Cosa respiriamo? Ce lo domandiamo spesso, ma forse è uno di quei problemi che davvero non possiamo risolvere. Spesso sentiamo dati allarmanti sull’ambiente, ma dopo qualche ora sembra che la notizia sia già passata e si torna ai problemi quotidiani. In alcune città scattano le targhe pari o dispari, si impedisce la circolazione ai mezzi più inquinanti e il giorno dopo si è già a bordo di quei mezzi vietati appena qualche ora prima. Eppure il rischio lo vediamo tutti i giorni passando lo straccio sul davanzale o sul cruscotto dell’auto… tutto questo sintetizzato nel rapporto di Air quality in Europe 2013 presentato questa mattina dove i dati sembrano ormai confermare che almeno 1 persona su quattro, nelle città europee è costretta a respirare aria con una quantità di inquinanti che supera i limiti fissati dalla Ue. E 9 persone su 10 sono costrette a respirare un’aria che supera i valori suggeriti dall’Organizzazione mondiale di sanità. Questa è la dimensione del problema Europeo a cui si aggiungono le PM 2,5 cioè le polveri ultrasottili considerate l’inquinante più insidioso che sono sopra i limiti suggeriti dall’Oms in una percentuale che varia dal 91 al 96% dei casi. E per non farci mancare davvero nulla anche le concentrazioni di ozono di bassa quota, quello pericoloso, superano le indicazioni Oms nel 97-98% dei casi.
Era luglio quando è arrivata la prima importante conferma lanciata sulle pagine di Lancet Oncology in cui si ribadiva una stretta relazione fra inquinamento atmosferico e tumori del polmone.
Solo in Italia nel 2010 si sono registrati 31.051 nuovi casi. La ricerca mostra che più alta è la concentrazione di inquinanti nell’aria maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al polmone. Inoltre dalla misurazione delle polveri sottili, l’Italia è risultata essere tra i paesi europei più inquinati.