La morte di Jacko: confermata la condanna a 4 anni al medico

michael-jackson-tuttacronacaEra stato rimesso in libertà lo scorso ottobre Conrad Murray, il medico di Michael Jacksn, condannato a quattro anni per omicidio involontario dell’icona musicale nel novembre 2011 e uscito anticipatamente. Il medico aveva sempre professato la propria innocenza, sostenendo che le prove contro di lui erano insufficienti. Ora, però, la Corte d’appello del secondo distretto della California ha confermato la condanna a 4 anni. Come spiega SkyTg24:

La Corte d’appello ha giudicato invece che le “false dichiarazioni” del medico e i suoi “sforzi per ripulire la camera” di Jackson prima dell’arrivo della polizia, “sono la prova di un sentimento di colpevolezza”.
Il cantante morì a Los Angeles il 25 giugno 2009, all’età di 50 anni, per una overdose di propofol, un anestetico chirurgico che gli veniva somministrato regolarmente dal suo medico per farlo dormire.

Il medico di Michael Jackson è di nuovo in libertà!

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Conrad Murray, il medico che somministrò la dose letale di Propofol a Michael Jackson, tornerà in libertà lunedì prossimo per buona condotta. Quindi con due anni di anticipo rispetto alla sua condanna che ne prevedeva 4 il medico, che si è professato sempre innocente, tornerà, a 60 anni, libero.  La famiglia intanto che aveva intentato una causa contro la Aeg,  l’azienda organizzatrice del tour “This is it”, ha perso. La giuria infatti, ha dato torto ai Jackson, stabilendo che Murray non era incompetente a esercitare la professione.

 

La famiglia di Jackson perde la causa miliardaria

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Soldi, dramma e indebitamento questi gli elementi che probabilmente hanno portato alla morte di Michael Jackson. I soldi a cui non volevano rinunciare i promoter per il tour “This is It” cancellando i concerti quando si accorsero che la pop star non era in grado di salire sul palco. Il dramma di Michael Jackson, ormai fragile, stremato dalla malattia e dalla paura di salire sul palco e costretto da un contratto a rispettare gli impegni, talmente preoccupato da perdere il sonno e chiedere di poter dormire facendosi iniettare un potente anestetico da sala operatoria. Su questo “male di vivere” si aggiunge un altro dramma, l’indebitamento del medico con cui i promoter stipulano un contratto e assumono il cardiologo Conrad Murray, per mettere il cantante in condizione di poter affrontare 50 concerti. Ieri sera però il piano accusatorio della famiglia che aveva ipotizzato una pressione sul medico da parte dell’agenzia che organizzava il tour di Jackson è crollato e la giuria di Los Angeles  ha bocciato questa supposizione. Nessuna pressione da parte dell’Aeg, che se vero che avesse assunto il medico lo aveva fatto solo per rimettere in forze Michael Jackson non per spingerlo a ogni costo sul palco.

Non fu colpa dei promoter, se per riuscire a dormire e riprendere le forze Michael Jackson si faceva iniettare un potente anestetico da sala operatoria. Una giuria di Los Angeles ha ieri sera bocciato la teoria che il promoter avesse dato istruzioni precise al medico, il cardiologo Conrad Murray, perché mettesse il cantante in grado di affrontare i 50 concerti di un nuovo tour.

 

Michael Jackson e le 60 notti senza dormire prima della morte

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Charles Czeisler, perito medico al processo che la madre Katherine (e i figli) di Jacko, hanno intentato contro il promoter, AEG, di quelli che sarebbero dovuti essere gli ultimi concerti della popstar, ha sostenuto che il Re del pop non dormì (realmente) per 60 giorni prima della sua scomparsa. Stando al perito, infatti, il cantante, prima della fatidica notte, non avrebbe mai raggiunto la fase Rem per due mesi, a causa della sua insonnia. Sarebbe quindi arrivato al limite della sopportabilità umana. E’ in questa fase, infatti, che non solo si sogna, ma si rigenerano le cellule e l’organismo in generale. E’ proprio per combattere quest’insonnia che Jacko avrebbe tentato di procurarsi una sorta di coma indotto, proprio grazie al Propofol, il farmaco che gli fu fatale. Il perito, in tribunale, ha spiegato: “E’ come se il cantante avesse ingerito dei trucioli di legno invece che del cibo. Lo stomaco si riempie e uno non sente la fame, ma le calorie sono zero e non si assimila nessun principio nutritivo”. Una simile testimonianza sicuramente non è favorevole al promoter imputato che, stando a quanto sostenuto dall’accusa, avrebbe spinto la star a rivolgersi al dottor Murray, a sua volta accusato di omicidio involontario per la morte del cantante. Entrambi volevano che Jackson riuscisse a riposare prima della serie, anch’essa record, di concerti che avrebbe dovuto tenere a Londra nel luglio del 2009.

Uno sguardo nella camera di Michael jackson

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Sono sconvolgenti le immagini pubblicate questa settimana per la prima volta dal Los Angeles Police Department che mostrano la stanza da letto dove è morto Michael Jackson, il 25 giugno 2009. Nelle foto, scattate all’interno della villa della star, si vedono  numerosi contenitori per le pillole, bombole d’ossigeno e borse di fluidi medicinali. In uno scatto c’è anche il mobile dove il cantante teneva i ritratti di numerosi bambini. La borsa medica del dottore, accusato per la morte del cantante, Conrad Murray è stata identificato nell’ armadio (a destra) mentre i contenitori delle pillole prescritte giacevano sul pavimento (a sinistra), vuote. La madre di Michael Jackson, Katherine sta facendo causa anche al promoter del concerto AEG live.

Murray è stato condannato per omicidio colposo nel 2011 dopo aver dato a Jackson una dose letale di anestetico propofol.
Nella nuova collezione di foto, i contenitori delle pillole prescritte sono in fila su un comodino accanto ad altri medicinali e a una bottiglia di acqua, mentre altri contenitori vuoti sono a terra.
Come si vede dalle nuove foto non solo il propofol (un medicinale che utilizzano gli anestesisti per sedare) era somministrato al cantante, ma nella stanza ci sono anche il Diazepam e Lidocaina come si può vedere dalle etichette sui contenitori. Il Diazepam è un tranquillante usato  per trattare i disturbi d’ansia, l’insonnia e gli spasmi muscolari, mentre la lidocaina è un anestetico locale, usato anche in odontoiatria.
Nella stanza di Jackson è stata rinvenuta anche una lista di farmacie aperte 24h con i numeri di telefono.

E’ stata anche al centro dell’indagine l’e-mail inviata da manager di AEG live, Randy Phillips, nella quale il manger asseriva di essere ‘spaventato a morte’ per i farmaci somministrati in endovena al cantante. Phillips ha detto ai giurati che l’email è stata inviata in risposta ad una fattura $ 48.000 che il manager di Jackson aveva ricevuto per i trattamenti del Dr. Arnold Klein.

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