Il nuovo post di Michelle Bonev: “Armi di distrazione di massa”

Michelle-Bonev-tuttacronacaTorna a prendere la parola Michelle Bonev e lo fa scrivendo un lungo post nel suo blog. L’attrice esordisce spiegando che “Nelle due settimane successive alle mie dichiarazioni a Servizio Pubblico ho potuto verificare cosa succede a una persona come me, che non vuole più far parte di questo sistema corrotto. Sono stata attaccata senza tregua dalla stampa di regime con futili argomentazioni, con l’unico obiettivo di minare la mia credibilità e distrarre dai fatti che ho denunciato. Ricevo sistematicamente insulti gratuiti da politici e giornalisti considerati importanti, senza avere pari opportunità di replica. Nessun rispetto, solo inaudita volgarità. Perfino l’Ordine dei Giornalisti si muove contro Michele Santoro per le mie dichiarazioni a Servizio Pubblico, per voce del segretario nazionale Paolo Pirovano. Ma stranamente non fa alcuna dichiarazione contro quei giornalisti che ogni giorno alimentano la propaganda berlusconiana su tutti i giornali.” Ma con tutto questo clamore incentrato sulla sua persona, spiega di non riuscire a comprendere come mai il punto focale della sua autodenuncia non sia un argomento trattato dalla stampa: “Non è stato scritto nemmeno un articolo che approfondisca il fatto che Silvio Berlusconi, mentre era in carica come Presidente del Consiglio, intervenisse regolarmente su enti pubblici e sulle sue società, in pieno conflitto d’interessi, utilizzando risorse umane ed economiche a fini personali o per compiacere una delle sue ‘amiche'”. Ossia: “imponendo all’allora Direttore Generale Rai Mauro Masi l’erogazione di 1 milione di euro per i diritti televisivi del mio film “Goodbye Mama”; imponendo all’ex Ministro della Cultura Sandro Bondi la creazione di un premio speciale durante la Mostra del Cinema di Venezia per il mio film “Goodbye Mama”; imponendo al Direttore Mediaset Fiction Giancarlo Scheri la produzione della fiction “Donne in Gioco” da parte della mia società Romantica Entertainment.” La Bonev prosegue quindi spiegando che nessuno ha mai smentito le sue dichiarazioni e sottolinea come gli stessi che in passato hanno lodato il suo film “Goodbye Mama” ora “invece, senza alcun pudore, mi attaccano, rinnegando tutto quello che avevano dichiarato. Cos’è cambiato? Perché nessun giornalista ha chiesto spiegazioni a questi signori?”

Affronta quindi il tema della “presunta richiesta di 10 milioni di euro da parte di Francesca Pascale. Destinatari: Michelle Bonev, Michele Santoro, Francesca Fagnani, Servizio Pubblico, La7 e del suo editore Urbano Cairo. Tuttora confermo di non aver ricevuto alcuna comunicazione, sia formale che informale, di azioni legali nei miei confronti. In ogni caso, ribadisco ancora una volta, sono disposta a sostenere la verità anche davanti ai magistrati, come ho fatto a Servizio Pubblico e sul mio blog.” E prosegue con una riflessione sui giornalisti: “Ma davvero a nessun giornalista interessa come un Paese si sia ridotto ad uso e consumo di un pregiudicato e di una ragazza di 29 anni non eletta, senza alcun merito o titolo? E’ molto preoccupante che ogni giorno vengano pubblicati articoli con l’intento di attribuire una finta credibilità a Silvio Berlusconi attraverso la costruzione mediatica dell’immagine della sua “fidanzata”. Sembra quasi configurarsi lo scenario inquietante di un Silvio Berlusconi agli arresti domiciliari ad Arcore e di una Francesca Pascale a Palazzo Grazioli che dirige politica e governo. Si cerca in tutti i modi di distrarre l’opinione pubblica con cose futili: cani, fagiolini, messaggini… ma non c’è nessuno che accenda i riflettori sui legami tra politica e spettacolo dopo le mie dichiarazioni pubbliche.” Quello che vuole sottolineare l’attrice è il fatto che sia Berlusconi che la Pascale “si prendano gioco di milioni di persone, in modo sistematico, dipingendo un quadretto familiare che non esiste. Si vuole far credere che il bunga-bunga, di cui tutto il mondo ha parlato in questi anni, sia finito: la verità è che non è così. Si vuole far credere che Francesca Pascale abbia fatto “pulizia” nelle residenze dell’ex Cavaliere, ma la realtà è che lei è solo una delle tante che frequentavano Silvio Berlusconi già ai tempi delle “olgettine” e che la loro “relazione” è basata su ricatti e menzogne. Un intreccio che si ripercuote inevitabilmente sulla politica e sulle istituzioni: è di questo che dovrebbero parlare i giornali oggi. Non si possono ridurre questioni di tale rilevanza ad una lite fra donne, trasformandole nel più becero gossip.”

Dopo aver spiegato la sua situazione attuale, e ribadito la sua posizione, spiega: “In molti mi chiedono perché ho deciso di parlare solo ora, perché “sputo nel piatto dove ho mangiato”? Rispondo semplicemente che prima avevo paura, mi ero compromessa e non volevo perdere tutto. Per me sarebbe stato molto più conveniente andare avanti, piuttosto che dire la verità. Non c’è mai fine per chi resta nel sistema, si trova sempre una via di uscita, un “benefattore” pronto ad aiutare una bella ragazza. Non si ottiene popolarità a denunciare un sistema corrotto che porta ricchezza e potere a migliaia di persone. Esiste un equilibrio ben organizzato da decenni; sarebbe da pazzi pensare di poterlo distruggere. La corruzione è radicata ovunque, per questo il nostro Paese è ridotto così.” E conclude: “La Legge è sempre più lenta mentre la comunicazione oggi è velocissima: senza contraddittorio e senza alcun approfondimento, può fare il lavaggio del cervello a molte persone in poco tempo. Io questo lo so, e lo sto vivendo sulla mia pelle in queste ore, ma non intendo mollare, perché mi sento forte nella verità. Ho pagato a caro prezzo i compromessi che ho fatto, perdendo me stessa, i miei valori, la mia giovinezza. Ora mi chiedo come abbia potuto farmi così male? Io, che ho sempre creduto nei valori della vita. Mi sembra di essermi risvegliata da un lungo stato di coma, e di aver dimenticato chi io sia. Non posso che ricominciare da me. Mi chiamo Dragomira Boneva Ianeva, in arte Michelle Bonev, e sono una donna libera. Non possiedo altro che la verità. E da questa base ricostruirò la mia vita.”

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