Dare sicurezza alle donne e soprattutto metterle in guardia da comportamenti che potrebbero alla fine metterle in situazioni di presunto pericolo e fino a qui sembra che “siamo sicure”, scaricabile gratuitamente, possa essere un’app utile, ma poi ci sono consigli davvero “sui generis” che rendono quasi inapplicabile l’app ideata da Telefono Rosa, sviluppata dalla società Kulta con il patrocinio del Comune di Firenze. E’ proprio il decalogo dei “comportamenti ritenuti sicuri da adottare per prevenire e contrastare situazioni di pericolo e potenziale violenza” che lascia perplessi. Quando si esce di casa infatti si dovrebbe:
1 “stare attenti al livello di illuminazione delle strade, evitando le vie deserte”
2 “stare attenta alle persone raggruppate senza un apparente motivo”
3“notare l’atteggiamento delle persone nei locali, cercare le eventuali uscite, munirsi di oggetti di difesa come uno spray urticante, una penna o un mazzo di chiavi” e “tenere la guardia alta soprattutto nelle attività di routine durante le prime ore della mattina o la sera tardi”.
4 D’altronde è “importante fare sport per poter essere pronte alla fuga in situazioni a rischio”
5 “in città guidare sempre con la sicura abbassata e sui treni o in metro evitare gli scompartimenti vuoti. Buona regola è anche non leggere, non ascoltare musica o distrarsi con il cellulare”.
Neppure fossimo in Vietnam! Ma le nostre città sono così insicure? Dobbiamo davvero preoccuparci o l’app esagera? Probabilmente l’allarmismo dell’app è esagerato, anche se i principi di fondo sono sicuramente giusti!