Ieri si sono allagate 6 sale operatorie al Cardarelli di Napoli. I medici si sono rimboccati le maniche del camice e hanno iniziato loro stessi a buttare fuori l’acqua con secchi e ramazze.
Il presidente nazionale del Sindacato medici italiani, Giuseppe Del Barone, attacca: “Siamo alle comiche finali in una triste commedia che va avanti ormai da anni, è risaputo che gli ospedali campani sono tra i meno sicuri d’Italia, sia per quanto riguarda le strutture estremamente fatiscenti, sia per le continue aggressioni ai colleghi. Avere degli ambienti di lavoro sicuri dovrebbe essere la prima condizione necessaria e invece i medici, nella migliore delle ipotesi, hanno una serie di assurdi impedimenti. In altri casi, invece, sono addirittura esposti a gravi rischi. Tutto questo è inaccettabile’‘.
Oggi sono state ripristinate 3 sale operatorie per le altre bisognerà attendere da due a cinque giorni.
A renderlo noto è il direttore sanitario dell’ospedale, Franco Paradiso. In particolare sono state colpite quelle del padiglione H, lì si sono riscontrati i danni più ingenti con il distacco di alcune lastre di copertura. Per queste tre sale, spiega Paradiso, è più difficile stabilire quando ci sarà la riapertura, ”se ci vorranno ancora due, tre o cinque giorni. Al momento – conclude Paradiso – è al lavoro il nostro ufficio tecnico”.
«La più grande struttura ospedaliera del Mezzogiorno – denuncia Francesco Maranta, portavoce del Forum «Diritti per la salute» e già componente della commissione regionale alla Sanità – si depaupera non per l’assenza di professionalità, ma per negligenza di una direzione sanitaria che non comprende che prima ancora del reparto deve funzionare la sala operatoria, altrimenti l’ospedale diventa un parcheggio per ammalati. Urge intervenire immediatamente, ma soprattutto attivarsi per capire il motivo per cui denunce croniche, che oltretutto riguardano la sicurezza di pazienti e sanitari, non hanno mai avuto risposta».