Truffatori italiani arrestati in Bolivia… continuiamo a esportare il crimine

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La truffa veniva servita sapientemente. Alcuni italiani avevano in Bolivia costituito una vera e propria banda che vendeva utensili elettrici con marche contraffatte e a prezzi gonfiati. Al momento sono 18 le persone arrestate a La Paz. I prodotti erano tutti cinesi ma poi la marca veniva cambiata con quelle più note tedesche. Nel deposito trovato dagli agenti boliviani ci sarebbero stati un centinaio di prodotti: dalle motoseghe alle scatole degli attrezzi, fino ai generatori di corrente.

Il procuratore responsabile dell’inchiesta, Humberto Quispe, ha spiegato che i prodotti di origine cinese erano venduti a circa 1.500 dollari l’uno, quando in realtà costavano sui 100 dollari. L’ambasciatore italiano a La Paz, Luigi de Chiara, si è incontrato oggi con il sottosegretario Perez e il sottosegretario agli Esteri, Juan Carlos Alurralde, per informarsi sulla vicenda, e ha detto che esiste “piena collaborazione” da parte delle autorità boliviane.

 

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Terra dei fuochi: il 75% degli italiani dice no ai prodotti campani

terra-dei-fuochi-tuttacronacaI risvolti e l’attenzione mediatica degli ultimi mesi sulla Terra dei Fuochi ha fatto sì che la maggior parte degli italiani non gradisca i prodotti provenienti dalla Campania. A conferma del datto arriva l’ultimo sondaggio realizzato da Datamedia Ricerche, istituto diretto da Natascia Turato, per la trasmissione “A Reti Unificate”. Agli intervistati è stato chiesto se, in seguito agli allarmi contaminazione del suolo, avessero deciso di consumare meno prodotti campani: il 74,9% degli italiani ha risposto di sì, il 22,8% di no ed il 2,3% non sa o non risponde.  Per il 62,1% degli italiani la responsabilità per la situazione campana è da imputarsi all’illegalità del Sud Italia, mentre per il 34,1% è delle aziende del Nord Italia, il 3,8% non sa o non risponde.  Secondo gli intervistati il problema più urgente del nostro Paese (57,9% + 0,3% in una settimana) è il lavoro/disoccupazione giovanile, seguito dalla crisi economica (33,6% + 0,4%) e dal ridurre i costi della politica (19,7 +1,1%) e le tasse (17,3%).

Chi produce la Bibbia? La Cina!

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Anche la Bibbia è un business e così i cinesi, il Paese più ateo del mondo, si è aggiudicato il primato con 107 milioni di testi sacri prodotti, in unica fabbrica, a Nanjing, nel sudest del paese, tra il 1987 e il 2012. Alla fine degli anni ’80, quando le religioni sono ricominciate a essere praticate più apertamente, grazie alle sovvenzioni date dalla e British United Bible Societies e dalla fondazione Amity, il mercato è diventato florido! Dal 1988, anno di inizio delle attività sono passati dai 500mila libri stampati (quasi tutti per il mercato cinese) ai 12 milioni dell’anno scorso di cui oltre il 40% era destinato al mercato estero. Ora la fabbrica impiega 600 dipendenti e i suoi capannoni continuano a espandersi di anno in anno. “Abbiamo creato un modello di business di successo”, si è vantato il vicedirettore della Fondazione Almaty con il giornale governativo Global Times. “Siamo felici di servire le chiese di tutto il mondo e di usare i profitti derivati dalla pubblicazione delle Bibbie per aiutare i più deboli”. Pensando ai più deboli, la fondazione Amaty riceve anche donazioni per più di 12 milioni di euro all’anno provenienti da tutto il mondo.

 

“I nostri prodotti sono buoni”, i politici e la Terra dei Fuochi

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“I prodotti di questa terra sono buoni” e sotto questo slogan i politici si sono incontrati in una tenuta  agricola lungo la circumvallazione esterna di Giugliano assieme ai rappresentanti sindacali del comparto agricoltura. Insieme all’assessore Nugnes i presidenti delle commissioni bonifiche, agricoltura e sanità, rispettivamente Amato, Foglia e Schiano; i parlamentari Giovanna Palma e Paolo Russo, i consiglieri regionali Maisto e Topo hanno assaggiato le fragole prodotte in zona.

“Il nostro brand va tutelato e dopo le nostre denunce la grande distribuzione ha rimesso sugli scaffali le verdure coltivate qua – dice l’assessore regionale all’agricoltura Daniela Nugnes -. I prodotti di queste aziende sono certificati, per i consumi sicuri vanno evitati i rivenditori che non sono in grado di dimostrare la provenienza geografica”.

