Esplosiva la situazione in Siria: Obama preme per l’intervento, la Merkel frena

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Secondo MSF (Medici senza frontiere) sono 355 i morti in Siria che presentano “sintomi  neurotossici”, precisando anche che dal 21 agosto nelle strutture sono state ricoverate 3.600 persone.

«La sintomatologia, le caratteristiche epidemiologiche, l’afflusso di un numero così alto di pazienti in un lasso di tempo così breve, fanno pensare fortemente all’esposizione massiccia ad un agente tossico», scrive Medici senza frontiere, prima fonte indipendente a confermare l’uso di armi chimiche nella regione di Damasco.

La conferma sembrerebbe anche arrivare dal ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, in visita a Ramallah, in Cisgiordania che ha affermato: «Tutto indica che il regime di Bashar al-Assad abbia condotto un “attacco chimico” questa settimana nei pressi di Damasco».

Barack Obama intanto ha incontrato i suoi consiglieri alla sicurezza per discutere sulle opzioni americane, inclusa un’azione militare, contro il governo siriano, accusato di aver usato armi chimiche contro i civili.

Ma se Obama accelera, la cancelliera Angela Merkel frena e si dichiara contraria a un intervento militare in Siria: «Non seguiamo la strada di una soluzione militare», ha dichiarato a Berlino il portavoce governativo, Steffen Seibert. «Non crediamo che sia possibile risolvere (il conflitto) dall’esterno, crediamo invece che debba essere trovata una soluzione politica», ha detto.

Intanto è avvenuta l’ennesima esplosione. Questa volta a essere colpita è stata piazza Burj al-Ros, nel centro di Damasco. Al momento non si conosce il bilancio di morti e feriti avvenuto nella deflagrazione dell’ordigno.

Skype cinese sarebbe… monitorato!

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“SKYPE è uno strumento di controllo e censura nelle mani del Governo di Pechino”. Non è una voce di corridoio, o una mera ipotesi, ma il risultato di uno studio svolto dall’informatico americano Jeffrey Knockel. Il ricercatore dell’Università del New Mexico è riuscito, in anni di analisi del software (quello che in gergo informatico si chiama reverse engineering) a decifrare il sofisticato sistema di sorveglianza incluso in Skype. Ed è riuscito a individuare una lista completa di termini, qualche migliaio in tutto, che, se utilizzati all’interno delle chat, innescano il controllo da parte del governo cinese. Digitare parole come Amnesty International, Tienanmen, Medici senza Frontiere o BBC News, innesca il meccanismo di sorveglianza: Skype invia una copia del messaggio ai propri server, insieme al nome utente del mittente, la data e l’ora della conversazione. La lista di parole da controllare è inclusa in parte in Skype, ma si arricchisce di nuovi termini giorno dopo giorno, grazie a un sistema di aggiornamento che permette al governo cinese di tenere sempre sotto controllo i temi più caldi.

È importante precisare come non si tratti esattamente del programma di proprietà da Microsoft, che noi italiani e tanti utenti in tutto il mondo usano, bensì di una versione modificata di Skype denominata TOM-Skype.  Microsoft, infatti, rende disponibile in Cina il software attraverso una joint venture con TOM Online, operatore mobile di Hong Kong a cui il colosso di Redmond ha concesso di modificare a proprio piacimento il programma. Nella guida online di Skype viene chiaramente spiegato che cosa sia TOM-Skype e perché il software venga modificato: “TOM Online fornisce l’accesso a Skype ai clienti in Cina, usando una versione modificata che si attiene alle normative cinesi, denominata TOM-Skype”.

Nonostante le modifiche apportate al software non siano riconducibili a Microsoft, l’azienda fondata da Bill Gates non fa certo una “bella figura” come ha evidenziato Knockel in una recente intervista pubblicata da BusinessWeek: “Mi sarei aspettato di più da Microsoft. Vorrei che dichiarassero pubblicamente perché consentono che TOM-Skype sorvegli i propri utenti”.

Ma Microsoft come risponde alle accuse di controllo e censura? Contattata da Repubblica sull’argomento, l’azienda, per bocca di un portavoce di Skype, ha rilasciato questa dichiarazione: “In Cina, il software Skype è reso disponibile tramite la joint venture con TOM Online. In qualità di partner maggioritario di questa joint venture, TOM Online ha stabilito le procedure necessarie conformi agli obblighi stabiliti dalle leggi locali. Anche se siamo un partner minoritario, ci rendiamo conto di avere comunque delle responsabilità. Microsoft sta lavorando per mettere in atto i cambiamenti più appropriati necessari per risolvere questa criticità. Siamo consapevoli di quanto gli utenti Skype amino il nostro servizio, per questo ci impegniamo ad attuare azioni concrete per aumentare ulteriormente la nostra trasparenza e responsabilità”.

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