Fiamme sopra il teatro Smeraldo a Milano

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Un incendio è scoppiato in un appartamento sopra il teatro Smeraldo, a Milano. Secondo quanto riferito dai vigili del fuoco, le fiamme hanno interessato un’abitazione che si trova nello stesso stabile del teatro, che però non è rimasto coinvolto dal rogo. Sul posto sono intervenuti quattro mezzi e personale del 118. Non si sa se ci siano feriti o persone evacuate.

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Le sorgenti dell’acqua Lete e dell’acqua Ferrarelle

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Dopo l’emergere delle complesse problematiche legate alla “Terra dei Fuochi”, in nessuna testata nazionale è stato sollevato il problema. Solo alcuni siti di informazione indipendente si sono posti la domanda: ma l’acqua Lete e la Ferrarelle dove sono imbottigliate? Pur essendo entrambe acque della Provincia di Caserta, la prima  ha la sua sorgente a Pratella, 51 km da Caivano, l’altra la Ferrarelle sgorga a Riardo, 31 km da Caivano.  Stante la distanza dai centri inquinati non ci dovrebbero essere collegamenti, tenuto anche conto che le competenti autorità non ne hanno fatto cenno. e che le analisi sulle acque minerali sono frequenti.

E’ solo per dovere di cronaca quindi che riportiamo quanto scrive il sito Signoraggio sull’argomento: Forse le falde sono così profonde da non essere state nemmeno sfiorate dai veleni? È una possibilità. Forse quelle aree non sono mai state interessate da sversamenti di liquami e/o porcherie simili? Non ci resta che sperarlo. Certo, sarebbe auspicabile ricevere una comunicazione al riguardo, in grado di archiviare ogni forma di dubbio o perplessità.

Adam Kabobo, torna a sentire le voci e tenta di strangolare il compagno di cella

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Adam Kabobo, che nelle scorse settimane, una perizia psichiatrica,  ha accertato che  – al momento delle aggressioni in zona Niguarda, nella quale persero la vita tre persone  – fosse in grado di intendere e di volere anche se  in modo attenuato, ora sembra che  sia tornato ad agire e che abbia, nei giorni scorsi tentato di strangolare il suo compagno di cella. Il motivo sarebbero sempre “le voci” che gli chiedono di compiere determinati atti.

La confessione shock di Villaggio

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A Panorama Paolo Villaggio si racconta e i suoi ricordi coinvolgono anche personaggi famosi come Fabrizio De André o Ugo Tognazzi. Un uomo freddo, questa è la descrizione, forse anche accentuata per creare un personaggio, ma sicuramente venata anche di verità quella che trapela nell’intervista del settimanale nell’a quale l’attore afferma di essersi commosso soltanto alla  nascita del figlio Piero. Ammette anche che la perdita della moglie “sarebbe impossibile da curare” e rivela di trascorrere i Capodanni così:

Da cinque anni rimango a casa con mia moglie, vado a dormire alle 8 e mezza. Mi pare una conquista strepitosa.

Un disegno quindi lontano dall’immaginario collettivo che da sempre ritrae gli attori coinvolti in serate e feste, come ai tempi della Dolce vita… ormai quelle epoche sono passate, quello che invece non passa sono i ricordi shock di Villaggio a iniziare dal suo migliore amico Fabrizio De Andrè:

Fingevamo di essere brave persone ma eravamo delle carogne. Da ragazzi tormentavamo due omosessuali, uno dichiarato e l’altro no. Li prendevamo a pietrate, solo per il gusto di farlo. Perfidia pura.

Poi racconta anche dei costumi sessuali di  Ugo Tognazzi:

È stato salvato dal caso. Un giorno, a Milano, incontra un travestito affascinante, viene colto da una curiosità tragica e decide di portarselo in hotel, vicino al Corriere della Sera. Mentre sta cercando di sodomizzarlo, per strada scoppia una bomba che Tognazzi interpreta come segnale divino. Da quel giorno la sua condotta è stata più lineare.

Clamoroso anche quanto rivelato riguardo Vittorio Gassman, definito da Villaggio “curioso”:

Quando si ritrovava a letto con una donna, come prima cosa cercava di asportarle un piccolo quadratino di pelle dal fondoschiena, usando un taglierino. Lo chiamavamo “il tassello di Gassman”. Sì, insomma, era un cannibale.

