quadricipite della gamba sinistra”. Balotelli su Facebook aveva detto “È da un anno che aspetto la Spagna. La vendetta è un piatto che va consumato freddo”, ma sembra proprio che questa “vendetta” dovrà essere “congelata” per Balotelli. Altro giocatore in dubbio è Riccardo Montolivo, anche lui rimasto infortunato contro il Brasile per una pallonata alla testa.
Si è giocato in un clima rovente, con la polizia a proteggere lo stadio mentre fuori impazzava la protesta. I padroni di casa non hanno perdonato, nonostante la crescita che si è notata tra le fila azzurre, orfane di Pirlo e De Rossi. L’inizio è stato un incubo per i ragazzi di Prandelli, con Buffon che deve metterci i pugni per salvare la sua rete anche se la sua porta sembra cedere fin dai primi minuti. Bisogna attendere il 15′ perchè Balotelli abbia la prima occasione: solo dieci minuti e Montolivo deve uscire. Si teme un infortunio, bisognerà attendere per vedere se lo troveremo in campo giovedì. Poco dopo è Abate a dover lasciar il campo per problemi a una spalla. Cambio anche per il Brasile, con Luis costretto ad uscire. In questo frangente è la Selecao a mantenere il controllo di palla anche se ancora non trova la conclusione. E’ passato il 45′ quando Dante segna il gol che porta il Brasile in vantaggio e che sembra in fuorigioco con anche Fred e Thiago Silva oltre la linea dei difensori azzurri. Ma si tratta di pochi centimetri e il segnalinee non coglie le due posizioni irregolari.
Gli azzurri stanno comunque giocando una partita equilibrata e alla ripresa quando, dopo solo 5′, Giaccherini segna con uno splendido tiro al volo che è anche il primo gol subito dal Brasile in questa Confederations Cup. Pochi minuti e Neymar, su calcio di punizione, riconquista il vantaggio aggirando la barriera e battendo Buffon. Non mollano i ragazzi di Prandelli e per dieci minuti presa costantemente: peccato che Julio Cesar sia pronto su un gran tiro di Balotelli dalla distanza. Ma subito dopo è Fred che non perdona e il vantaggio si allunga: 1-3. Ma la partita non è finita: al 70° l’arbitro Irmatov fischia un rigore su Balotelli, ma il pallone arriva a Chiellini che si fa perdonare l’infortunio su Fred e segna il gol del 3-2. L’arbitro finge di non aver fischiato il rigore e assegna la rete a uno stupefatto Chiellini. Prandelli schiera El Shaarawi al posto di Diamanti, cercando il pareggio che potrebbe arrivare all’80’: su calcio d’angolo colpisce perfettamente di testa Maggio. Per lui traversa piena. Gli azzurri sognano il pareggio ma ci pensa Fred a chiudere la partita all’89’. Termina 4-2 e ora bisognerà attendere giovedì, probabilmente contro la Spagna.
