Il razzismo non risparmi a la bellezza e così anche la nuova Miss Francia, Flora Coquerel, 19 anni, di padre francese e madre del Benin si è vista recapitare commenti razzisti sul suo profilo Facebook e Twitter. La ragazza è stata apostrofata come «negra», «morte agli stranieri», «non è bianca colei che rappresenta la Francia» o ancora «sarebbe bene vedere un pò di colore bianco nel nostro Paese». Commenti decisamente agghiaccianti a cui la Miss ha risposto «Sono meticcia e sono fiera di esserlo – ha affermato Miss France -. Molte persone possono riconoscersi in me. Sono la testimonianza di una Francia multiculturale, è formidabile».
A sostegno della Coquerel è intervenuta anche Sonia Rolland, prima Miss Francia africana nel 2000: «All’epoca non c’erano i social network. Dopo l’elezione ho ricevuto 2.700 lettere d’insulti, alcune le ho pubblicate in seguito nel mio libro ‘Les gazelles n’ont pas peur du noir’ (Le gazzelle non hanno paura del nero). Sul momento scelsi di non parlare. Non volevo dare importanza a un pugno d’ignoranti razzisti quando quelli che mi avevano eletta erano abbastanza aperti per scegliere una meticcia franco-ruandese».
«Avevamo creduto che questa forma di razzismo che potremmo qualificare primario, nel senso di primitivo, fosse scomparsa alla fine del XX secolo – ha commentato sul settimanale Le Nouvel Observateur l’avvocato Gaspard Benilan -. Internet e il sentimento d’impunità che provoca, ci obbliga a constatare che invece è sempre ben presente tra alcuni dei nostri concittadini». Secondo lui le affermazioni razziste sui social network andrebbero condannate: «È più che mai necessario – ha proseguito Benilan – che la giustizia intervenga affinchè internet non diventi un vasto immondezzaio incurante della dignità e del rispetto».