Ma come molti sanno non è  mangiare una fragola contaminata un giorno che  provoca danni, ma è l’accumulo di sostanze tossiche a favorire l’insorgere dei tumori, che poi si debba evitare la speculazione è vero, ma devono anche essere assicurate le misure per garantire la salute pubblica.

Mettete i (cavol)fiori nei vostri cannoni!

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Fra arte contemporanea, gusto green e autentica provocazione d’autore l’artista giapponese Tsuyoshi Ozawa porta avanti il progetto Vegetable weapons da almeno una dozzina d’anni. Dal 2001, infatti, viaggia per il mondo immortalando giovani donne che sfoderano pistole e fucili confezionati esclusivamente utilizzando frutta, verdura e pochi altri cibi.

L’aspetto curioso – dove la creatività si sposa al simbolismo e all’impegno, anche nei confronti del concetto di sostenibilità ambientale – è che ciascuna è chiamata a costruire il proprio armamentario con prodotti locali, tipici della zona e del Paese in cui vive. Realizzato lo scatto – spesso ambientato in luoghi simbolici, magari proprio rovine di guerra o zone abbandonate delle varie metropoli – il progetto da artistico prende una svolta e si fa decisamente social: mitragliatori al porro e peperoni, bazooka cappuccina e verza, semiautomatiche ai broccoli e pomodoro vengono smontati e gli ingredienti cucinati in un pasto che la fotografa nipponica consuma insieme alle sue improvvisate modelle.

Promuovere la pace con piglio ironico, questa l’idea di fondo, ma con una ricerca artistica altrettanto seria, perfino filosofica, vista la trafila che ogni serie di immagini si porta dietro. “ Ozawa combina incontri fortuiti della vita quotidiana, situazioni e materiali per realizzare lavori che guidano l’attenzione verso idee e temi centrali per la vita sociale e politica di quei Paesi”, ha scritto di lei la Queensland Art Gallery di Brisbane, in Australia – sfrutta i suoi scatti per discutere di conflitti, guerra e ingiustizie. Insomma, l’arte come dialogo”. E stimolo, aggiungiamo. Nata nel 1965 a Tokyo, la Ozawa – che non è nuova a progetti così trasversali – ha un curriculum di tutto rispetto: ha esposto non solo in Asia ma in mezzo mondo. Dalla stessa Tokyo alla Asian Fine Arts Factory di Berlino passando per l’Olanda, Los Angeles e Vienna. La Tsuyoshi “ ha dimostrato che utilizzando gli stessi ingredienti che si usano per un piatto o uno stufato si può realizzare una scultura di un fucile d’assalto. Immaginate Giuseppe Arcimboldo imbracciare un Ak-47”, ha detto di lei il critico statunitense Doug MacCash.

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Giù i surgelati -30%. Troppe truffe!

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Lo scandalo della carne di cavallo spacciata per manzo avrebbe provocato un crollo del 30% degli acquisti in Italia di primi piatti pronti, surgelati e ragù. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti sugli effetti di una emergenza che ha portato al ritiro di circa 200 diversi tipi di confezioni di prodotti alimentari in 24 diversi Paesi sulla base del monitoraggio effettuato dal portale eFoodAlert.net. Per evitare il ripetersi in futuro di altre emergenze e dipanare ogni dubbio sulle effettive caratteristiche del cibo che si porta a tavola occorrono – continua la Coldiretti – interventi strutturali come l’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta per farla conoscere ai consumatori e scoraggiare il proliferare di passaggi che favoriscono le truffe.

Si muore all’Ilva e s’indaga su 8 persone!

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A Taranto si muore… e non solo d’esalazioni! Così il pm di Taranto Antonella De Luca ha fatto notificare otto avvisi di garanzia per omicidio colposo per l’incidente in cui oggi e’ morto l’operaio Ciro Moccia ed e’ rimasto ferito gravemente un suo collega, Antonio Liddi, della ditta esterna Mr cui e’ affidato l’appalto di rifacimento nel reparto cokerie. I destinatari del provvedimento sono dipendenti dell’Ilva e dell’azienda d’appalto Mr. Tra loro c’e’ anche il direttore del siderurgico Antonio Lupoli. LA MORTE SUL LAVORO E’ SEMPRE EVITABILE!

Incidente all’Ilva: un morto e un ferito grave!

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Un operaio, il 42enne Ciro Moccia, è morto e un altro Antonio Liti,  è rimasto gravemente ferito in un incidente avvenuto questa mattina all’Ilva di Taranto. L’incidente è avvenuto alla batteria 9 delle cokerie: i due sono caduti mentre erano insieme sul piano di carico. Sospeso il lavoro in fabbrica.

Le polpette di cavallo dell’Ikea!

