C’è un giallo da svelare e sarà la scientifica di Ancona a scoprire il mistero che si cela nel manoscritto a cuore di Guglielmo Ebreo da Pesaro censurato nel XVI secolo. Una pergamena con copertina in legno e rilegatura di pelle che custodisce dal medioevo una raccolta di sonetti d’amore e musiche per liuto, conservato nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro, che presenta un’anomalia ovvero nella parte bassa del testo mutilo (che iniza a pagina 25) nella parte bassa di cela un enigma. Quelle che apparentemente dovevano essere note a piè di pagina sono state nascoste da spennellature di inchiostro molto elaborate con cancellature successive.
Forse al di là di questo getto di nero potrebbero celarsi misteri di corte che sono stati censurati: si pensa ai signorotti dell’epoca come i Malatesta, gli Sforza o magari i Montefeltro . A dichiararlo è il Direttore dell’Olivierana di Pesaro, Marcello Di Bella affiancato dal presidente degli ‘Amici della Biblioteca’, Salvatore Siena, che ha collaborato, da ex dirigente di polizia a trasferire l’antico testo alla scientifica di Ancona che si occuperà delle analisi.
“I primi risultati – ha detto orgoglioso il Dirigente della Scientifica, Massimiliano Olivieri – sono già incoraggianti“. Iniziano ad intravedersi le prime pigmentazioni dietro l’inchiostro. Ma una volta decifrate saranno poi i paleografi del dipartimento di studi medioevali di Urbino a rivelarne il contenuto.
“Il testo nascosto – ha riferito il Direttore di Bella – mi è stato segnalato dal Maestro pesarese Mencoboni“. Mencoboni, infatti, di recente ha eseguito alcuni brani musicali dell’opera ed è così che ora dal mistero si passerà, a breve, alla rivelazione e tutto grazie anche ai passi da gigante delle attuali tecnologie. L’esame spettrofotometrico, ovvero quello che permetterà di osservare il testo calibrando la luminosità anche con l’ultravioletto captando, così pigmenti, starebbe facendo miracoli anche verso la cultura.