La Nazionale Italiana, a causa della tensione che pervade le strade brasiliane, è rinchiusa in albergo, ma SuperMario non resiste al coprifuoco ed eccolo che si gode il Brasile condividendo la sua gioia in Twitter: “Salvador !! Sembro bahiano anch io! Kkk i look like a person from Bahia!!! Kkk” Intanto, a un giorno dall’incontro con la Selecao, spiega Prandelli: “Non è il caso di tornare a casa. In questi giorni la situazione è cambiata, a Rio si poteva visitare la città, a Recife e qui ci hanno vietato di uscire dall’albergo”. Ma riguardo il prossimo incontro le idee sono chiare sul piano tattico: “Non voglio 90′ nella nostra metà campo, userò giocatori freschi”. Ma gli scontri non lasciano indifferenti gli azzurri, soprattutto ora che le misure di sicurezza sono state incrementate: “Se le manifestazioni sono civili stimolano il miglioramento del Paese – ha spiegato Prandelli – ma se diventano violente allora non possono essere condivisibili. E sarebbe una contraddizione inaccettabile se qui a Salvador noi e la Seleçao dessimo spettacolo sul campo e fuori si verificassero degli scontri e contestazioni”. Riguardo all’uscita di Balo, che ha raggiunto il lungomare, ha spiegato: “Aveva un permesso speciale, perché sembrava uno di loro – ha scherzato Prandelli -. Aveva un permesso speciale, considerato il tipo di cose che lui ha fatto qui (Supermario aiuta il progetto sociale della maggiore favela di Salvador ndr). E’ importante che un calciatore si renda conto della fortuna che ha e aiuti il prossimo”. Il pensiero però torna rapidamente alla prossima sfida che vale il primo posto nel girore con lo spettro della Spagna che incombe: “Non siamo legati a un modulo preciso, io preferisco interpretare le situazioni di gioco. Serviranno giocatori freschi, qui la condizione fisica conta moltissimo. E poi proveremo a fare qualcosa di diverso”. Chiaro anche il piano tattico: “Cercheremo i raddoppi di marcatura perché sono molto bravi nell’uno contro uno, poi proveremo a mettere il Brasile in difficoltà con la manovra, limitando gli spazi a disposizone”. Obiettivo del ct è la prestazione: “Non vogliamo evitare la Spagna, ma fare una bella partita. Mi aspetto coraggio dalla mia squadra, non voglio passare 90′ nella nostra metà campo”. Infine una battuta sul gioielliNeymar e sul duello con Balotelli: “Non noto molta differenza, sarebbe molto interessante vederli giocare insieme….”
Proseguono le proteste in tutto il Brasile dove la situazione si fa sempre più tesa e la presidente Dilma Rousseff ha convocato, per oggi, un gabinetto di crisi con i ministri più vicini, oltre ad aver annullato il previsto viaggio di a Salvador, nello stato di Bahia, e la prevista visita ufficiale in Giappone della prossima settimana. Negli ultimi scontri a Rio de Janeiro è stato dato alle fiamme un pulmino della rete tv SBT e cinque tra giornalisti e operatori sono rimasti lievemente feriti. La polizia ha caricato i manifestanti che lanciavano molotov contro la sede del comune, già bersaglio di violenze nei giorni scorsi e alcuni sono rimasti feriti da pallottole di gomma, così come un giornalista di GloboNews. Numerosi inoltre gli episodi di saccheggio. A Ribeirao un manifestante è morto investito da un suv che ha tentato di rompere il blocco formato dai manifestanti, travolgendolo nei pressi di Avenue John Fiusa. Il 18enne è morto sul colpo
Ci sono due volti in Brasile in questi giorni: chi vive gli scontri durante la protesta in strada e chi è pronto a tifare per la Seleção. Nel frattempo anche Pelè è sceso in campo e, in un appello trasmesso in televisione, ha chiesto una “tregua” a tutti quelli che stanno manifestando.“Dimentichiamoci di tutto questo ‘casino’ che sta succedendo – è il ‘grido’ di o Rei – e pensiamo alla nazionale brasiliana, che è il nostro sangue. Dimentichiamo certe cose e appoggiamo la Seleção fino alla fine, e non fischiamola”, ha detto.
Continuano le proteste in Brasile e ieri in almeno otto città oltre 100 mila persone sono scese in piazza. Le manifestazioni sono contro l’aumento dei prezzi dei trasporti, e gli scarsi servizi sanitari, di educazione e di sicurezza, nonostante l’aumento della pressione fiscale. Ma è stata contestata anche la polizia, per l’uso eccessivo della forza messa in campo contro i dimostranti scesi in piazza la settimana scorsa a San Paolo, contro cui sono stati sparati proiettili di gomma. Disordini hanno avuto luogo a Rio de Janeiro, Porto Alegre e Belo Horizonte con scontri tra manifestanti e polizia e che hanno provocato, secondo alcuni funzionari della città di Rio citati dal giornale O Globo, feriti in entrambe le fazioni: almeno 20 agenti e 10 manifestanti. Nella sola San Paolo, in una piccola piazza si sono ritrovate almeno 65mila persone che poi hanno iniziato a sfilare in tre direzioni diverse a passo di samba, suonando tamburi e cantando slogan anti-corruzione. Le proteste derivano dall’aumento del biglietto di autobus e metropolitana, ma anche per le spese ingenti in vista del Mondiale di calcio che si terrà l’anno prossimo. Marcia pacifica anche a Brasilia, in direzione del Congresso dove alcune finestre sono state rotte, ma la polizia non è intervenuta con la forza.
