Berlusconi e Bersani ovvero i B.B. stanno giocandosi la partita fino all’ultimo insulto. Contravvenendo al consiglio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Bersani ha deciso di scagliarsi con forza contro Berlusconi: ”Non mi parli di concordia chi, cinque mesi prima, ha lasciato il cerino ad altri e si e’ messo in libertà in campagna elettorale. Ma uno spazio di discussione sui temi istituzionali c’è”. Insomma una sorta di Dittatura dell’ascolto, Bersani ancora la può considerare… ma sempre e soltanto con le sue idee.
Secca la risposta di Berlusconi che rimanda la palla direttamente al leader del Pd ”Il capo dello Stato deve essere un moderato del centrodestra, dieci milioni di italiani non possono essere esclusi dalle più alte cariche. Bersani non puo’ deciderlo con Vendola e Monti; e magari invitando Romano Prodi”. Un Berlusconi tonico, rigenerato pronto a cacciar la lepre, da mettere al Colle, visto che il giaguaro non può essere smacchiato.
E se oggi per Bersani è stata la giornata dei Comuni, domani ci sarà quella dell’agricoltura!
Infatti nella gioranata di domenica il segretario del Pd incontrerà la Confederazione italiana agricoltori, la Coldiretti e la Confagricoltura. Nel pomerigio tocca poi a Confindustria e alla Alleanza Cooperative Italiane. Lunedì è previsto il faccia a faccia con i sindacati e la Rete Imprese Italia. A seguire Bersani vedrà le rappresentanze dei gruppi parlamentari e delle forze politiche. Per il tardo pomeriggio di lunedì, dopo le ore 19 e al termine delle consultazioni, è convocata la direzione del Partito Democratico.
Ma a mettere in discussione i piani di Bersani c’è anche l’M5S. Ma anche per loro Pier Luigi non ha peli sulla lingua (anche perchè bruciati dal sigaro): ”Non c’e’ bisogno che M5s mi attacchi, si assumano proprie responsabilita’, in altri passaggi si e’ visto che noi non siamo in coda ma in testa all’esigenza di cambiamento, se altri si sottraggono si assumono la responsabilita”’