Renzi parte proprio dal finanziamento pubblico ai partiti. Parte da quel problema che oggi più che mai divide la casta dai normali cittadini. Parte dando vita a una bozza elaborata dall’onorevole Dario Nardella e dal professor Francesco Clementi, con l’intento di abrogare “tutte le norme che attribuiscono ai movimenti o partiti politici un rimborso in relazione alle spese elettorali sostenute”.
Quindi il primo punto è negare tout court il finanziamento e lanciare invece l’agevolazione del credito di imposta per i contributi elettorali (40 per cento del contributo versato, con un limite di 10 mila euro). Poi si pensa anche premi che incentivino le “migliori pratiche democratiche. Oggi – dice l’ex vicesindaco di Firenze Nardella – il finanziamento pubblico è “insostenibile, a maggior ragione di fronte a una politica che si mostra sempre più incapace di decidere ma che, al tempo stesso, continua ad autoalimentarsi senza una reale e trasparente responsabilità”.
pd valdengo
/ Maggio 8, 2013Reblogged this on .