Nonostante la fiducia al governo Letta dovrebbe essere una mera formalità, ma restano ancora molti dubbi su come il neo Premier possa abolire la tassa sulla prima casa. Il Pdl con Brunetta infiamma la polemica e minaccia di negare la fiducia se l’Imu non verrà cancellata. Per il Popolo della Libertà è un punto fondamentale anche perchè gran parte della campagna elettorale di Berlusconi si è basata sulle lettere che dichiaravano la restituzione della tassa. Letta vuole sfruttare questo importante passo a suo favore e quindi trovare una formula alternativa per poter dare un segnale forte alla popolazione attraverso una sua iniziativa. Probabile quindi un accordo per una moratoria o per l’aumento delle detrazioni. Con l’Imu però entrano 4 miliardi all’anno, denaro che affluisce proprio grazie a questa patrimoniale, non è facile quindi trovare un gettito fiscale “certo” e “costante” per sostituire l’Imu. C’è grande attesa quindi per il discorso di Letta alle Camere che pronuncerà oggi alle 15.00 proprio per capire in che direzione il governo Letta si muoverà nei primi 100 giorni. Secondo una previsione fatta da Fabio Martini sulla stampa sembra proprio che una parte fondamentale del discorso di oggi verterà sulla tassa più odiata dagli italiani:
“Letta dirà chiaramente che la prima misura per farlo è rivedere l’Imu, anche se non dovrebbe dettagliare subito come questo avverrà. Partirà dalla premessa che la crisi è gravissima, che è in corso la più grave recessione della storia italiana, che sono drasticamente scesi il Pil e il reddito disponibile per le famiglie, mentre si è impennato il tasso di disoccupazione. Dalla crisi si esce con un patto tra consumatori (da tutelare più e meglio), imprese e banche. Letta annuncerà – e questo è un passaggio importante – che il nuovo governo si impegnerà a rifinanziare la Cassa integrazione in deroga, in scadenza a giugno.
Continua così il grande monopoly della politica italiana sull’Imu.