Dall’intervista di Roberto Cavalli, rilasciata alla contessina Borromeo che ora scrive per il “Fatto Quotidiano”, in cui lo stilista ha affermato: «Per me yacht, champagne e modelle sono solo un’operazione di marketing: faccio una moda che si rivolge a quel mercato. Ma quel che mi interessa davvero sono l’onestà, l’educazione, la giustizia sociale». Valori, ha poi aggiunto, «che mi avvicinano alla visione politica di Matteo Renzi» passando poi a tirare “frecciatine” a Flavio Briatore e affermare: «Quando Renzi andò da Briatore gli mandai un sms. Ero meravigliato. Perché frequentare chi ha avuto guai con la Finanza? Io non sopporto chi scherza con le tasse […]. Quando vedo le Ferrari parcheggiate in giro mando le targhe ai finanzieri. E se fossi al governo, obbligherei i ricchi a versare metà dei loro grandi patrimoni. Per questo, all’inizio, le mosse di Matteo mi sembravano strane. Poi ho capito.», Cavalli ha fatto irritare Briatore che, dal Kenya, ha scelto twitter per risponde alle accuse da Cavalli:
«Ci sono gli #sfigatidelasabatosera, e gli sfigati di ogni giorno @Roberto_Cavalli è uno sfigato, geloso, rancoroso e rifatto male.. (…)@matteorenzi @Roberto_Cavalli il botulino ti ha cotto il cervello…»
La polemica si accende sul social network e c’è chi si schiera a favore di uno o dell’altro.
Ma non è la prima volta che i due si azzuffano a distanza e già nel 2008 avevano scambiato dure battute a distanza. Cavalli, infatti, aveva chiuso con il Billionaire di Briatore asserendo di non voler più avere niente a che fare “con la volgare esibizione di certi locali dove si considerano vip le starlette televisive”.
Allora la risposta piccata di Briatore era arrivata sulle pagine di Panorama, durante un’intervista telefonica rilasciata dalla sua residenza in Kenia.
“L’esternazione di Cavalli – aveva dichiarato – contro il Billionaire mi stupisce, visto che sua moglie Eva c’è sempre… Qualcuno mi dica quali sono i cafoni al Billionaire: nel nostro privè questa estate è passata gente come gli Aznar, Kate Moss, Naomi Campbell.”
Dal canto suo il Don Chisciotte della legalità modaiola è solito difendere a spada tratta regole e leggi come quando, qualche tempo fa, si è stagliato duramente contro Dolce e Gabbana e la loro evasione fiscale milionaria.