Infine, una sorta di autodafé. Villaggio, che da sempre si descrive come un uomo cinico e invidioso, dice di essere anche vigliacco, tremendamente vigliacco:

Davanti alla sfida fisica lo sono, in modo miserabile. Una volta mi trovavo ad Amsterdam, con Valeria Moriconi, per girare Quelle strane occasioni. Una sera in un bar le si avvicina un bestione di colore, un immigrato del Suriname, che le solleva la gonna chiedendo con un ringhio chi fosse il suo accompagnatore. Ho finto di non conoscerla. E mi sono fatto chiamare un taxi.

A volte si preferirebbe mantenere un buon ricordo di personaggi simbolo di generazioni, piuttosto che  leggere di descrizioni intime che vanno a intaccare il mito… ma forse, e ce lo auguriamo, sono solo provocazioni quelle di Villaggio… forse chissà!

Ci si cura a tavola, la ricetta ce l’ha Nocchi!

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Lui è Marzio Nocchi, fondatore dei ristoranti “Amati” competitors di Eataly  e i suoi locali sono già aperti a Milano e Londra, ma ci sono in programma nuove inaugurazioni. In una intervista rilasciata a La Stampa Nocchi afferma: «Lo sa quanti morti hanno fatto le patologie cardiovascolari nel 2005? Diciassette milioni e mezzo in tutto il mondo, vale a dire il 30% dei decessi globali. Nel 2015, i morti per ictus e infarto saranno venti milioni. E i tumori? Quasi otto milioni di morti nel 2007, nove milioni previsti nel 2015. Vogliamo parlare del diabete?». Parliamone. «Ogni anno, nel mondo, ci sono più di sette milioni di nuovi casi: uno ogni cinque secondi. E poi: l’80 per cento degli over 65 ha almeno una malattia cronica, 155 milioni di bambini sono in sovrappeso, 45 milioni di loro sono obesi…».

Quindi serve una cura e la ricetta è nel mangiar bene. Se state pensando a minestrine o riso in bianco siete sulla cattiva strada, la strada adottata da Nocchi è molto più piacevole. Mal di stomaco? Eccoti un bel fritto. Intestino pigro? Mangia una carbonara.   

Che tipo di ristoranti saranno? «Saranno ristoranti soprattutto per il pranzo, per gente che non ha molto tempo per mangiare. E che quindi è abituata a mangiare male. Il cuoco stringerà la mano ai clienti, spiegherà loro cosa e come sta cucinando. I cibi saranno in vista, l’acqua sarà offerta gratuitamente. Proporremo cinque tipi di menù, tutto con prodotti freschi. Per capirci: le mele ci saranno solo quattro mesi all’anno, le melanzane due, gli asparagi uno. I prezzi saranno contenuti: quindici euro per un piatto unico sufficiente per il pasto».

E veniamo al dunque: la qualità. «È essenziale», dice Nocchi, «che siano piatti gustosi. Uno dei problemi della cucina salutista è che è sempre sembrata cattiva. Noi abbiamo un executive chef, Angelo Biscotti, che farà scuola ai cuochi; e un medico nutrizionista, Silvio Spinelli, che garantirà l’abbinamento salute-gusto. Per dire: è Spinelli che sostiene che il fritto può far bene, è lui che non demonizza vino e uova, è lui che non rinuncia al burro, purché sia di qualità e non sia fatto brunire».

Ma non mancherà neppure la  pasta: «Con frumento italiano monococco, che è il grano più antico che si conosca. La pasta verrà fatta da noi davanti agli occhi del cliente». Sì va bene, ma con quale condimento? «Anche aglio olio e peperoncino». E il ragù? «La troppa cottura della carne rossa, anche se di qualità, non è salutare; ma un ragù con spezie, verdure e carni bianche selezionate ci sarà». Una bella carbonara? «Perché no? L’uovo se è crudo non fa male. Basta che sia di galline ruspanti. Quanto alla pancetta, il maiale non è proprio l’ideale. Ma una pancetta di qualità e non troppo soffritta si può fare».

La carne? «Non siamo vegani né vegetariani. Biscotti ci ha cucinato a bassa temperatura, e per 6-10 ore, una carne di pollo e maiale che ha servito speziata e con la frutta secca: uno spettacolo».

