Era 14 aprile 1912, quando il transatlantico Titanic a 400 miglia a sudest della costa di Cape Race (isola di Newfoundland, Canada), salpato da appena 4 giorni da Southampton per il suo primo viaggio verso New York, si scontra con un enorme iceberg. La vedetta Frederick Fleet l’avvista solo quando è ormai a 500 metri di distanza w grida «Iceberg di prua, signore!», il primo ufficiale William M. Murdoch ordina: «Tutto a dritta. Indietro a tutta forza». La repentina virata a sinistra si rivela inutile, trentasette secondi dopo l’avvistamento avviene l’urto a prua, sulla fiancata destra della nave, sei dei sedici compartimenti stagni rimangono danneggiati, a sei metri di profondità l’acqua incomincia a filtrare nel transatlantico. Il Titanic affondò la notte del 15 aprile, alle 2.20.
Nel naufragio persero la vita 1518 dei 2223 passeggeri imbarcati compresi gli 800 uomini dell’equipaggio; solo 705 persone riuscirono a salvarsi (alcuni dei quali morirono subito dopo essere salvati dal Carpathia).