Un quadre del Settecento irrimediabilmente danneggiata alla Provincia di Milano. Il fatto risale a poco prima di Natale, in occasione del brindisi organizzato da Alessandro Papini, direttore della comunicazione. Un anonimo dirigente ha stappato una bottiglia di spumante e il tappo è finito proprio contro una preziosa tela a olio 235×405, raffigurante le eroiche gesta di Capellino Isimbardi che acquistò l’immobile. E che ora è stata “aggiustata” con del nastro adesivo per coprire quel buco. E nonostante tutti sul momento abbiano riso, ora sembra nessuno ricordi chi teneva in mano quella bottiglia. Il Fatto Quotidiano ha raggiunto telefonicamente il direttore Papini, il quale ha assicurato che il foro è stato prontamente tamponato “in maniera professionale, con idoneo ma temporaneo sistema di fissaggio adesivo, per evitare l’ampliamento del danno”. E aggiunge:
“Ma guardi che siamo assicurati eh… in fondo è un incidente come un altro. E poi ho subito mandato una mail a chi di dovere per segnalare il problema e attivare le procedure di restauro, guardi ecco… alle 16.10. Se vuole gliela giro”.
Salvo poi rimangiarsi la parola dopo qualche ora:
“Perché nel frattempo ha sentito un altro direttore che gli ha rappresentato “insormontabili problemi di privacy” in caso di invio all’esterno di una comunicazione interna. Per fugare ogni sospetto invita a chiamare il destinatario della mail, il terzo direttore”.
Tale Giorgio Grandesso, responsabile del settore Patrimonio, che sì ha ricevuto l’email e aggiunge: “Del resto il quadro con la smagliatura è collocato in un’area di passaggio non coperta da telecamere…”. E neppure conosce l’esatta entità del danno, riparato alla meno peggio da improvvisati restauratori di cancelleria.