Francesco De Gregori e quella sinistra che non c’è più

Francesco De Gregori-tuttacronacaRilascia un’intervista fiume al Corriere della Sera il cantautore Francesco De Gregori che spiega come il suo interesse per la politica sia “molto scemato” rispetto al passato. “Ha presente il principio fondativo delle rivoluzioni liberali, ‘no taxation without representation?’. Ecco, lo rovescerei: pago le tasse, sono felice di farlo, partecipo al gioco. Però, per favore, tassatemi quanto volete, ma non pretendete di rappresentarmi”. E’ lui stesso a raccontare di aver votato ” Monti alla Camera e Bersani al Senato. Mi pareva che Monti avesse governato in modo consapevole in un momento difficile. Sono contento di com’è andata? No. Oggi non so cosa farei. Probabilmente non voterei. Con questo sistema, tanto vale scegliere i parlamentari sull’elenco del telefono”. Il cantautore politico per eccellenza spiega: “Continuo a pensarmi di sinistra. Sono nato lì. Sono convinto che vadano tutelate le fasce sociali più deboli, gli immigrati, i giovani che magari oggi nemmeno sanno cos’è il Pd. Sono convinto che bisogna lavorare per rendere i poveri meno poveri, che la ricchezza debba essere redistribuita; anche se non credo che la ricchezza in quanto tale vada punita. E sono a favore della scuola pubblica, delle pari opportunità, della meritocrazia. Tutto questo sta più nell’orizzonte culturale della sinistra che in quello della destra. Ma secondo lei cos’è oggi la sinistra italiana?”. E spiega: “È un arco cangiante che va dall’idolatria per le piste ciclabili a un sindacalismo vecchio stampo, novecentesco, a tratti incompatibile con la modernità. Che agita in continuazione i feticci del ‘politicamente corretto’, una moda americana di trent’anni fa, e della ‘Costituzione più bella del mondo’. Che si commuove per lo slow food e poi magari, “en passant”, strizza l’occhio ai No Tav per provare a fare scouting con i grillini. Tutto questo non è facile da capire, almeno per me”. Ma di questa situazione è stanco: “Questo governo non piace a nessuno. Ma credo fosse l’unico possibile. Ringrazio Dio che non si sia fatto un governo con Grillo e magari un referendum per uscire dall’euro. Se poi molti nel Pd volevano governare con Grillo e io non sono d’accordo non è un dramma. Ora il Pd è di moda occuparlo, prendere la tessera per poi stracciarla. Non ne posso più di queste spiritosaggini”.

