Un gesto vergognoso e becero che vorrebbero in molti far passare per scherzo e giustificare in nome dei “campioni” del ciclismo. Come si nota dalla foto, che sono ore che circola sul web, il gesto dello slovacco Peter Sagan, è certamente di pessimo gusto, degno forse delle peggiori battute di quei poveri repressi che pensano ancora che la donna, in questo caso una miss, sia lì, come un oggetto su cui poter allungare le mani ogni volta che si ha voglia. Passa in secondo piano anche la vittoria di Cancellara, dopo un gesto così volgare che mette in ombra la gara e in risalto la figura patetica di Sagan. Ma il ciclista si deve esser reso conto di aver superato il limite e a twittato: «Scusate, era uno scherzo, ovviamente non volevo offendere nessuno, tanto meno le donne”.
Strano modo di scherzare con un gesto che umilia e svilisce la figura femminile. Che vergogna, nel 2013 dobbiamo ancora insistere a questi gesti di impotenza virile.
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tuttacronaca 
Mattias
/ aprile 2, 2013Siamo troppo schiavi dei concetti sociali. Cosa sarebbe successo se la miss avrebbe palpeggiato Sagan?? assolutamente niente; un gesto non e niente, senza il contesto che le da il significato, il suo, era scherzoso non cerano intenzioni offensive.
Chi e il sessista e maschilista?? chi e responsabile di un gesto scherzoso, o chi dietro il gesto vede “mancanza di rispetto” o “bieco maschilismo”
Chi e il sessista? Chi si fa una risata rabbonita dal gesto di un giovane esuberante o chi utilizza quel gesto per fare giornalismo e sterili polemiche arrivando a sventolare ogni discriminazione sensuale del ciclismo.
Sicuramente il maschilismo esiste nel ciclismo come in molti altri ambienti, ma non e certo Sagan esponete o causa di questo maschilismo. Ma sopratutto il maschilismo, di certo forma di pensiero ignorante e retrograda, non e la causa della poca visibilità del ciclismo femminile, credo che tale causa debba esser cercate tra i vari sponsor, organizzazioni e mass media.
tuttacronaca
/ aprile 2, 2013Il fatto è che “accettare” una situazione del genere con una risata goliardica ci rende schiavi di un sistema che produce i cine-panettoni. Il problema di fondo è che difficilmente si verifica una situazione del genere e va considerato anche il contesto. Di certo se Sagan o chiunque altro replica il gesto lontano dai flash, può aspettarsi una reazione della donna che difficilmente è riproducibile in una simile occasione. Il fatto è che uno sportivo, o qualsiasi altra personalità nota, è ben consapevole di essere al centro dell’attenzione e, forse, ma è un parere personale e non condivisibile, dovrebbe rendersi conto che ha anche la responsabilità di essere un esempio. (Certo, ammettiamo anche che di “esempi sportivi” ce ne sono molti meno da seguire rispetto una volta, e non vale solo per il ciclismo). Quindi non credo che siano sterili polemiche, giornalismo è anche dare un ritratto della società e questo è l’ennesimo esempio di decadenza. Il fatto di essere un ciclista poi non significa che possa prendersi le libertà che vuole: è una questione di rispetto. Nessuno di noi ha affermato che sia Segan la causa del maschilismo nel ciclismo. In effetti ci siamo limitati ad esprimere una nostra opinione limitata ad un determinato evento.