Vino? «Naturalmente. Ci sarà il rosso, che è quello che fa bene. Ma terremo anche il bianco e alcune birre contadine. Non troverete, invece, le bibite». Dolci? «Certo. Senza saccarosio e latte. Forte prevalenza di cioccolato extrafondente. Ma ci sarà anche il tiramisu».

Caffè? «Sì, sì: il caffè fa bene. Guardi, le assicuro che non mancherà niente ai golosi. Avremo perfino la polenta».

A 30 anni da “Drive In”, Ricci e la confessione del metodo Boffo

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”Contro di noi c’è stato un tentativo di usare il metodo Boffo che in realtà è diventato un metodo buffo al limite del ridicolo”, così Antonio Ricci, uno degli autori di di Drive In che oggi compie 30 anni dalla prima volta che fu mandato in onda. Per celebrare l’evento anche un dvd, con aneddoti e curiosità e la possibilità del pacchetto deluxe con annesso il libro.

Ecco l’intervista riportata da #Assoigitale:

“Irriverente, nuovo, moderno, frizzante, il varietà satirico più famoso della tv che ha trasformato il modo di far ridere conserva ancora oggi tutta la sua vivacità – è l’Antonio Ricci-pensiero – La critica della Milano da bere e del bocconiano rampante Sergio Vastano, del paninaro sfigato Enzo Braschi e della top model pentita Antonia Dell’Atte. Il riflusso e l’edonismo reaganiano presi in giro da Gianfranco D’Angelo nei panni del ministro guerrafondaio Giovanni ‘John’ Spadolini e del socialista viveur Gianni De Michelis. La satira in anticipo sui tempi di Ezio Greggio ed Enrico Beruschi fino alle curve pop della ragazze Fast-Food (che Ricci mette alla pari coi ragazzi Fast-Food, ma alzi la mano chi se li ricorda…ndr), i tormentoni e i modi di dire rimasti ancora oggi nel parlato quotidiano (“Troppo giusto!”; “A me, me pare ‘na strunzata”, “E’ chiaro ‘stu fatto”, “Ce l’ho qui la brioche!”, “Has Fidanken”)”, sono nati perchè, all’epoca “si è aperta una finestra di libertà per sperimentare cose nuove in tv”, ammette Ricci.

C’è da chiedersi, 3 decenni dopo, da allora cosa sia accaduto.

Ma Ricci la mette così: “Tutte le trasmissioni che sono venute dopo hanno risentito di una certa paura. C’è sempre diffidenza davanti a un’idea nuova. E tutti preferiscono non rischiare affidandosi tutt’al più alle case di produzione esterne che propongono i loro format”.

Non c’è alcuna possibilità, quindi, di vedere in tv una trasmissione nuova come lo fu all’epoca Drive In? “Nella tv di oggi – risponde Ricci a proposito di innovazione – ci sono mille canali. Ma chi piacciono davvero?”

Forse non piacciono i mille canali di oggi, come può non piacere tornare indietro nel passato e vedere trasmissioni come Drive In che, se secondo Ricci hanno innovato la tv ( e questo è indiscutibile), c’è da chiedersi se davvero ci interessava innovare in questo modo, se non si poteva trovare la via di una tv esilarante, ma anche educativa, una tv che non diventasse una roccaforte di coloro che hanno sfruttato il mezzo catodico per poi accumulare potere da usare in altri ambiti e contesti. Si può pensare una tv innovativa in cui non ci siano solo le donne oggetto o le battute facili? perché non inspirarsi a programmi scientifici come quelli condotti da Morgan Freeman che riescono anche a divulgare nozioni scientifiche non annoiando?

Quell’elemosina della Pascale e lo scatto che fa il giro del web!

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Lo scatto che mette a confronto la ricchezza e la miseria, che sintetizza in un gesto la situazione economica italiana e i disequilibri sociali che sempre più stanno spaccando il paese in due fasce, i ricchi e i poveri, azzerando  la classe media. Uno scatto che forse ci potrebbe richiamare alla memoria anche i gesti di Evita Peron, con una Pascale che in centro a Roma, apre il portafoglio, si china, lascia l’elemosina di 50 euro alla mendicante.  E subito sul web la foto inizia a girare, diventando un simbolo, un messaggio promozionale, un campo di battaglia.