Neanche su Letta ha un parere preciso: “Le ho detto che seguo poco. Se mi chiede chi è ministro di cosa, magari non lo so. Quando viaggio compro sei giornali, ma dopo dieci minuti li poso e comincio a guardare fuori dal finestrino…”. Ma da cosa deriva un simile atteggiamento? “Magari è colpa mia. Mi sento, mischiando Prezzolini e Togliatti, un ‘inutile apota’. Comunque nutro un certo rispetto per il lavoro non facile di Letta e di Alfano. Sono stufo del fatto che, appena si cerca un accordo su una riforma, subito da sinistra si gridi all”inciucio’, al tradimento. Basta con queste sciocchezze. Basta con l’ansia di non avere nemici a sinistra; io ho sempre avuto nemici a sinistra, e non me ne sono mai occupato. Ho votato Pci quando era comunista anche Napolitano. Ma viene il momento in cui la realtà cambia le cose, bisogna distaccarsi da alcune vecchie certezze, lasciare la ciambella di salvataggio ed essere liberi di nuotare, non abbandonando per questo la tua terra d’origine. Non ce la faccio più a sentir recitare la solita solfa “Dì qualcosa di sinistra”. Era la bellissima battuta di un vecchio film, non può diventare l’unica bandiera delle anime belle di oggi. Proviamo piuttosto a dire qualcosa di sensato, di importante, di nuovo. Magari scopriremo che è anche di sinistra”. E non poteva mancare una riflessione su Berlusconi: “Berlusconi è stato fondamentalmente un uomo d’azienda. Nel suo campo e nel suo tempo una persona molto abile, non un vecchio padrone delle ferriere. Ha fatto politica solo per proteggere i suoi interessi, senza avere nessun senso dello Stato, nessun rispetto per le regole e, credo, con alle spalle una scarsa cultura generale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. È imputato di reati gravi e si è difeso dai processi più che nei processi. Che altro vuole sapere? Aveva ragione l’Economist : Berlusconi era inadatto a governare l’Italia. Mi chiedo però anche se l’Italia sia adatta a essere governata da qualcuno”. Un premier non telefona in questura per far liberare un’arrestata dicendo che è la nipote di Mubarak, non crede? “Certo. Andreotti non si sarebbe mai esposto così. Però, guardi, ho seguito con crescente fastidio e disinteresse l’accanimento sulla sua vita privata. Forse potevamo farci qualche domanda in meno su Noemi e qualcuna di più sull’Ilva di Taranto? Pensare di eliminare Berlusconi per via giudiziaria credo sia stato il più grande errore di questa sinistra. Meglio sarebbe stato elaborare un progetto credibile di riforma della società e competere con lui su temi concreti, invece di gingillarsi a chiamarlo Caimano e coltivare l’ossessione di vederlo in galera. Non condivido nulla dell’etica e dell’estetica berlusconiana, ma mi irrita sentir parlare di ‘regime berlusconiano’: è una falsa rappresentazione, oltre che una mancanza di rispetto per gli oppositori di Castro o di Putin che stanno in carcere. E ho trovato anche ridicolo che si sia appiccicata una lettera scarlatta al sindaco di Firenze per un suo incontro col premier”. E riguardo al sindaco fiorentino, che appare l’uomo del futuro: “Renzi è uno che ha sparigliato. Se il Pd avesse candidato lui probabilmente avrebbe vinto. Ma la scelta del termine rottamazione non mi è mai piaciuta, mi è sempre parsa volgare e violenta. E poi non sono più disposto a seguire nessuno a scatola chiusa”. Non crede quindi molto in lui e sembra non abbia intenzione di votare alle primarie: “Il verbo ‘credere’ non dovrebbe appartenere alla politica. Non basta promettere bene e saper comunicare. E poi penso di non votare alle secondarie, si figuri se voterò alle primarie. Il Pd sta passando l’estate a litigare. E magari anche Renzi ne uscirà logorato”. Ma De Gregori non è convinto neanche dei metodi utilizzati da Grillo: “Ho trovato inquietante la campagna di Grillo, il suo modo di essere e di porsi, il rifiuto del confronto, le adunate oceaniche. Condivido i tagli ai costi della politica e la richiesta di moralizzazione che viene da molti e che Grillo ha saputo ben intercettare. Molti elettori e molti eletti del M5S sono sicuramente persone degne e capaci di fare politica. Ma questa idea della Rete come palingenesi e istituzione iperdemocratica mi ricorda i romanzi di Urania”. E se in passato aveva criticato Veltroni, ora qualcuno che gli piace c’è: “Papa Francesco, la più bella notizia degli ultimi anni. Ma mi piaceva anche Ratzinger. Intellettuale di altissimo livello, all’apparenza nemico del mondo moderno e in realtà avanzatissimo, grande teologo e per questo forse distante dalla gente. Magari i fedeli in piazza San Pietro non lo capivano. Ma il suo discorso di Ratisbona fu un discorso importante”. Ma De Gregori, Viva l’Italia è una canzone che sente ancora adatta al momento: “Sono convinto che l’Italia abbia grandi chance per il futuro. E ogni volta che canto quella canzone sento che ogni parola di quel testo continua ad avere un peso. ‘L’Italia che resiste’, ad esempio; e solo le anime semplici potevano pensare che c’entrasse qualcosa con lo slogan giustizialista ‘resistere resistere resistere’. ‘L’Italia che si dispera e l’Italia che s’innamora’. L’Italia che ogni tanto s’innamora delle persone sbagliate, da Mussolini a Berlusconi. Ma il mio amore per l’Italia, e per gli italiani, non è in discussione. Sono stato berlusconiano solo per trenta secondi in vita mia: quando ho visto i sorrisi di scherno di Merkel e Sarkozy”.

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“Viva l’Italia!” e il Monti Humor

BeFunky_Viva-lItalia-film-di-Massimiliano-Bruno-586x432Berlusconi firma il suo “nuovo” contratto con gli italiani (contiene una manovra da 80 mld e il quoziente di famiglia). Ma perché non gli chiediamo la penale visto che non ha rispettato il primo?

Bersani ”Come e’ arrivato Monti al governo, i giornali sono diventati tutti rigorosi, portavano solo tabelle e articoli di economia. Fino al giorno primo parlavano di festini vari. Diciamo che per anni abbiamo mangiato pane, Ruby e festini”.

Monti fa il simpatico e lancia Il Monti Humor.

Ingroia ”Come e’ noto il condono edilizio non solo non ha diritto di cittadinanza dentro il programma di Rivoluzione civile ma rappresenta una forma di illegalita’ contro cui ci siamo sempre battuti e continueremo a batterci”.

Grillo: “Equitalia va chiusa. Bisogna trattare direttamente con i cittadini. Non e’ piu’ tollerabile questa situazione che ha portato la gente al lastrico”.

La Russa ”Se si creassero le condizioni per un’ammucchiata Bersani-Berlusconi, o per una super ammucchiata con Monti, noi staremo all’opposizione”

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