Confermate le sette condanne disposte in appello per appartenenti a forze dell’ordine e medici coinvolti nelle violenze della caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova da parte della quinta sezione penale della Cassazione, che ha anche assolto quattro imputati, tra poliziotti e carabinieri (Oronzo Doria, Franco, Trascio e Talu). L’assistente capo della polizia Luigi Pigozzi è stato condannato a 3 anni e 2 mesi, lui che divaricò le dita delle mano di un detenuto fino a strappare la carne, mentre sconteranno un anno gli agenti di polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia e il medico Sonia Sciandra. Per quest’ultima va rilevato che la Cassazione ha ridotto la pena, assolvendola solo dal reato di minaccia. Pene confermate a un anno per gli ispettori della polizia Matilde Arecco, Mario Turco e Paolo Ubaldi che avevano rinunciato alla prescrizione. Anche nei confronti di Amenza la Suprema Corte ha cancellato la condanna per il reato di minaccia.
La parola fine su una delle pagine più vergognose della gestione dell’ordine pubblico in Italia, arriva anche con 33 prescrizioni del reato e con la riduzione dei risarcimenti stabiliti in appello a favore dei No Global vittime di violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova del 2001. La suprema Corte ha annullato senza rinvio alcune statuizioni nei confronti di diverse parti civili, mentre per altre ha disposto una nuova valutazione da parte del giudice civile. Come scrive l’Agi, i giudici hanno rigettato il ricorso presentato dalla procura generale di Genova, in cui si chiedeva di sollevare questione di legittimità costituzionale sul mancato adeguamento dell’Italia ai principi della convenzione europea che sanciscono l’imprescrittibilità di ogni reato commesso in violazione della norma che pone il divieto di trattamenti inumani e degradanti, visto che in Italia non è stato introdotto il reato di tortura.