Il giallo dei due yatch affondati nel porto Forio d’Ischia

yatch-affondati-tuttacronacaSono due gli yatch che, nelle prime ore di lunedì 24 gennaio, sono colati a picco, contemporaneamente, nello stesso molo del porto Forio d’Ischia, a Napoli. I carabinieri della compagnia di Ischia e la Guardia Costiera stanno indagando sull’accaduto prediligendo, per ora, la pista dolosa. Sul lato ponente è affondato un “Ferretti 52” di 16 metri, immatricolato una decina di anni fa, di proprietà del Notaio Albore (con un valore di mercato di circa 70 mila euro). Quella affondata al lato levante, invece, è un “Aicon 60“, di 19 metri, un’imbarcazione nuova, di proprietà di un imprenditore romano (con un valore di mercato 500 mila euro circa)..

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Napolitano si fa lo yatch? Per la Marina è una bufala

Sanjir-yatch-tuttacronacaIl suo nome è russo, “Sanjir”, come l’uomo che lo ha fatto costruire prima di finire in mezzo a un mare di guai giudiziari per una presunta evasione fiscale di quasi 2,2 milioni di euro. Per questo l’Agenzia delle Dogane e la Finanza ha sequestrato l’imbarcazione: come spiega il Tirreno, oltre 38 metri di lusso galleggiante in vetroresina costata 12,5 milioni di euro.L’imbarcazione verrà quindi trasferita all’Arsenale di La Spezia, dove gli uomini della Marina Militare dovranno realizzare i lavori di trasformazione per renderla conforme alle esigenze alle quali dovrà fare fronte. L’imbarcazione, infatti, farà anche da indroambulanza, una barca soccorso per recuperare i feriti. Dopo di che, prenderà il posto dell’attuale yacht presidenziale, il 24 metri in legno “Argo”, l’ex nave spia sulla quale hanno viaggiato sia Carlo Azeglio Ciampi che Giorgio Napolitano. La vicenda, com’era prevedibile, ha sollevato molto clamore. Il Giornale scrive: “L’operazione andrà in porto una volta superate le ultime obiezioni sollevate davanti al tribunale di Livorno dai legali di Alexander Besputin, il milionario moscovita che nel 2006, attraverso una società con sede ai Caraibi, aveva incaricato i cantieri navali di Pisa di forgiare la regina del lusso”. Del resto, oltre alle 35 auto di rappresentanza, i 228 milioni l’anno per il funzionamento del Quirinale, i 240mila euro annui di stipendio, forse non si sentiva troppo la mancanza di uno yatch a disposizione del capo dello Stato. Il Giornale, inoltre, aveva sottolineato:

“Che se ne farà il presidente d’un Paese dilaniato da precarietà, disoccupazione e disperazione di un mini transatlantico il cui valore è stimato attorno ai 12 milioni di euro? Lo userà per assolvere funzioni pubbliche. Perché la Repubblica italiana possa continuare a essere degnamente rappresentata anche tra le onde, la vecchia Argo, ex spy boat riconvertita in nave presidenziale e utilizzata sia da Re Giorgio II sia dal suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi I, andrà in pensione: coi suoi 24 metri in legno, e il peso di un incendio che nel 2009 ne danneggiò la sala macchine, rischia di non riuscire più a reggere la forza dei mari”.

A stretto giro di posta però, stando a quanto riporta GrNet.it, è arrivata la smentita della Marina: «In merito a quanto riportato in data odierna dal quotidiano “IL GIORNALE”, relativamente al Motor Yacht “SANJIR”, si rappresenta quanto segue:

  • Il Motor Yacht in oggetto, con atto del Tribunale Penale di Livorno, è stato affidato in custodia giudiziale alla MM su proposta del Dipartimento Marittimo di La Spezia “con facoltà d’uso su tutto il territorio nazionale, acque territoriali ed alto mare, per il perseguimento della propria missione istituzionale, con particolare riferimento alla salvaguardia della vita umana in mare ed al controllo e tutela dei cetacei”;
  • Al momento lo SMM sta valutando l’opportunità di una sua eventuale acquisizione per gli scopi di cui sopra;
  • Attualmente non sono programmati, né finanziati, né in atto interventi lavorativi di alcun genere;
  • Eventuali proposte/comunicazioni in merito verso le Superiori Autorità saranno conseguenti alle determinazioni che verranno assunte;
  • Per quanto attiene Nave ARGO l’unità è classificata e normalmente impiegata come “unità servizi vari”, tra i quali rientra il compito di “idro ambulanza”.

