Smentite e querele: Jorge Messi non è coinvolto nell’inchiesta

lionel-messi-tuttacronacaIl presunto coinvolgimento del padre della stella del Barcellona in un’inchiesta di riciclaggio di denaro da parte di nacrotrafficanti sta diventando un giallo. La circostanza, infatti, è stata smentita tanto dalla famiglia del calciatore quanto da una fonte del Ministero degli Interni spagnolo. Non solo, il legale della famiglia ha fatto presente che si stanno esaminando azioni legali contro “El Mundo”, il quotidiano che oggi ha riportato la notizia. La pubblicazione farebbe parte di “una nuova campagna tesa a togliere prestigio al giocatore”, attualmente in Argentina per curarsi da un infortunio. E’ stato il quotidiano “Sport” a riportare fonti del ministero dell’Interno spagnolo che smentiscono il coinvolgimento di Jorge Messi nell’inchiesta sul riciclaggio di denaro del narcotraffico che riguarda una società, la “Amici di Messi”, nella quale non sarebbe quindi coinvolto nessun componente della famiglia del fuoriclasse argentino. La magistratura di Madrid ha incaricato l’Unità operativa della Guardia Civil di compiere accertamenti su questa società che organizza gare benefiche per bambini handicappati. Jorge Messi, però, secondo fonti della stessa Guardia Civil e del Ministero dell’Interno, non ha alcun rapporto con questa associazione.

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I guai di casa Messi: il padre indagato per riciclaggio dei soldi della droga

lionel-messi-tuttacronacaLa notizia la dà El Mundo, che anticipa quanto filtrato dal segreto istruttorio delle sezioni penali di Madrid, la n.51, e Barcellona, dove sono stati sentiti come testimoni i giocatori blaugrana Messi, Mascherano, Pinto e Dani Alves. Il padre di Lionel Messi, Jorge, è indagato in un’inchiesta per traffico internazionale di droga condotta dalla Unitad Central Operativa della Guardia Civil spagnola. E’ il giudice Eduardo Lopez-Palop a condurre l’indagine istruttoria con la quale ha già raccolto elementi sufficienti per rinviarla all’Audiencia Nacional, il tribunale superiore, stante la rete internazionale della trama. Come spiega il quotidiano spagnolo, sono i meccanismi di riciclaggio utilizzati dai narcotrafficanti per ripulire denaro sporco attraverso eventi benefici come le partite degli Amigos de Messi o i concerti sudamericani dove si vendono un numero imprecisato di biglietti cosiddetti “fila 0”, posti che vengono pagati da persone che non si presentano all’evento, ad essere al centro dell’indagine. Tali donazioni permetterebbero di nascondere entrate di denaro proveniente dalla vendita di stupefacenti. Al centro di tutto questo ci sarebbe Jorge Messi. Per ciascun evento, che fa parte delle attività della fondazione del giocatore impegnata in progetti sociali, possono arrivare a diversi milioni di euro. Stando a quanto ipotizzato dagli investigatori, Jorge Messi riceverebbe una tangente tra il 10 e il 20% del denaro riciclato. Al momento, l’enorme e complesso lavoro di tracciatura è appena all’inizio. I giocatori ascoltati – dagli agenti Uco negli uffici del Barcellona – non avrebbero nulla a che fare con la trama e avrebbero aderito agli eventi di beneficenza ignorandone lo scopo. Gli eventi al centro delle indagini sono un concerto nello stadio Vicente Calderon a Madrid, uno show al Palau Sant Jordi di Barcellona e diverse partite esibizione nelle Americhe organizzate dagli Amigos de Messi in estate a Medellin, Lima, Chicago, Los Angeles e lo scorso anno a Bogotà, Cancun e Miami. Nuovo guaio in casa Messi dunque, con Jorge che non è nuovo alla giustizia spagnola: lo scorso settembre era stato citato tramite il figlio dall’Agenzia delle entrate per evasione fiscale e dal procedimento era emerso che Jorge si occupa delle questioni finanziarie del giocatore.

Il coinvolgimento di Jorge Messi è stato tuttavia smentito non solo dal legale della famiglia ma anche da fonti del ministero degli Interni spagnolo.

Da Uomini e Donne all’arresto per traffico di coca: Samantha Scarlino

samantha-scarlino-tuttacronacaTra le 22 persone finite in manette con l’accusa di traffico internazionale di droga, c’è anche un’ex corteggiatrice di Giuseppe Mazzitelli nel programma Uomini e Donne. Lei è Samantha Scarlino, arrestata mentre era in un hotel milanese. Il blitz ha coinvolto le questure di Roma, Genova, Lecce, Savona, Massa Carrara, Pavia e Milano, per un traffico di cocaina che vedeva la droga acquistata in Sudamerica e portata in Italia in grosse quantità. La Scarlino, che nel 1999 era stata anche finalista a Miss Italia e stava intraprendendo la carriera di modella e attrice, avrebbe avuto il compito di portare in Sudamerica i soldi per pagare i fornitori.Le piazze principali dello spaccio erano Milano, Genova, Roma e Lecce. La 32enne originaria di Melissano, paese nella zona del Salento, qualche mese fa sembrava che per la modella pugliese fosse arrivato il momento del ritorno sulla scena televisiva, secondo quanto aveva dichiarato al Nuovo quotidiano di Puglia: “Adesso si stanno muovendo tante cose, non ne parlo per scaramanzia”.

