Ieri la notizia del video-minaccia degli jihadisti che parlano di “un regalo” durante i giochi Olimpici di Sochi, oggi quella che la polizia russa è alla ricerca di tre “vedove nere”, mogli di militanti islamici uccisi dalle forze di sicurezza russe. La paura, infatti, è che possano organizzare attentati terroristici durante la manifestazione sportiva che si svolgerà dal 6 al 23 febbraio 2014. Come spiega Il Giornale, una delle attentatrici suicide, la 22enne Ruzanna Ibragimova, si troverebbe già a Sochi. La polizia russa ha inoltre diffuso le immagini di altre due donne velate, la 26enne Zaira Aliyeva e la 34enne Dzhannet Tsakhayeva, senza specificare dove si trovino al momento. L’emittente americana Nbc ha inoltre riferito che nella regione di Sochi sono stati diffusi alcuni manifesti recanti le fotografie di due uomini, il 21enne Ruslan Saufutdinov e il 25enne Murad Musaev, che starebbero progettando attentati suicidi in concomitanza con lo svolgimento delle gare. Speciale preoccupazione desta l’appuntamento di mercoledì nella città di Rostov sul Don, dove la fiaccola olimpica sosterà durante la strada verso Sochi. Ancora Il Giornale scrive:
Per contribuire alla sicurezza dei Giochi, gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio di navi da guerra ed aerei nella regione del Mar Nero che serviranno da appoggio per eventuali evacuazioni degli americani durante le Olimpiadi. È stato inoltre resa noto l’invio di una squadra speciale di agenti dell’Fbi che lavoreranno in stretta cooperazione con i servizi russi. Le assicurazioni di Vladimir Putin in merito all’impegno delle forze dell’ordine a garantire la sicurezza dei Giochi non sembrano pertanto aver neutralizzato la minaccia del terrorismo di matrice islamica per un’Olimpiade che si preannuncia di giorno in giorno come sempre più pericolosa.