Amanda Knox, secondo il The Sun, nei suoi diari aveva scritto che una guardia carceraria, l’ex vicecomandante della polizia penitenziaria di Perugia, Raffaele Argirò, “era fissata col sesso”. Ora un’ex detenuta del carcere di Capanne, dopo aver letto le parole dell’americana, ha accusato l’uomo di violenza sessuale aggravata e concussione. Martedì Agirò, che ha sempre respinto ogni accusa, comparità davanti al gip Lidia Bruti. Secondo l’accusa, come riporta Il Messsaggero, “nell’assenza temporanea del personale penitenziario in servizio presso il primo piano della sezione detentiva e facendosi in plurime occasioni aprire il cancello della cella, costringeva o comunque induceva la stessa, in stato di soggezione psicologica derivante dallo stato di depressione sofferto a seguito della carcerazione, dall’assunzione di psicofarmaci in dosi rilevanti e anche superiori a quanto prescritto, e dal ruolo rivestito dall’Argirò, a compiere atti sessuali anche ripetendole spesso che “si doveva comportare bene”. La donna che accusa l’ex guardia carceraria, una vigilessa di Milano, restò nel carcere tra il dicembre 2006 e il gennaio 2007, prima di essere liberata e assolta da ogni accusa. Solo dopo aver letto sui giornali le parole della Knox si è fatta coraggio e ha presentato denuncia: “Nel 2011 erano usciti articoli su alcune rivelazioni fatte da Amanda Knox la quale però non ha mai detto di aver avuto rapporti sessuali con lui. Così mi sono incavolata, ho pensato ‘Cavolo non è possibile, lo devo denunciare, adesso c’è un’altra persona che ha parlato'”. Lo scorso anno, davanti al gup, la vigilessa ha raccontato di “palpeggiamenti, richieste di mostrare parti intime e di una decina di rapporti in un mese”. Agirò sostiene invece: “Mai sfiorata, a noi non è permesso entrare nel braccio in cui sono detenute le donne, senza essere accompagnati da una collega di sesso femminile”. Cosa aveva detto Amanda dell’uomo? Come aveva riportato il tabloid inglese The Sun, la ragazza scrisse nei suoi diari: “Di notte mi convocava al terzo piano in un ufficio vuoto, per una chiacchierata. Quando gli ripetevo che dell’omicidio di Meredith Kercher non ne sapevo nulla cercava di parlarmi di lei o di portarmi verso l’argomento sesso”.
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