Santi il 27 Aprile: i due Papa Giovanni saranno canonizzati insieme

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Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII saranno canonizzati insieme il 27 Aprile, domenica della Divina Misericordia. Lo ha deciso il concistoro che si è tenuto oggi, fissando una data simbolica che fosse anche un monito per i fedeli. Inoltre fu Papa Wojtyla ha fissare il 27 Aprile come data per ricordare la santa polacca Faustina Kowalska e, morì poi, alla vigilia di questa ricorrenza. Inoltre il concistoro ha anche dovuto considerare l’effetto climatico. Saranno molti i polacchi che verranno a Roma per assistere alla santificazione del loro Papa e si è deciso di attendere la primavera quando le strade della Polonia vengono abbandonate dalla neve e dal gelo.

I due Giovanni quindi verranno santificati insieme da Bergoglio anche per dare una linea di continuità e unirli nell’immaginario collettivo.

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Doppia santificazione? Il “Papa buono” e Wojtyla santi a dicembre?

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E’ La Stampa a riportare la notizia che il prossimo dicembre, dopo la conclusione dell’Anno della Fede, Papa Francesco potrebbe fare santo non solo Giovanni Paolo II ma anche, contemporaneamente, Angelo Roncalli, Giovanni XXIII, il “Papa buono”, beatificato nel 2000. Il dossier per quest’ultima canonizzazione verrà esaminato quest’estate da cardinali e vescovi. Nel frattempo il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione, dovrebbe incontrare in tempi brevi Papa Francesco. Poi potrebbe bastare qualche giorno perchè la notizia venga ufficializzata. Stando a quanto previsto dalla Chiesa, per la santificazione è necessario un secondo miracolo avvenuto dopo la beatificazione che, per Wojtyla, sarebbe l’improvvisa guarigione di una donna: questo passaggio gli permetterebbe di diventare santo in tempi record. Per quanto riguarda Giovanni XXIII, invece, numerosi sono stati le segnalazioni e i presunti miracoli. Uno di questi, cosa non saputa, avrebbe superato il severo esame di medici e teologi. Da qui la decisione di accelerare l’iter di canonizzazione e unificarli.

Il secondo miracolo di Papa Giovanni Paolo II: un “doppio miracolo”

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Il Vaticano non ha ancora svelato i dettagli del secondo miracolo di Karol Wojtyla, grazie al quale diventerà Santo e che è stato approvato ieri dalla commissione dei teologi della Congregazione delle Cause dei Santi. Ma ora è stato reso noto che si tratta della guarigione inspiegabile di una donna del Costa Rica, colpita da una grave lesione cerebrale. Ma qualcuno l’ha definito un “doppio miracolo”, perchè l’intervento del Pontefice Beato ha coinvolto anche i parenti della donna. Da dentro le mura leonine fanno infatti sapere che i familiari “avevano perso la fede, ma l’hanno ritrovata grazie alla mano miracolosa di Karol Wojtyla”. E’ avvenuto il primo maggio 2011, il giorno della beatificazione del Pontefice, lo stesso in cui loro hanno potuto ricominciare a sorridere dopo tante sofferenze. Ora che la commissione dei sette medici presieduta dal Prof. Patrizio Polisca ha riconosciuto la guarigione, e dopo il via libera dei teologi, ora spetta alla commissione dei cardinali e dei vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi prendere una decisione, dopo di che, mancherà solo la firma di Papa Francesco. Per la data della canonizzazione, se si è parlato del 20 ottobre 2013, ora si scopre che potrebbe slittare al 2014, precisamente il 27 aprile, per la festa della Divina Misericordia, la festività istituita nel 2000 proprio da Wojtyla e legata alla figura di Santa Faustina Kowalska, religiosa polacca alla quale il Pontefice era profondamente devoto. Nessuna decisione ufficiale è ancora stata presa.