Colazione salata! Nancy Brilli pubblica lo scontrino

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Il bar è l’Antico Caffè Santamaria, proprio di fronte all’omonima basilica ubicato a  Piazza S.M. Maggiore nel cuore della Capitale, ma questo non può giustificare certo un conto che trasforma la colazione da dolce a salata. E’ Nancy Brilli a denunciare su twitter un prezzo davvero troppo elevato per due cornetti, due cappuccini e una bottiglietta d’acqua piccola. Alla fine il conto è di  21,50 euro e finisce pubblicato sul social network! L’attrice posta lo scontrino e aggiunge “Questa si commenta da se”.

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Incidente sulla Palermo-Sciacca, 5 morti, anche un bambino

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Due feriti e cinque morti questo il tragico bilancio dell’incidente avvenuto sulla  strada a scorrimento veloce Palermo-Sciacca, poco prima del bivio per Giacalone. L’incidente tra una Ford e una Fiat Punto, sarebbe stato causato da un forte temporale abbattutosi sulla città, ma non è esclusa anche una manovra azzardata da partte di una delle due auto. Tra i morti anche un bambino di due anni, oltre a due anziani originari di Roccamena e due donne. I feriti, un uomo di 40 anni e bambino di 10, sono stati trasportati in ospedale con un’ambulanza del 118.

Spesa previdenziale e spesa assistenziale, facciamo chiarezza sulle pensioni

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Il nodo su cui si gioca gran parte del dibattito politico è incentrato sulle pensioni. I cittadini che vorrebbero andare in pensione e che non possono più farlo, diritti acquisiti che vengono lavati via da un contributo di solidarietà (quasi che la solidarietà potesse essere imposta quando mancano le risorse e il Pil è in caduta libera) e quell’adeguamento al costo della vita che dovrebbe essere automatico per garantire a tutti ( e non solo ad alcune fasce) il tenore di vita che si è raggiunto dopo tanti sacrifici e rinunce, invece diventa quasi un regalo. La politica tra paternalismo e populismo elargisce e condanna, sentenzia e rastrella per raschiare fino in fondo un barile che non è più vuoto, ma appare ormai bucato. La ripresa è dietro l’angolo, il futuro è meraviglioso e la crescita ci sarà… prima o poi! La disoccupazione è un problema da risolvere con un vertice a Roma… ad Aprile! Con calma tutti i nodi arrivano al pettine… per poi restarci? Sembra proprio che tra questi ci sia anche speculare sulle parole. Proprio strumentalizzare alcuni dati sembra che sia diventato l’ultimo sport nazionale e soprattutto, un modello che molti adottano a danno di quelle materie, la cui comprensione non è sempre facile e immediata. Quindi avvalendosi di equivoci e di poca trasparenza c’è chi intorno al grande dilemma pensionistico costruisce teorie e dispensa soluzioni. L’ultimo equivoco è nato intorno alla spesa previdenziale e spesa assistenziale. Come spiega Il Fatto Quotidiano alcuni giornalisti avrebbero:

…sommato i pensionati che usufruiscono di assegni senza aver versato contributi: quelli con integrazione al minimo (6, 9 milioni), con gli assegni sociali (830 mila), i pensionati di guerra (300 mila) e gli invalidi (2, 8 milioni). Deduzione: “Il 46 per cento dei pensionati Inps non ha pagato contributi né tasse”, basandosi su un numero complessivo di assegni di 23 milioni (che nel 2012 però è di 21 milioni).

Se sul numero dei pensionati la percentuale è corretta, sull’ammontare della spesa no. La somma per quelle voci, infatti, ammonta a 32 miliardi su una spesa complessiva, nel 2012, di 249 miliardi. Il fatto è che, come spesso capita, si somma la spesa previdenziale, quella che serve direttamente a coprire le posizioni contributive, con quella “assistenziale” che copre altre voci. Il problema è che questa distinzione non è chiara nemmeno da parte delle istituzioni preposte, compresa l’Inps. Oltre alle voci sopra indicate ci sono quelle che vengono contabilizzate nel suo enorme bilancio: l’assistenza al reddito (cassa integrazione, disoccupazione) per 22,7 miliardi, la spesa socio-assistenziale (malattia, maternità, etc.) per 10,4 miliardi e altre spese ancora. Di tutto questo, la fiscalità generale si fa già carico visto che, nel 2012, i trasferimenti statali all’Istituto hanno superato i 94 miliardi. Una cifra cospicua, frutto anche della fusione avvenuta con l’Inpdap che ha portato nell’Istituto un disavanzo di circa 9 miliardi.