Se ieri la violenta protesta sorta a San Paolo e Rio de Janeiro per l’aumento del costo dei biglietti dell’autobus ha portato a 55 persone ferite e 160 arresti, con la polizia che lanciava lacrimogeni contro i cittadini, oggi nuove manifestazioni si sono tenute a Brasilia a poche ore dal match inaugurale della Confederations Cup fra i padroni di casa del Brasile e il Giappone. In centinaia hanno inscenato una manifestazione contro il Mondiale che si terrà l’anno prossimo. Il corteo, partito dall’Eje Monumental, ha tentato di forzare il blocco delle forze dell’ordine nei pressi dello stadio Nacional, dove stasera giocherà la Selecao. Ci sarebbero stati scontri tra i manifestanti e la polizia, che avrebbe cercato di disperdere la protesta anche con il lancio di lacrimogeni. Una simile protesta aveva avuto luogo anche ieri, contro i costi troppo elevati sostenuti dal governo per l’organizzazione della rassegna iridata, fatto che ha portato a sottrarre risorse a questioni più urgenti come casa, salute e istruzione. I manifestanti, appartenenti al Comite Popular da Copa e al Movimento dos Sem-Teto, hanno creato barricate davanti allo stadio Mane’ Garrincha dando fuoco a file di pneumatici ammassati. Il bilancio della protesta di ieri, secondo la stampa brasiliana, è di cinque arresti. Nelson Ayres, il portavoce del governo per Brasile 2014, ha affermato che la protesta è stata organizzata da «gente che vuole approfittare del Mondiale per apparire».
Preferisce far dell’ironia il ct della Nazionale Prandelli, ripensando alla figuraccia rimediata nell’amichevole contro Haiti, terminata 2-2. ”Con Haiti abbiamo fatto beneficenza in tutti i sensi…”. E’ anche salito in visita sul Corcovado, dove c’è il Cristo Redentore, e qui ha recitato una preghiera quanto mai originale: ”Abbiamo bisogno di protezione dall’alto e sono sicuro che l’avremo. Questo pellegrinaggio ci farà sicuramente bene. Vedo che i ragazzi hanno già rivolto l’attenzione alla gara con il Messico e sono fiducioso”. L’allenatore ha apprezzato il cambio di prospettiva: ”Il Brasile è anche questo, non solo il calcio. Siamo venuti anche per fare queste cose che servono per ritemprare lo spirito e formare il gruppo. Ma ora torneremo sul campo a lavorare soprattutto sulle motivazioni”. Nel pomeriggio poi, allenamento regolare in vista dell’esordio in Confederation Cup. Assente El Shaarawy, rimasto fermo a causa di un sovraccarico muscolare.
Solo 19 secondi e Giaccherini ha segnato il primo gol dell’incontro, il più veloce della storia della Nazionale, ma il seguito non è stato all’altezza dell’avvio. Sicuramente pesano ancora all’Italia le ore di volo, sia sulla testa che sulle gambe, ma era lecito attendersi qualcosa di più dai ragazzi di Prandelli in vista dell’incontro di domenica contro il Messico. La formazione scesa nello stadio Sao Januario è tutta nuova rispetto a quella vista a Praga, ma non basta. Giaccherini parte subito alla grande e dilaga nei primi 15′, mentre la prima conclusione di Haiti arriva solo al 23′ con Saint-Preux. Alla mezz’ora Cerci spreca un’ottima opportunità calibrando male un pallonetto, mentre al 42′ Gilardino colpisce il palo sotto porta. Il secondo tempo vede ancora una Nazionale svogliata, che fatica a costruire gioco e rischia di subire il pareggio già all’8′ con Astori che per poco non firma un autogol. Se la difesa sbanda, Prandelli reagisce: dentro Balotelli, De Rossi e Montolivo, fuori Gilardino, Diamanti e Giaccherini prima, poi El Shaarawy per Cerci. Ma ancora si soffre un avversario aggressivo. Si continua a rischiare il pareggio ma Marchisio decide di allungare il vantaggio. E da questo momento è il disastro totale. Gli azzurri si rilassano e Haiti non perdona: in sei minuti rimonta con un rigore di Saurel e un sinistro di Peguero.