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C’è, non c’è, c’è di nuovo! Le polpette dell’Ikea sono sotto stretta osservazione da alcuni giorni. Test che smentiscono e affermano. Alla fine c’è la conferma definitiva: tracce di carne di cavallo sono state trovate nelle polpette Ikea. Lo ha comunicato il produttore svedese delle polpette di Ikea, secondo quanto fa sapere l’Agenzia svedese della sicurezza alimentare. I test fatti dal fornitore, Dafgaard, hanno confermato la presenza di tracce di carne equina nei prodotti.La quantità rilevata sarebbe tra 1% e il 10%.

Dopo l’esplosione dello scandalo la compagnia svedese aveva deciso di ritirare i prodotti dagli store in 25 Paesi, Polonia, Austria, Ungheria, Repubblica dominicana, Gran Bretagna, Portogallo, Finlandia, Germania, Italia, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio, Romania, Repubblica slovacca, Repubblica ceca, Svezia, Thailandia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Hong Kong, Francia, Cipro, Irlanda e Malaysia.

Al di là del caso Ikea, nel solo Portogallo le autorità hanno requisito 79 tonnellate di prodotti a base di manzo che contenevano carne di cavallo negli ultimi giorni e hanno deciso di aprire un’indagine penale nei confronti di cinque aziende locali. I sequestri, rende noto l’Agenzia per la sicurezza alimentare portoghese, sono stati eseguiti in compagnie che lavorano, impacchettano e distribuiscono carne alle grandi catene della vendita al dettaglio. In un comunicato sul proprio sito web, l’Agenzia rende noto inoltre di avere anche richiamato dai negozi quasi 19mila confezioni di cibi precotti come lasagne, hamburger e polpette dopo avervi trovato carne equina.

Benvenuti a Mozzarella-Land!

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Countdown Paestum: con l’avvicinarsi dalla tre giorni dedicata alla Mozzarella di Bufala Campana DOP, dal 6 all’8 maggio nella localita’ campana, ‘Le Strade della Mozzarella’ fa tappa a Roma, con una conferenza stampa in uno dei nuovi indirizzi cult per i per i gourmet capitolini, Romeo.

La sezione ‘pizza’ delle Strade della Mozzarella diventa un evento nell’evento per raccontare uno dei prodotti più amati dagli Italiani, e una assoluta protagonista della ristorazione nazionale e internazionale. Tre testimonial d’eccellenza, insieme a Domenico Raimondo e Antonio Lucisano, rispettivamente Presidente e Direttore del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana Dop, hanno infatti presentato il programma del focus interamente dedicato alla pizza. Ed e’ cosi’ che maestri dell’arte bianchi come Franco Pepe, Lello Ravagan e Pierluigi Roscioli, coadiuvati dalla chef Cristina Bowerman, hanno raccontato tre storie differenti di pizza e tradizione, legate da un denominatore comune, la mozzarella, con omaggi allo street food di tradizione romana.

In programma per i giorni 6, 7 ed 8 maggio, ‘Le Strade della Mozzarella, si svolgera’ all’interno della tenuta Le Trabe, a Paestum e vanta un calendario ricco di eventi che si concludera’ proprio con un approfondimento su farine, lieviti, impasti e cotture di uno dei prodotti simbolo della cultura partenopea prima e italiana poi. Tre sessioni specifiche (impasto, farcitura e cottura) ripercorreranno, nell’arco dell’intera giornata, tutta la filiera produttiva della pizza, dal campo di grano sino al forno della pizzeria.

Metti un cavallo a tavolo… lo scandalo continua!

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Maxi sequestro di carne bovina nell’indagine condotta dai Nas sulla carne equina nei prodotti surgelati.  Dopo la scoperta della presenza di carne equina nelle lasagne e in altri prodotti, ecco un nuovo caso che potenzialmente può avere forti ripercussioni. Alla sua origine l’insistenza dell’associazione di protezione degli animali di Zurigo che hanno voluto conoscere le condizioni nelle quali vivono i cavalli che finiscono nei piatti svizzeri. Gli incaricati si sono recati sul posto e hanno constatato una situazione drammatica. Animali morti o moribondi chiusi nei camion e impossibilitati a ricevere soccorso ma anche cani che mordono le gambe dei cavalli per farli salire più rapidamente sui mezzi. L’inchiesta si è mossa tra gli Stati Uniti, il Canada, il Messico e l’Argentina, i paesi dai quali arriva la maggior parte della carne di cavallo.

Intanto vengono ritirati i prodotti anche in Liguria nei negozi del Levante. Codacons: “I consumatori vanno risarciti”. Per Coldiretti le truffe a tavola fanno paura a sei italiani su dieci. Ma, curiosamente, in Francia dopo lo scandalo è aumentato il consumo di carne equina.

 

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