Circa un mese fa, un confidente legato al traffico della droga e ritenuto abbastanza attendibile dagli investigatori, avrebbe detto che a Palermo sarebbero arrivati 15 chilogrammi di esplosivo: cosa nostra starebbe infatti organizzando un attentato. Pur se il confidente non ha fatto nomi, il maggior indiziato sarebbe il pm Nino Di Matteo, al quale è stata rafforzata la scorta con l’aggiunta di tre carabinieri del Gis, il Gruppo intervento speciale. Il magistrato, con altri tre colleghi, rappresenta l’accusa nel processo sulla trattativa Stato-mafia ed è sotto procedimento disciplinare per aver confermato in un’intervista l’esistenza delle intercettazioni telefoniche tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino.
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15 kg di esplosivo a Palermo: la mafia si prepara a un attentato al pm Di Matteo?
Pubblicato da tdy22 in luglio 25, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/25/15-kg-di-esplosivo-a-palermo-la-mafia-si-prepara-a-un-attentato-al-pm-di-matteo/
Oggi come ieri: a Servizio Pubblico si parla della strage di Capaci
Inizia con la canzone Io non ho paura Servizio Pubblico, ed un ricordo a Don Andrea Gallo, che probabilmente è in Paradiso perchè “io sto con gli ultimi”. Ma sicuramente tutti lo staranno osservando con curiosità, perchè “di preti in Paradiso se ne vedono pochi”. Subito dopo, si entra nel vivo con Walter Veltroni parla del suo libro “E se domani” e viene facile il collegamento con gli anni delle stragi: il ’92 ed il ’93. Anche allora il sistema democratico era in crisi e se qualcuno provava a “spostare” il potere verso sinistra qualcuno interveniva per “destabilizzare” in modo da mantenere l’assetto che c’era. Ma si può tornare anche gli anni ’64 e ’69, pensare a Moro e poi fare un salto al recente attentato a Palazzo Chigi il giorno dell’insediamento. 500 kg di tritolo sullla strada di Capaci: Riina fa dietro front prima di far uccidere Falcone a Roma. Perchè un simile scelta? Veltroni spiega che la mafia ha sempre avuto un rapporto con la politica, in particolar modo con la Democrazia Cristiana legata ad Andreotti che fino a quel momento l’aveva tutelata ma, con l’avanzata del giudice sempre più potente, questo “patto” veniva interrotto: serviva messaggio forte quindi, un attentato come non se n’erano mai visti.
In tutto questo, la mente corre rapida anche a Paolo Borsellino: che fine ha fatto l’agenda rossa del giudice? Non solo, la moglie Agnese avrebbe anche confidato che il giorno dopo, quando l’ufficio della vittima era già stato sigillato, alla riapertura i cassetti erano vuoti. Quanto resta ancora immerso nel silenzio? Perchè i pentiti della mafia hanno parlato ma, nonostante l’indagine sulla trattativa Stato-Mafia, i politici non l’hanno fatto. Ma se questa è la posizione di Travaglio, Vespa è dell’idea che lo Stato non tratta con la mafia come non ha fatto con il terrorismo. Anche Veltroni però è dell’idea che una trattativa ci sia stata, prova ne sarebbe la sparizione dei documenti. Serve capire allora chi sia stato a dirigere: chi è stato il regista? “Che qualcuno in questo Paese abbia costantemente depistato o costruito”, quindi, sembra chiaro.
Pubblicato da tdy22 in Maggio 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/23/oggi-come-ieri-a-servizio-pubblico-si-parla-della-strage-di-capaci/
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