Quali sono le spese previdenziali?

Distinguiamo tra Previdenza in senso stretto e Ammortizzatori sociali.

Nella prima:

  • Pensioni di invalidità,vecchiaia e superstiti
  • Liquidazioni per fine rapporto di lavoro
  • Indennità di malattia, infortuni e maternità

Nella seconda:

  • Indennità di disoccupazione
  • Assegni di integrazione salariale

 Quali sono le spese assistenziali?

Anche qui vanno distinte le prestazioni in denaro e le prestazioni in natura.

Le prime sono:

  • Pensioni sociali
  • Pensioni di guerra
  • Pensioni di invalidità civile
  • Pensioni ai non udenti e ai non vedenti

Nella seconda:

  • Servizi deglia sili nido
  • Servizi delle strutture socio-assistenziali

Quale potrebbe essere una delle tante soluzioni per risolvere l’annoso problema pensionistico?

In sostanza, al di là dei dati e delle parole, l’unica soluzione sarebbe quella di ripartire dai versamenti effettuati. Bisognerebbe far chiarezza tra chi una pensione, anche di importo elevato, l’ha costruita in anni di lavoro e chi invece ha usufruito di agevolazioni e ora prende un assegno mensile che è nettamente più vantaggioso rispetto ai contributi versati.

 

Spuntano altre minorenni nell’indagine dei Parioli!!!

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Ci sarebbero altre ragazze minorenni oltre alle due già individuate nel giro di prostituzione  a Roma, questa almeno sarebbe la pista che starebbero seguendo in queste ore gli investigatori che indagano sulla vicenda. A quanto si è appreso, potrebbe trattarsi di amiche o conoscenti delle due ragazzine già al centro delle indagini. Sono circa 20-30 i clienti finora coinvolti: tutti facoltosi o agiati.

Saccomanni dal ristorante al Parlamento

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Si parlerebbe un presunto comportamento offensivo da parte del ministro Saccomanni nei confronti di Silvio Berlusconi, almeno secondo la versione riportata sulle pagine di Libero dove ha trovato spazio anche una lettera di un cittadino che racconterebbe la sua esperienza di “vicino di tavolo” del ministro dell’Economia:

Buongiorno, sono quasi certo che non pubblicherete questa mia, ma desidero raccontarvi brevemente, con molta amarezza, quanto mi è accaduto. Sabato 9.11.2013 ero a pranzo in un ristorante in Toscana. Accanto al tavolo dove ero seduto con mia moglie, si sono accomodati il ministro Saccomanni, sua moglie ed altre due coppie di loro amici, anch’essi noti. Molto rumorosi, poco discreti è dire poco. Eravamo a pranzo avanzato, quindi per una buona mezz’ora ci siamo dovuti sorbire i loro commenti sulla compagna di Berlusconi e mogli di vari altri politici, tutte le colpe del Pdl e menate varie; il tutto a voce alta e senza discrezione alcuna. Il top è stato quando uno dei suoi amici, a voce alta dice: «Che bello vedere che a Berlusconi gli stanno facendo un c**o come una capanna», e giù risate compiaciute da parte degli altri cinque. Inutile commentare.

Immediata la replica di Brunetta che ha presentato un’interrogazione in Parlamento per verificare se questi fatti  “corrispondano al vero, vista la non smentita, ad oggi, del ministro dell’Economia e delle Finanze; se si ritiene opportuno che un membro del governo si renda protagonista di un fatto cosi’ increscioso, che tende a colpire, ridicolizzare e demolire l’immagine del leader di una delle forze che sostengono il medesimo governo, nonché l’intero partito del ‘Popolo della Libertà” e, di conseguenza, tutti i suoi elettori; quali interventi intenda adottare il presidente del Consiglio, nell’ambito della sua responsabilità in merito alla tutela dell’unita’ dell’indirizzo e politico amministrativo del governo, per stigmatizzare tale comportamento e per impedire che episodi del genere non si verifichino in futuro”, così ha poi concluso Brunetta.

Da professore normale ad accusato di maltrattamenti agli alunni!