Figuraccia in campo… e sugli schermi! La grafia della Rai ha regalato una vera perla: forse presa in contropiede dal gol di Giaccherini che fa cambiare rapidamente risultato, manda sugli schermi: Pepepepepe-Quaquaquaqua 1-0. Solo all’intervallo arriva la spiegazione dei conduttori: “si è trattato di un problema legato al software, chiediamo scusa!.
E’ la volta di “Occupy Mato Grosso”: i popoli originari del Brasile rivendicano la terra che era stata dei loro antenati con archi e frecce. Centinaio di indios brasiliani, tutti di etnia Terena hanno occupato la “Esperança”, un’enorme fazenda di 12mila ettari ad Aquitana, nello stato del Mato Grosso, proprietà di un politico locale. La zona occupata, non lontana dai confini di Bolivia e Paraguay, in pieno Pantanal, è una delle più grandi produttrici di soia dell’intero Brasile e da sempre i nativi hanno stabilito un forte legame. Motivo per il quale in questi ultimi giorni le tensioni sono davvero forti. Ma “Esperança” non è la prima fazenda ad essere stata occupata, la settimana scorsa, infatti, era stata presa di mira, nella stessa regione, un’altra fazenda a Sidrolândia. In quell’occasione, difendendosi salle accuse affermando di essere stati aggrediti con archi e frecce, durante gli scontri i poliziotti hanno ucciso uno dei manifestanti e feriti altri otto nel tentativo di disperdere gli “occupanti”. Per quel che riguarda la Fazenda Esperança “la situazione continua a rimanere tesa”, spiega Moraes, portavoce della Polizia stessa. Secondo il Cimi, il Consiglio indigenista missionario, uno studio della Fondazione nazionale dell’Indio (Funai) avrebbe dimostrato e riconosciuto che 33 mila ettari di tutta questa regione sono “terra indigena tradizionale”, aggiungendo che sarebbe imminente l’ampliamento della riserva Taunay/Ipeg in grado di accogliere circa seimila indios.
The Guardian si occupa di quello che i giornali brasiliani si ostinano a ignorare: il Rapporto Figueiredo, che la stessa Commissione per la Verità brasiliana, relativa ai tempi della dittatura, ha definito “uno dei documenti più importanti prodotti dal governo brasiliano nell’ultimo secolo”.. Creduto perduto in un incendio, è rimasto celato per quasi 40 anni ma ora è riemerso da quel passato così oscuro. E’ stato l’avvocato per i diritti umani Marcelo Zelic a scovarlo, nel Museo Indiano di Rio de Janeiro e ne ha scorse le 7mila pagine in cui sono segnati i nomi e numeri dello sterminio delle popolazioni indigene per opera delle dittuature e degli interessi economici. Una testimonianza unica sull’attività criminale dell’agenzia governativa SPI, oggi FUNAI, all’epoca strumento di spietata repressione di quelle stesse popolazioni che, teoricamente, avrebbe dovuto tutelare e proteggere. Lo si trova dichiarato nel documento: c’era “una favolosa eredità indiana ed è ben gestita. Non hanno bisogno di un centesimo d’assistenza governativa per vivere ricchi e in salute nelle loro vaste proprietà”. Peccato che quelle stesse terre siano state strappate loro. Ma tra le pagine si spiega anche come avvenne lo sterminio: parla di torture, violenza, schiavitù, diffusione di vaiolo e zucchero mescolata a stricnina. E se ancora non era risolutivo, restava il bombardamento dei villaggi per mezzo della dinamite. La filiale locale di Survival International, che si occupa della protezione dei nativi, trae la sua origine proprio da questo rapporto: contiene i nomi e i crimini, ma ancora si attende venga fatta giustizia.