 

Il traffico internazionale di droga che utilizza i corrieri “galline”

galline-droga-tuttacronacaEnormi quantità di stupefacenti raggiungevano il nostro Paese tramite delle “galline”. Erano così chiamate, infatti, delle prostitute dominicane che ingoiavano fino a un chilo a testa di ovuli pieni di droga. Il traffico partiva dalla Repubblica Dominicana per poi attraversare la Spagna e giungere in Italia grazie all’impiego di questi corrieri, reclutati da una donna italiana. La Dda di Firenze e i carabinieri di Poggibonsi, in provincia di Siena, con l’operazione Drug Express hanno potuto ricostruire le tratte del traffico ed eseguire, oggi, 22 misure di custodia cautelare in carcere su 31 ordinanze emesse dal gip, tra cui 4 mandati di arresto europeo. Nel corso di una conferenza stampa, è stato spiegato che proprio il comune Senese sarebbe stato la base per lo smercio in Italia della droga. L’organizzazione, composta da dominicani, italiani e nigeriani, aveva con ramificazioni in Spagna anche in Svizzera mentre la droga veniva smerciata, oltre che in questi stati e nel nostro Paese, anche in Grecia. Per quel che riguarda i corrieri, sarebbero state proprio le prostitute dominicane, età tra i 30 e i 40 anni, nelle intercettazioni definite ”galline” perché ingoiavano gli ovuli. L’operazione ha portato al sequestro di oltre 3 kg di cocaina (300mila euro il valore), altrettanti di marijuana, 415 grammi di hashish, 6.250 euro in contanti e ricevute di money transfer per 200mila euro trovati a Parma nell’abitazione di una italiana di 36 anni che si sarebbe occupata anche di reclutare le prostitute.

Cadavere a Oristano, ucciso un 44enne a fucilate

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Il corpo di Gianni Nieddu, 44 anni, è stato rinvenuto intorno alle 20.15, nella zona industriale di Tossilo, a Sedilo, in provincia di Oristano. L’uomo aveva precedenti penali per traffico di droga e si ritiene che possa essere ucciso per un regolamento di conti anche se le indagini sono in corso. L’uomo era in auto da solo quando è stato raggiunto da uno o più killer.

Graziano Mesina torna in carcere

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Una vita quella di Mesina scandita dalle evasioni: 22 quelli tentati, 10 quelli riusciti. Poi il ruolo di mediatore nel  sequestro del piccolo Farouk Kassam e nel 2004 la grazia dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Si diceva che Mesina aveva avviato l’attivita’ di guida turistica, accompagnando centinaia di persone nelle zone piu’ impervie della Barbagia, luogo delle sue fughe rocambolesche. A quanto sembra c’era però un’altra attività, svolta nell’ombra che vedeva Mesina al vertice di un’organizzazione specializzata nel traffico di stupefacenti e di estorsioni.

I militari stanno eseguendo diverse misure cautelari e perquisizioni nei confronti degli appartenenti alle due organizzazioni dedite al traffico di droga ed altro. Dalle indagini è emerso che Graziano Mesina sarebbe stato a capo di quella più pericolosa. Conosciuto per le sue numerose evasioni (ventidue, di cui dieci riuscite) e per il suo ruolo di mediatore nel sequestro del piccolo Farouk Kassam, Graziano Mesina, 71 anni era tornato libero il 25 novembre 2004, avendo ottenuto la grazia dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Da alcuni anni era tornato nella sua Orgosolo, dove aveva avviato l’attivita’ di guida turistica, accompagnando centinaia di persone nelle zone piu’ impervie della Barbagia, luogo delle sue fughe rocambolesche.

Sembrerebbe quindi che il “re dei sequestri in pensione” si era dato al traffico di droga. Se saranno provate queste accuse le porte dei domiciliari si spalancheranno di nuovo. Ma non sarebbe tutto. Stando ai carabinieri del comando provinciale di Nuoro, l’uomo sarebbe stato a capo di una organizzazione criminale che stava progettando anche un sequestro di persona. Gli investigatori, grazie anche alle intercettazioni, hanno scoperto che Mesina aveva già fatto un sopralluogo e dato dettagli precisi sull’ostaggio ai suoi complici. Essendo ancora in fase progettuale, non scatterà l’accusa di rapimento.

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Regolamento di conti a San Severo! Il vero obiettivo era l’amico in auto con lui.

Sparatoria nel pieno centro in cui è morto Ballo Amir, un albanese di 42 anni. In realtà sembra che l’obiettivo fosse Orges Fisniku, un connazionale di 31 anni, rimasto gravemente ferito. Fisniku è ritenuto il capo del traffico di droga tra Albania e Italia.

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