Si precisa infine – conclude la nota dello stato maggiore Marina – che nessuna imbarcazione della Marina Militare è stata mai assegnata al Capo dello Stato, né adibita, né proposta come “nave presidenziale” e pertanto le affermazioni riportate nell’articolo, riconducibili alla persona del Presidente, sono destituite di ogni fondamento».

La difesa di Briatore: “Non sono un evasore, pensavo di essere in regola”

Flavio-Briatore-tuttacronacaFlavio Briatore è indagato per reati fiscali legati al noleggio dello yacht Force Blue ma l’imprenditore, nel corso dell’interrogatorio davanti al gup Nadia Magrini, si è difeso affermando: “Non sono un evasore, pensavo di essere in regola. Se la guardia di finanza mi avesse detto che dovevo pagare lo avrei fatto senza problemi”. A Briatore i sostituti procuratori Walter Cotugno e Patrizia Petruzziello contestano di aver ‘simulato’ il noleggio del Force Blue per godere di tariffe agevolate in particolare sul carburante, quando lo yacht era invece solo nella sua disponibilità. L’imprenditore ha ripercorso la sua scalata nel mondo del lavoro,  parlando di tutti i suoi affari dalla Formula Uno al Billionaire fino all’uso dello yacht. “Ho usato il mio nome per fare pubblicità all’imbarcazione, che ha sempre e solo fatto attività di noleggio. Ho messo i soldi per ristrutturarlo, come ho fatto anche in altre mie attività imprenditoriali”.

Sgominata una banda dedita ai furti di yatch di lusso

ladri-yachts-tuttacronacaLa squadra mobile di Genova ha sgominato una banda internazionale che rubava yacht di lusso su commissione per il mercato arabo ed est europeo e della quale faceva parte anche un poliziotto che ora è accusato di corruzione. Sette sono le persone che sono finite in manette, delle quali una agli arresti domiciliari. Tra di loro anche il foggiano Olinto Bonalumi, considerato un “genio” delle rapine nei caveau. L’operazione è stata denominata “Kasioca”, dal nome di un’imbarcazione da 36 metri e 7 milioni di euro trafugata il 1 aprile 2012 a Genova e ritrovata in Corsica. Due componenti della banda erano stati trovati dalla Polizia all’aeroporto di Treviso. Rientravano in Italia con 200mila euro in contanti, probabile acconto sulla vendita di una barca.

Otranto: il naufragio che termina… in bilico sugli scogli!

yatch-molo-tuttacronacaNella tarda serata di ieri un’imbarcazione russa lunga 13 metri si è schiantata sugli scogli all’esterno del porto di Otranto. Le persone a bordo, tre adulti e quattro bambini di nazionalità russa e tedesca, provenienti dal Montenegro e usciti indenni, hanno ricevuto i soccorsi della Guardia costiera di Otranto e degli agenti del locale commissariato di pubblica sicurezza. Ad aiutare anche alcuni pescatori sportivi che si trovavano in zona. Tutti sono poi stati affidati al personale sanitario del 118.

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Si schianta uno yacht sugli scogli di Brindisi, muore un uomo

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E’ morto in seguito all’urto del suo yacht con gli scogli a largo delle coste di Brindisi, nei pressi della diga di Punta Riso, Alessandro Colangeli 59 anni, originario di Stimigliano di Rieti. Si sono invece salvate le altre due persone che insieme a lui stavano viaggiando sullo yacht. Colangeli è rimasto in acqua più degli altri in attesa di soccorsi ed è stato recuperato solo quando i vigili del fuoco a bordo di una moto d’acqua sono riusciti ad avvicinarsi al luogo dell’incidente. L’uomo era già in stato di incoscienza ed è morto appena giunto in ospedale. Sembrerebbe che Colangeli sia morto per un arresto cardiaco, ma non essendo chiare le cause il corpo è a disposizione del pm di turno che potrebbe anche predisporre a breve l’autopsia.

Uno sguardo a… le trenette al pesto con pinoli.

La ricetta puoi trovarla QUI!

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Steven Spielberg sul set di… Schindler’s List

Steven Spielberg sul set di… Il Colore Viola

Steven Spielberg sul set di… The Sugarland Express!

Gente di Portofino… Steven Spielberg!

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Uno sguardo a Portofino… i panni!

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L’Eclipse approda a New York

eclipse abramovich

Lo yatch più grande del mondo, l’Eclipse, è ancorato nell’Hudson, simbolo dell’arrivo a New York dell’oligarca russo Ronman Abramovich. Non sono note le motivazioni che hanno motivato una sosta del tycoon a Manhattan, ma le cronache rosa suggeriscono che sia legata alla gravidanza della sua compagna, Dasha Zhukova, che dovrebbe partorire in primavera.

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