Pinocchio

Fiore Eusani, 64 anni, di  Prata d’Ansidonia, era un professore normale, poi come raccontano i suoi allievi è avvenuta la trasformazione “…con il passare del tempo è peggiorato. Ci diceva “sei stupido, deficiente, str***o”. Un giorno ha chiamato in cattedra un mio compagno, ed è poi ritornato nel banco con la scritta asino in fronte». Così ieri in aula uno degli studenti, oggi ex allievo dell’Istituto statale d’arte «Fulvio Muzi», a L’Aquila, ha definito quell’insegnate che oggi è accusato di maltrattamenti ai danni dei suoi allievi.  Le contestazioni sono molteplici: si va dagli appellativi piuttosto pesanti sia verso i maschi che alle ragazze per arrivare a gesti estremi come strappare dinanzi a tutta la classe i compiti svolti dagli alunni ritenuti errati fino a colpire con l’asticella in legno gli stessi studenti, procurando a una ragazza lividi sulla schiena. L’ex insegnante è accusato anche di aver tirato i capelli a un’alunna «con violenza fino a farla alzare dalla sedia». «Non c’erano motivazioni precise – ha raccontato la teste, invece di rimproverarci usava questi metodi. Ne avevamo parlato con altri insegnanti e infatti Eusani venne sostituito con un altro insegnante».

I fatti si riferiscono all’anno scolastico 2009-2010 e sono stati denunciati dai genitori degli alunni tramite gli avvocati Fabio Alessandroni, Mauro Ceci e Luca Meogrossi che hanno presentato anche delle costituzioni di parte civile. Episodi ieri raccontati in aula dalla studentessa. Durante l’udienza non sono mancate schermaglie tra la difesa dell’insegnate (assistito dagli avvocati Antonello Carbonara e Danilo Iannarelli) alcune parti civili e lo stesso giudice quando i primi hanno tentato di far vacillare l’attendibilità della testimone chiedendo il perché della sua sospensione dall’attività scolastica. L’udienza è stata aggiornata a marzo.

Casa Milan, in mezzo a tanti dubbi e flop avviene il trasferimento. Nuovo inizio?

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Nuova sede per il Milan che cerca un nuovo inizio soprattutto dopo il deludente avvio di Campionato che lentamente si sta trasformando in un’aonia per l’intero team. Tra la panchina di Allegri che trema e Balotelli che guarda oltre i confini italiani alla ricerca di un nuovo club, tutto sembra alla fine di un era. C’è chi l’addio lo ha già dato e sta preparando le valigie come l’ad Galliani pronto a levare le tende nei primi mesi del prossimo anno, ma intanto inaugura i nuovi uffici. Il trasferimento Sport Mediaset lo racconta così:

“…Con il trasferimento di Adriano Galliani nei nuovi uffici, la società rossonera ha dato addio alla storica sede in via Turati per trasferirsi nella nuova in via Rossi, nell’area Portello di Milano, zona Fiera. non lontano da San Siro. La nuova sede si chiama “Casa Milan”, come si può vedere dalla foto scattata all’amministratore delegato rossonero.

Al quarto piano del palazzo, quello riservato alla presidenza e agli alti dirigenti, si trova il nuovo ufficio dell’ad rossonero e un corridoio lo separa da quello di Barbara Berlusconi, praticamente speculare. In mattinata Galliani ha visitato l’intera sede, che ospitera’ circa 120 dipendenti del Milan, dalla sala stampa a quella per i ricevimenti, dalla terrazza alla sala relax.
Fuori e dentro il palazzo che il Milan ha preso in affitto, gli operai sono ancora all’opera per concludere i lavori. Casa Milan entrerà a pieno regime ad aprile, quando sarà attivo il museo della società, che ospiterà anche le coppe fino a ieri conservate nella sala dei trofei di via Turati…”.

Quella segnalazione al Cavaliere chiesta da Ligresti

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Al centro della vicenda ci sarebbe Giancarlo Giannini, ex presidente dell’Isvap con il mandato scaduto ed ecco quindi che Salvatore Ligresti si sarebbe attivato contattando il presidente del Consiglio, allora Silvio Berlusconi, per far ottenere a Giannini l’incarico dell’antitrust. Questo è quanto riportato dal pm di Milano Luigi Orsi nell’avviso   di chiusura indagini nei confronti di Salvatore Ligresti e Giancarlo Giannini, accusati entrambi di corruzione. Giannini, inoltre, deve rispondere anche del reato di calunnia, perché il 18 aprile 2012 ha presentato una denuncia nei confronti degli allora amministratori di fondiaria-sai, accusandoli di ostacolo all’autorità di vigilanza “sapendoli innocenti”.