Il secondo miracolo di Papa Giovanni Paolo II “stupirà il mondo”

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E’ stato approvato, dalla commissione dei teologi della Congregazione per le Cause dei Santi, il secondo miracolo compiuto da Karol Wojtyla, compiuto dopo la beatificazione. E’ questo un passo decisivo nel percorso di canonizzazione di Giovanni Paolo II e, come riferiscono fonti vaticane, per la proclamarne la santità manca ora solo il via libera della commissione di cardinali e vescovi del dicastero, a cui dovrà far seguito la firma di Papa Francesco sul decreto. Acquista quindi credito la possibilità che Wojtyla venga proclamato santo domenica 20 ottobre, una data che cadrebbe a cavallo tra il 35esimo anniversario dell’elezione al pontificato (16 ottobre) e del solenne avvio del ministero petrino (22 ottobre). Già il 22 aprile era trapelata la notizia che la consulta dei medici aveva riconosciuto la “guarigione inspiegabile”, ma il Vaticano ha finora mantenuto il più stretto riserbo sulla natura di questo secondo miracolo avvenuto per intercessione del Santo Padre. Quello che è stato reso noto è che si tratta di un evento, compiuto la sera della beatificazione, il 1 maggio 2011, che “stupirà il mondo”. Nel frattempo, non resta che ammirare la più grande statua al mondo di Papa Giovanni Paolo II, alta 14 metri e presente nel Miniature Park, a Czestocowa, in Polonia.

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La statua più alta del mondo è quella di Wojtyła

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Ultimi ritocchi per la gigantografia di Giovanni Paolo II. La città polacca di Czestochowa ha deciso di rendere omaggio al papa polacco con una statua di oltre 13 metri in memoria dell’uomo di chiesa. L’opera è stata finanziata da un investitore polacco e mostra il defunto pontefice con un’espressione sorridente che allunga le braccia verso il mondo.
Ora la statua è pronta per essere collocata, i lavoratori stanno ultimando le ultime rifiniture e i ritocchi per la pulizia dell’opera che sembra possa addirittura entrare nel Guinnes World Record.

MEA MAXIMA CULPA: il documentario shock sui preti pedofili!

