Barilla nel centro del mirino: tra boicottaggio e petizione di Dario Fo

-barilla-pubbicità-gay-tuttacronacaSolo ieri Guido Barilla, con la sua affermazione che l’azienda non farà mai pubblicità gay perché  “preferiamo la famiglia tradizionale”, ha fatto scoppiare la polemica in rete e la notizia, e il boicottaggio, ha già fatto il giro del mondo, apparendo sulle principali testate internazionali. E se nel web appaiono le immancabili vignette e le frasi di scherno, Dario Fo utilizza internet per lanciare una petizione su Change.org con la quale chiede a Barilla di rappresentare, nelle sue prossime campagne pubblicitarie, tutti i tipi di famiglia. Del resto il premio Nobel l’azienda la conosce, essendone stato testimone negli anni Cinquanta.
Nella lettera aperta al presidente dell’azienda emiliana, Fo lo invita a diventare “ambasciatore di integrazione e voce del presente”:

Ricordo i primi spot televisivi di Barilla, a cui ho partecipato non solo come attore ma anche come autore dei testi e della sceneggiatura nonché del montaggio. Ebbero un enorme successo e, in quel tempo, ho avuto anche l’occasione di conoscere Pietro, vostro padre. […] In quegli spot abbiamo raccontato di prodotti che sono diventati simbolo dell’Italia e degli italiani tutti, nelle nostre case e nel mondo. La pasta soprattutto è sinonimo d’Italia, di casa e di famiglia. Per tutti. Ecco: oggi il nostro Paese è fatto di tante famiglie unite solo dall’amore delle persone che ne fanno parte. Amore che non è in grado di discriminare, che non ha confini: e l’amore, in tutto il mondo, può nascere tra un uomo e una donna, due donne, due uomini. […] Ecco, Guido. La sua azienda rappresenta l’Italia: nel nostro Paese e in tutto il mondo. Un’Italia che è fatta anche di coppie di fatto, di famiglie allargate, di famiglie con genitori omosessuali e transgender. Ecco perché le chiedo di cogliere questa occasione e di ritornare allo spirito di quegli spot degli anni ’50 dove io stesso interpretavo uno spaccato della società in profondo mutamento. Ecco perché le chiedo di uscire dalla dimensione delle polemiche e farsi ambasciatore della libertà di espressione di tutti.

E conclude con un appello:

E chiedo quindi che lo faccia con le prossime campagne pubblicitarie del gruppo Barilla, dove la famiglia potrà finalmente essere rappresentata nelle sue infinite e meravigliose forme di questi nostri tempi. Come ho già scritto: “Buttiamoci con la testa sotto il getto del lavandino e facciamo capire ai briganti che qui siamo ancora in molti in grado di dimostrare di far parte di un contesto di uomini e donne libere e pensanti”.

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