Un ritrovamento agghiacciante sulla spiaggia di Rio de Janeiro. Due braccia con le manette ai polsi sono state rinvenute tra la sabbia di Ipanema, uno dei quartieri più chic della città. La polizia non esclude nessuna ipotesi, ma ciò che desta allarme sono proprio quelle manette ai polsi…
Una strage in pieno centro a Rio de Janeiro tra la disperazione della gente accorsa sul posto. Un autobus è caduto da un viadotto nel centro della città brasiliana ribaltandosi sulla Avenida Brasil, una delle strade principali della città. Almeno sette persone sono morte. Lo riferisce la rete televisiva brasiliana Global tv, che manda in onda immagini di ambulanze ed elicotteri giunti sul posto per trasportare i feriti in ospedale. Al momento non si sa quanti siano i feriti, né si conoscono le cause dell’incidente.
Usain Bolt dà spettacolo sulla spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro. Il giamaicano ha vinto la gara sui 150 metri in rettilineo, sulla pista allestita sulla celebre spiaggia carioca. Non è però riuscito a migliorare il suo record del mondo sulla distanza, di 14″35, visto che si è imposto in 14″42. A condizionare Bolt è stato il caldo torrido, ma per lui è stata comunque festa grande, vista l’affluenza di decine di migliaia di persone, desiderose di vedere da vicino la leggenda vivente dello sprint. Bolt ha ripagato tanto affetto con alcune delle sue celebri mosse e passi di danza.
Lo stadio ‘Joao Havelange’ di Rio de Janeiro è stadio chiuso a tempo indeterminato per motivi di sicurezza. I problemi maggiori riguardano la copertura, il tetto è pericolante e rischia di cadere. Lo stadio, costruito sei anni fa e con una capienza di 47 mila persone, ospita le gare interne di Botafogo, Flamengo, Fluminense e Vasco da Gama, quattro prestigiosi club di Rio. L’Havelange non ospiterà gare della Confederations Cup di quest’estate, ma le preoccupazioni maggiori riguardano i Giochi Olimpici del 2016.
Prima messa delle Palme per Papa Francesco: “Per favore non lasciatevi rubare la speranza, quella che ci dà Gesù”, ha detto nella sua omelia, parlando a braccio. Poco prima aveva detto che il “diavolo è pronto a inserirsi nei momenti di scoraggiamento”. Poi un pensiero ai giovani: “Guardo con gioia al prossimo luglio, a Rio de Janeiro. Vi do appuntamento in quella grande città del Brasile”. In Brasile si svolgerà la Giornata Mondiale della Gioventù.
Un forte temporale ha provocato notte scorsa la morte di quattro persone, due uomini e due donne, una delle quali incinta, a Rio de Janeiro, secondo informazioni confermate dai vigili del fuoco. Un bambino risulta disperso dopo essere stato trascinato via da un corso d’acqua in piena. L’aeroporto Santos Dumont è rimasto chiuso per quasi un’ora, così come tre stazioni della metropolitana, che hanno avuto i binari sommersi. Anche il nuovo stadio Maracanà e’ stato completamente allagato.
Problemi di spazio? Provate la casa verticale. Questo appartamento sospeso a 10 metri di altezza progettato dall’artista brasiliano Tiago Primo (a sinistra nella foto, insieme al fratello) si trova a Rio de Janeiro. Arredata di tutto punto, con mensole, tavoli e amache la casa non è dotata di servizi e i due ragazzi si sono serviti del bagno del palazzo, rigorosamente orizzontale raggiungibile dal balcone. Ma non è l’unico inconveniente per vivere qui ed evitare spiacevoli incidenti è necessario essere imbragati per tutto il giorno.
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