Secondo quanto riporta La Stampa:

L’ ex presidente dell’Isvap eseguì nei confronti di Fonsai un controllo «tardivo e inefficiente» in cambio della promessa, da parte di Salvatore Ligresti di ottenere, una volta scaduto il suo incarico, «l’incarico di presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato: promessa cui Ligresti faceva seguire contatti con il presidente del Consiglio pro tempore». È quanto si legge nel documento sulla chiusura indagine da parte del pm di Milano Luigi Orsi.

 Nel testo si legge ancora che Giannini con una denuncia in Procura a Milano nell’aprile 2012 «incolpava» del reato di ostacolo all’attività dell’organismo di vigilanza sulle assicurazioni gli allora amministratori di Fonsai «sapendoli innocenti», quando invece fu lui stesso, tra il 2002 e l’agosto del 2010, a disporre «che l’Isvap non effettuasse alcuna ispezione» sul gruppo se non «tardivamente nell’ottobre 2010».

Letta interviene sulla caso Nocerina

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Il caso Nocerina-Salernitana è ormai una questione istituzionale che trascende il calcio. Era subito apparsa un’intimidazione che prescindeva dalle minacce di tifosi esaltati e che invece trovava le sue radici in ambienti di criminalità organizzata. Oggi il presidente del Consiglio Enrico Letta ha incontrato al Coni il presidente Giovanni Malagò, prima del via del Consiglio Nazionale.Al Foro Italico è giunto sono giunti anche il ministro con delega allo sport Graziano Del Rio, e il presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo.

«Domenica abbiamo assistito a fatti gravissimi, nei confronti dei quali serve la tolleranza zero», ha detto il premier commentando il derby farsa tra Nocerina e Salernitana. «Sono episodi che hanno un effetto drammatico nei confronti dei valori che lo sport trasmette. In nostri figli – prosegue il premier – non sanno sanno chi è il presidente del Consiglio ma sanno chi è il giocatore o l’allenatore ed ascoltano le sue parole che per loro sono un valore. Per questo a riguardo il nostro mondo deve essere durissimo». .

Poi una promessa agli sportivi: “Il governo presenterà nella legge di stabilità un emendamento fondamentale per risolvere definitivamente il tema dell’impiantistica sportiva nel nostro paese”. La partita per le Olimpiadi del 2024 – precisa Letta – non è l’unica sfida da intraprendere. “Il discorso vale anche per altre iniziative che le Federazioni possono portare avanti, dobbiamo fare di questa legislatura una legislatura costituente dello sport italiano […]. Credo sia possibile se ci mettiamo tutti di impegno – prosegue il presidente del Consiglio – aiutati dal fatto che questo è un governo non di parte, ma di larghe intese, e che è in grado di fare cose di cui non è uno che si prende il merito sugli altri ma c’è un merito collettivo”.

Letta ha anche parlato delle Olimpiadi 2024, e lo ha definito un “obiettivo alla nostra portata”. Superato quindi il momento della cautela dell’era Monti. Sponsorizzando la sede italiana per le Olimpiadi del 2024, Letta insiste: “Abbiamo una grande occasione con un collegamento tra il mondo dello sport, l’azione del governo e le regioni”. Si tratta di una partita “che dobbiamo giocare” e per la quale lo stesso Letta “è impegnato in prima persona”.

Sulla questione delle olimpiadi in Italia “stiamo procedendo facendo i giusti passi”, assicura il presidente del Coni, Giovanni Malagò, rivolto al premier Enrico Letta in occasione del consiglio nazionale. “Oggi pomeriggio è previsto un incontro con, tra gli altri, i sindaci di Roma e Milano, Ignazio Marino e Giuliano Pisapia. Decideremo di partire con la giunta esecutiva del Coni quando riceveremo la richiesta da parte del sindaco della città che si sarà fatta avanti”.

“Dopo il parere favorevole del consiglio inizieremo, ma – precisa – solo se saremo tutti convinti della strada da percorrere e consci del fatto che dobbiamo fare le cose per bene. Sono convinto che non è il sogno solo tuo e mio, ma di milioni di appassionati e della stragrande maggioranza degli italiani”.

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