Uno sguardo alla Spagna! Quando un film parla al “femminile universale”, PRINCESAS.

Non è un film equilibrato, non è un film molto conosciuto, non è un dramma nè una commedia. Forse non è il miglior film di Fernando León de Aranoa, nonostante abbia ottenuto diversi riconoscimenti importanti. Perché dunque parlare di questo film?

Perchè c’è la Spagna, con i suoi eccessi, con i suoi colori, con i suoi splendori e con la sua povertà. Una Madrid in cui la “malegria” (miscela musicale urbana e meticcia di tristezza e allegria) si intreccia con la personale versione di Boca de Rosa cantata da Manu Chau.

Ma è stato scelto questo film anche perché parla di donne e di fronte a stupri e violenze sulle donne volevamo richiamare l’attenzione su un film che esplorasse su questo universo. In particolare sull’amicizia, sulla complicità, sulla forza che solo le donne unite tutte insieme possono avere in un determinato momento storico. Lo abbiamo scelto per gridare contro quel prete criminale che ha cercato di assolvere il femminicidio, per gridare agli uomini indiani che stuprano e uccidono le donne, per gridare alla condizione femminile mondiale. E abbiamo scelto un film che parla di prostitute per  farlo. Perché a volte c’è più morale, più empatia e solidarietà nel mondo della prostituzione che non in quello delle religioni.

Caye, trent’anni e una famiglia soffocante, è diventata prostituta per rinnegare le proprie radici; Zulema, bellissima immigrata domenicana, è diventata prostituta per aiutare economicamente la famiglia che ama più di se stessa. Immediatamente scatta la diffidenza di Caye, vede Zulema come una rivale arrivata a usurparle “il lavoro”.  Caye vuole operarsi al seno e cerca di mettere da parte più denaro possibile per raggiungere questo obiettivo. Zulema ha abbandonato suo figlio di 5 anni e spera di poterlo portare presto in Spagna. Ognuna ha i suoi sogni, i suoi desideri da realizzare… un percorso da fare.

Poi c’è l’aggressione a Zulema! Un funzionario che dovrebbe garantirle il permesso di soggiorno in realtà si trasforma in un sadico cliente. Caya soccorre la ragazza e pian piano nasce un’amicizia che unisce le due donne e le porta a percorrere la stessa strada. In un processo di crescita e maturazione entrambe capiranno i veri valori, la vera amicizia e Caya rinuncerà all’operazione al seno per pagare il viaggio di ritorno a casa di Zulema.

Un film da vedere per riflettere!

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