
La neo senatrice Enza Blundo ospite a un programma radiofonico non sa rispondere sul numero esatto di deputati (630) e senatori (315)… però asseriva che era necessario dimezzare tale numero. Il deputato Carlo Sibilia, invece, ha dichiarato di non essere preoccupato dalla ingovernabilità perché tanto la Costituzione – secondo la sua personale e sbagliata interpretazione – non obbligherebbe il Governo a ricevere la fiducia delle Camere. Il senatore Bartolomeo Pepe, infine, ha ammesso di non sapere dove si trovi il Senato. E quando i conduttori lo hanno incalzato chiedendogli di spiegare come si elegge il presidente della Repubblica ha troncato la conversazione: “Non mi va di essere preso per i fondelli. Studieremo e vi faremo sapere”.
Il Sole 24 Ore il 27 febbraio riportava la notizia che la nota università Luiss, in un centro alle porte di Roma, stava organizzando corsi di “diritto costituzionale con focus sulle evenienze più comuni nella vita parlamentare” per i neoeletti delle file M5S.
Contattata la Luiss, la risposta è stata secca: nessun corso per i grillini.
Il direttore generale dell’università Pier Luigi Celli, si dice disponibile, ma smentisce categoricamente che ci siano corsi in atto per i grillini: ”È una notizia che abbiamo letto sui giornali anche noi. Ci ha molto incuriosito perché nella realtà a noi non risulta nulla. Che mi risulti non c’è mai stato alcun contatto né con Grillo né con Casaleggio. Se ci venisse chiesto di organizzare questi corsi deciderà il Senato accademico. Per noi non c’è alcun controsenso nel formare persone che prima si sono candidate e poi studiano per fare quello per cui si sono candidate perché non sarebbero attività universitarie, ma attinenti alla business school che riguarda le esigenze di imprese, associazioni e istituzioni”.
Il gillo s’infittisce quando viene contattata Confindustria, che di fatto controlla l’univerità Luiss. Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, in un’intervista risponde seccamente “Se applicassimo il programma di Grillo l’industria italiana sarebbe finita. Diventeremmo un paese tra l’agreste e il bucolico. Grillo vuole bloccare le infrastrutture, noi pensiamo che si debbe colmare un grave ritardo infrastrutturale”. E’ evidente quindi che Confindustria non avrebbe mai permesso alla “propria” università di organizzare corsi per il M5S. Probabilmente il contatto c’è stato, ma poi si è dovuto annullare tutto per la posizione del presidente di Confindustria.
Abbandonata la strada di una collaborazione ufficiale tra M5S e Luiss si è iniziato a lavorare in modo “segreto” e nella massima riservatezza. Così la Luiss come istituzione ha fatto un passo indietro lasciando gestire ai singoli docenti i rapporti con il Movimento. Anche se i nomi restano top secret, sembra sempre più probabile che alcuni docenti avrebbero effettuato alcune videoconferenze in Skype per fornire le nozioni di base e approfondimenti ai neoeletti del M5S sul diritto costituzionale, su i meccanismi di approvazione delle leggi e sui procedimenti di elezione del Presidente della Repubblica. Un corso accelerato per evitare ulteriori figuracce davanti ai microfoni.
Gli enigmi restano a questo punto due: la committenza di questo corso che pare si farà davvero via Skype e il costo complessivo dell’operazione. I contatti con la Luiss e poi con i tre docenti che seguiranno le lezioni sono stati avviati da una misteriosa società che non è la Casaleggio e Associati, ma che ha posto condizioni precise sugli argomenti da affrontare durante le 60 ore di aula e non solo. Secondo indiscrezioni, i docenti che seguiranno le 60 ore di formazione per i neoeletti saranno contrattualizzati individualmente e individualmente accetteranno stringenti clausole di privacy.
Ma la voglia dei grillini di colmare le proprie lacune culturali e politiche comincia prima delle elezioni. Il 19 gennaio si è tenuta una giornata di studio riservata a 16 candidati emiliani presso la Casa sul fiume di Borgo di Tossignano. A tenere la lezione è stato Fabrizio Cotza, blogger e amministratore delegato di All Winners. Argomento: tecniche di comunicazione, stress e gestione dei conflitti. Contattato da Tgcom24, Fabrizio Cotza ammette: “Con una battuta, potrei dire che ho insegnato come un parlamentare deve rispondere ai giornalisti. Ho cercato di spiegare come parlare in maniera diversa, evitando cioè il politichese. La cosa fondamentale è prendersi la responsabilità di quello che si dice e di quello che si fa, senza scaricare le colpe su altri”. Ogni candidato ha pagato di tasca proprio la quota di partecipazione di 80 euro.Sul web è circolata voce che a tenere le lezioni per i candidati grillini ci fossero anche l’economista Loretta Napoleoni e il professor Paolo Mottona. Ma entrambi hanno smentito tale voce.
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