Si è preferito operare. Così al policlinico Umberto I di Roma il brigadiere Giuseppe Giangrande è stato sottoposto a un intervento neurochirurgico per eliminare eventuali frammenti ossei dopo la sparatoria in cui è rimasto coinvolto questa mattina davanti a palazzo Chigi. A dichiararlo è stato il direttore della Dea dell’ospedale. Intanto la prognosi non viene sciolta.
Come si apprende dalle fonti ospedaliere del San Giovanni, l’altro carabiniere hala gamba destra fratturata.
Sconcerto e grande tristezza alla caserma Baldissera, sul Lungarno Pecori Giraldi a Firenze, sede del Sesto Battaglione Carabinieri Toscana, dove sono in servizio il brigadiere Giuseppe Giangrande e il carabiniere scelto Francesco Negri, feriti nell’attentato di stamani, davanti a Palazzo Chigi. Poca voglia di parlare fra i colleghi dei due militari – molti stanno andando a Roma per star loro vicino – che li definiscono ‘due bravissimi ragazzi, che si sacrificano. Questo – viene spiegato – e’ un lavoro che si fa solo con la passione, e’ un mestiere che chiede molto, che ti tiene lontano dalla famiglia e dagli affetti. Qua condividiamo tutto, esperienze di vita, tensioni, ansie e gioie’. Il contingente toscano era arrivato a Roma da qualche giorno ‘siamo a disposizione del Comando generale – viene aggiunto – che ci impegna non solo in Toscana, ma laddove ci sia bisogno: dalle emergenze di Lampedusa a quelle per la Tav, al servizio pubblico durante le partite’.
Giuseppe Giangrande, 40enne siciliano, è di origine siciliana, ma da anni vive a Prato. Vedovo da due mesi, con una figlia 23enne che è corsa a Roma non appena ha appreso la notizia.
Accanto a Francesco Negri, il secondo carabiniere ferito c’è la compagna. Francesco, 30enne, originario di Torre Annunziata, ha subito chiesto notizie del collega.