De Andrè: l’Italia omaggia il cantautore nel 15° anniversario della morte

fabrizio_de_andre_tuttacronacaEra l’11 febbraio 1999 e la musica italiana perdeva una delle sue voci più ispirate. Ora, a 15 anni dalla sua scomparsa, Fabrizio De Andrè viene celebrato come uno dei grandi cantautori dal secondo dopoguerra ad oggi. “Sarebbe necessario che, invece di dire che Fabrizio è il Bob Dylan italiano, si dicesse che Bob Dylan è il Fabrizio americano” aveva detto la scrittrice Fernanda Pivano, sua amica, che alla sua morte lo definì “Il più grande poeta che abbiamo mai avuto”.

In tutta Italia, come si può vedere sul sito della fondazione nata per iniziativa della sua vedova Dori Ghezzi e della Pivano, verranno promosse iniziative per rendergli omaggio e diffonderne ancora la poesia. Ma anche il Festival di Sanremo, che si terrà dal 18 al 22 febbraio, gli renderà il suo omaggio in occasione della serata del venerdì, denominata ‘Sanremo Club’, come annunciato da Fabio Fazio. Intanto, tra i big in gara ci sarà anche suo figlio, Cristiano De André.

Addio al compositore de ‘Il testamento di Tito’, Corrado Castellari

castellari-tuttacronacaE’ morto il cantautore e compistore Corrado Castellari, spentosi oggi, poco dopo mezzogiorno, nella sua casa vicino a Voghera, in provincia di Pavia, dopo una breve malattia. Aveva 68 anni. Castellari, che era nato a Bologna il 23 settembre 1945, si è affermato come autore lavorando anche per Fabrizio D’Andre, per il quale ha composto la musica de ‘Il Testamento di Tito’. Ma ha scritto anche diversi brani per Iva Zanicchi, come ‘Coraggio e paura’, Mina (ìDomenica sera’ e ‘Carne viva’) Ornella Vanoni (‘Io, una donna’, ‘Amore mio, amico mio’) ed ha collaborato con Cristiano Malgioglio. La canzone del 1973 ‘Il guercio, il lungo, il nano’, segna la sua prima partecipazione al concorso canoro per bambini Zecchino D’Oro. Da allora ha composto 14 canzoni per questa trasmissione. Tra gli ultimi lavori ricordiamo ‘Faccio festa’  scritta da Vittorio Sessa Vitali e cantata da Paolo Belli, i Qbeta e i due cantanti Cristina Paltrinieri e Renato Pareti e ‘Anna parte’ cantata da Adriano Celentano,e che rientra nell’album ‘Facciamo finta che sia vero’.

La confessione shock di Villaggio

Paolo-Villaggio-tuttacronaca

A Panorama Paolo Villaggio si racconta e i suoi ricordi coinvolgono anche personaggi famosi come Fabrizio De André o Ugo Tognazzi. Un uomo freddo, questa è la descrizione, forse anche accentuata per creare un personaggio, ma sicuramente venata anche di verità quella che trapela nell’intervista del settimanale nell’a quale l’attore afferma di essersi commosso soltanto alla  nascita del figlio Piero. Ammette anche che la perdita della moglie “sarebbe impossibile da curare” e rivela di trascorrere i Capodanni così:

Da cinque anni rimango a casa con mia moglie, vado a dormire alle 8 e mezza. Mi pare una conquista strepitosa.

Un disegno quindi lontano dall’immaginario collettivo che da sempre ritrae gli attori coinvolti in serate e feste, come ai tempi della Dolce vita… ormai quelle epoche sono passate, quello che invece non passa sono i ricordi shock di Villaggio a iniziare dal suo migliore amico Fabrizio De Andrè:

Fingevamo di essere brave persone ma eravamo delle carogne. Da ragazzi tormentavamo due omosessuali, uno dichiarato e l’altro no. Li prendevamo a pietrate, solo per il gusto di farlo. Perfidia pura.

Poi racconta anche dei costumi sessuali di  Ugo Tognazzi:

È stato salvato dal caso. Un giorno, a Milano, incontra un travestito affascinante, viene colto da una curiosità tragica e decide di portarselo in hotel, vicino al Corriere della Sera. Mentre sta cercando di sodomizzarlo, per strada scoppia una bomba che Tognazzi interpreta come segnale divino. Da quel giorno la sua condotta è stata più lineare.

Clamoroso anche quanto rivelato riguardo Vittorio Gassman, definito da Villaggio “curioso”:

Quando si ritrovava a letto con una donna, come prima cosa cercava di asportarle un piccolo quadratino di pelle dal fondoschiena, usando un taglierino. Lo chiamavamo “il tassello di Gassman”. Sì, insomma, era un cannibale.

Infine, una sorta di autodafé. Villaggio, che da sempre si descrive come un uomo cinico e invidioso, dice di essere anche vigliacco, tremendamente vigliacco:

Davanti alla sfida fisica lo sono, in modo miserabile. Una volta mi trovavo ad Amsterdam, con Valeria Moriconi, per girare Quelle strane occasioni. Una sera in un bar le si avvicina un bestione di colore, un immigrato del Suriname, che le solleva la gonna chiedendo con un ringhio chi fosse il suo accompagnatore. Ho finto di non conoscerla. E mi sono fatto chiamare un taxi.

A volte si preferirebbe mantenere un buon ricordo di personaggi simbolo di generazioni, piuttosto che  leggere di descrizioni intime che vanno a intaccare il mito… ma forse, e ce lo auguriamo, sono solo provocazioni quelle di Villaggio… forse chissà!

“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, …

utopia

… senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura.”

-Fabrizio De Andrè-

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