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La Chiesa cattolica trema con questo docu-shock sui casi di pedofilia perpetrati in tutto il mondo da alcuni sacerdoti: è Mea Maxima Culpa: silenzio nella casa di Dio‘ di Alex Gibney. In questo film, la Chiesa non fa altro che negare, minimizzare e censurare, a partire dal Milwaukee dove quattro non udenti denunciano gli abusi subiti. Ma nel film, in sala il 20 distribuito da Feltrinelli Real Cinema (stasera in prima a Firenze e domani a Milano), anche le responsabilità del Papa emerito Ratzinger e dello stesso Papa Wojtyla e la speranza nel nuovo, ovvero in Papa Francesco. Intanto nel filmato le testimonianze di Terry Kohut, Gary Smith, Pat Kuehn e Arthur Budzinski, ormai adulti, vittime da ragazzi degli abusi sessuali di Padre Lawrence Murphy, direttore della St. John’s School di Milwaukee nel Wisconsin. Un sacerdote che, tra il 1950 e il 1974, ha abusato sessualmente di circa duecento bambini audiolesi senza subire alcun processo canonico e morendo da prete. Muovendo dalle accorate testimonianze di questi quattro personaggi, vittime sacrificali anche grazie al loro disagio, altri casi di pedofilia in America e in Europa sempre nel silenzio della Chiesa. Si parla dell’irlandese padre Walsh, del messicano di Marcial Maciel, amico di Wojtyla e inviso a Ratzinger, dando voce alle pagine presentate alla Corte penale internazionale dell’Aja dalla SNAP (Survivors Network of those Abused by Priests) e dalla Ong americana Center for Costitutional rights. Joseph Ratzinger sarebbe responsabile per essere stato per 25 anni a capo dalla Confederazione della fede e, dunque, a conoscenza dei fatti. Lo stesso Papa avrebbe poi ribadito il vincolo del segreto da mantenere durante la procedura investigativa e processuale. Papa Wojtyla, invece sarebbe colpevole, oltre che della conoscenza di questi crimini, dell’amicizia appunto con Maciel. Ovvero il sacerdote messicano colpito dalla pena della rinuncia a ogni ministero pubblico per atti di pedofilia compiuti su seminaristi della sua congregazione solo nel 2006, decisione approvata dall’allora papa Benedetto XVI.
«Papa Ratzinger ha fatto molto per queste vicende di pedofilia, ma non ha creato vera trasparenza e non ha aperto gli archivi diocesani, cosa invece accaduta in Germania, Belgio e Stati Uniti. Una cosa, quest’ultima, che potrebbe fare Papa Francesco» dice il vaticanista Marco Politi. E aggiunge:«il nuovo Papa si troverà sul tavolo anche questo problema. In Italia si possono calcolare circa 3000 casi nascosti valutando che ci sono 200 diocesi e nessuna ha mai fatto un’inchiesta, a parte quella di Bressanone che ha denunciato quindici casi». Spiega invece il regista premio Oscar per ‘Taxi to the Dark Side’: «i numeri sono impressionanti, ma va detto che al centro del film ci sono i miei quattro eroi che, con coraggio, hanno parlato mentre la Chiesa non li ha voluti ascoltare. Ratzinger – ribadisce il regista – era il responsabile della Dottrina della Fede e la sua responsabilità è quella di non aver fatto nulla. Non solo, dal 2001 aveva chiesto che ogni caso di questo tipo dovesse comunque passare prima dalla sua scrivania». Le sue dimissioni? «Sono l’atto più potente del suo pontificato – ha sottolineato oggi Gibney -. In questa maniera ha dimostrato di non essere in grado di affrontare queste cose, di essere davvero un uomo. Speriamo che Papa Francesco sia quello adatto». Il vaticanista Robert Mickens evidenzia invece:«I vescovi sono stati responsabili in Italia di non affrontare la cosa e di aver lasciato sole queste vittime innocenti che sono davvero i più poveri di tutti, doppiamente abusati, sessualmente e per essere non udenti».

Francesco I ? Una disgrazia per il Sudamerica.

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“Una disgrazia, per l’Argentina e per il Sudamerica”. Un giudizio che non lascia dubbi quello di Horacio Verbitsky, intellettuale, scrittore e giornalista di Buenos Aires, sul nuovo Papa eletto.

Come mai questo giudizio così severo?

“Perché il suo populismo di destra è l’unico che può competere con il populismo di sinistra. Immagino che il suo ruolo nei confronti del nostro continente sarà simile a quello di Wojtyla verso il blocco sovietico del suo tempo, sebbene ci siano differenze fra le due epoche e i due uomini. Bergoglio combina il tocco populista di Giovanni Paolo II con la sottigliezza intellettuale di Ratzinger. Ed è più politico di entrambi”. Commenta Horacio Verbitsky… Ho trovato una serie di documenti che non lasciano dubbi . In uno, Bergoglio firma la richiesta di rinnovo del passaporto di Jalics senza necessità che venisse dalla Germania. In un altro, il funzionario che riceve la richiesta consiglia al ministro di rifiutarla. In un altro ancora, lo stesso funzionario spiega e firma che Jalics, sospettato di contatti con i guerriglieri, ebbe conflitti con la gerarchia, problemi con le congregazioni femminili, che fu detenuto nella Esma, la Escuela de Mecánica de la Armada e che si rifiutò di obbedire agli ordini. Finisce dicendo che queste informazioni gli vennero fornite proprio da Bergoglio, oggi papa Francesco”.

Da queste parole si capisce il ruolo che ebbe Bergoglio nel legare la chiesa alla dittatura e tenere contatti politici che lo potessero garantire e tutelare.

 

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