
Degli indigeni boliviani hanno applicato la loro giustizia sommaria seppellendo vivo un 17enne, Santos Ramos, ritenuto colpevole di aver stuprato e ucciso una donna di 35 anni. La polizia e i procuratori, al corrente della violenza, si stavano recando al villaggio del giovane, ma non hanno potuto raggiungerlo perchè la strada era stata bloccata dalla comunità a cui apparteneva la donna. I concittadini hanno quindi provveduto a sepellire la vittima e a gettare nella fossa anche Santos, mentre i leader delle comunità indigene imponevano il silenzio e proibivano d’informare gli esterni. Stando a un portavoce, le forze dell’ordine avevano individuato Ramos come possibile autore dell’omicidio di Leandra Janco Arias, ma la comunità ha preferito farsi da sè giustizia. La città rurale di Colquechaca, con i suoi circa 5000 abitanti, sorge 333 chilometri a sud est di La Paz e appartiene alla provincia di Potosi. Nella stessa area, solo pochi giorni prima, era accaduto un evento simile: due uomini avevano ribato un’auto e ucciso l’autissta. Catturati dagli abitanti del villaggio mentre tentavano di vendere la vettura, uno è stato impiccato e lapidato, l’altro bruciato vivo. I linciaggi, in Bolivia, sono frequenti soprattutto nelle aree urbane rurali e povere dove c’è poca presenza di forze di polizia e dei funzionari giudiziari e gli abitanti creano una comunità entro cui essere protetti. La Costituzione in vigore dal 2009 riconosce la giustizia indigena e ai capi delle comunità rurali è concessa l’autorità di giudicare reati secondo i loro costumi ancestrali, ma non viene riconosciuta la “giustizia-spettacolo”.
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Pubblicato da tdy22 in giugno 7, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/07/ritenuto-colpevole-di-stupro-e-omicidio-17enne-sepolto-vivo/