“What if”, la Barbie violentata!

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La vita perfetta di Barbie stravolta dall’artista Samantha Humphreys che con il videoprogetto “What if”, mostra le Barbie affette da diversi mali: dalla violenza domestica allo stalking, dall’anoressia all’alcool. Secondo l’artista “Il presupposto di base è trovare un modo per spiegare ai nostri figli le realtà difficili che potrebbero incontrare nella loro vita. Chiaramente non mi sognerei mai di esporre i bambini a queste bambole o utilizzare questo lavoro come materiale didattico, ma ho scelto questa icona di bellezza per mostrare che la vita, per alcuni, non è affatto perfetta come potrebbe sembrare”.

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“Nessuna violenza”, così i compagni dei 4 studenti accusati di aver stuprato una compagna

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«Ci teniamo a dire ancora una volta che qui non è successo nulla. Nessuno ha stuprato nessuno e quella ragazza si è inventata tutto», queste le parole dei compagni dei ragazzi accusati di aver abusato sessualmente di una compagnia di classe .

«Ci è spiaciuto leggere notizie inesatte e poco aderenti alla realtà rispetto ai fatti asseritamente accaduti a gennaio all’interno dell’istituto di Finale ligure, sui quali abbiamo un’indagine in corso.». Lo ha detto il procuratore della Repubblica presso il tribunale dei minori di Genova Cristina Maggia all’ANSA, rilevando che «una eccessiva enfatizzazione mediatica» contribuisce a accrescere il disagio e «stimola nei compagni condotte impulsive e non mediate che potrebbero avere anch’esse rilevanza penale».  «In particolare giova precisare che nel medesimo titolo di reato ‘violenza sessuale’ sono ricomprese condotte di diversa natura e portata più o meno grave», ha precisato il pm secondo la quale «una eccessiva enfatizzazione mediatica quale quella in atto contribuisce a accrescere il disagio dei giovani protagonisti e delle loro famiglie».

L’inferno a scuola… Ragazzina stuprata più volte!

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La scuola che si trasforma in un incubo per una ragazzina che proprio tra le mura scolastiche è stata violentata più volte da quattro studenti dopo essere stata trascinata negli spogliatoi dell’istituto Migliorini di Finale Ligura, in provincia di Savona. La ragazza ha poi confessato tutto ai genitori che hanno denunciato la vicenda ai carabinieri. I quattro ragazzi sono stati inviati in comunità distinte della Liguria e della Toscana.

Scappa di casa e incontra due nomadi: cercano di violentarla

Violenza-donne-tuttacronacaUna 20enne della provincia di Roma, affetta da alcuni disturbi psicologici del comportamento, dopo una discussione con i genitori era fuggita di casa per iniziare a vagare in stazione. Qui ha conosciuto due nomadi di 31 e 16 anni che l’hanno invitata a dormire nella loro auto. Ma nella notte sono iniziate avances, molestie e diversi tentativi di violenza dopo aver bloccato lo sportello. La ragazza è stata spogliata e palpeggiata mentre i nomadi tentavano ripetutamente di avere con lei un rapporto sessuale ricevendo l’opposizione della 20enna. Giunta la mattina, infine,gli agenti di una pattuglia hanno notato dei movimenti nell’auto, parzialmente coperta dall’esterno con un telo e hanno aperto lo sportello sul lato guida: i due nomadi si sono immediatamente rivestiti mentre la giovane, sconvolta, ha cercato di allontanarsi. Solo in seguito, tranquillizzata dagli agenti, ha raccontato l’accaduto. Per quel che riguarda i due uomini, il romeno di 31 anni ha diversi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e colpito da decreto di allontanamento dal territorio nazionale. Al termine degli accertamenti per lui è scattato l’arresto per rispondere di violenza sessuale ed atti osceni in luogo pubblico, mentre il minorenne è stato portato in un centro di accoglienza.

La donna che testimonia il tentativo di stupro subito… da parte di due cani

cani randagi-accusa-tuttacronacaUna signora di Crispiano, nel Tarantino, ha raccontato ai carabinieri quanto le era accaduto nei minimi dettagli: aveva infatti subito un tentativo di stupro. “Uno mi teneva ferma mentre l’altro mi spogliava con intenzione di usarmi violenza”. Quindi ha sporto denuncia contro i due responsabili: due cani randagi del paese. Today, che riporta la notizia, spiega che intanto, a Crispiano gli animalisti sono insorti e protestano. Una volontaria racconta: “Uno dei due cani, che chiamiamo Pinuccio, è una vecchia conoscenza di zona. È talmente docile che durante una manifestazione a Statte contro il randagismo si è lasciato esporre sul tavolo come testimonial, e nella speranza che qualcuno lo adottasse”. Nel frattempo, i due animali sono stati portati in canile. “Chissà che qualcuno grazie a questa storia surreale, non si faccia avanti per richiederne l’adozione. Basta scrivere a adottauncanedelcanile@virgilio.it. Incrociamo le dita”, conclude la volontaria.

L’eroina de La Casa nella prateria fu violentata a 6 anni

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Tanti anni fa Alison Arngrim nella serie tv “La casa nella prateria” vestiva i panni di Nellie Oleson. Ma oggi, che di anni ne ha 51, l’attrice rivela che quel ruolo è stato molto importante perché l’ha aiutata a superare un momento drammatico: “Sono stata violentata per tre lunghi anni da un parente, quando avevo sei anni”. Nel programma tv “Dove sono ora le stelle del passato?” condotto da Oprah Winfrey, l’attrice ha parlato degli abusi subiti da piccola: “Non sono riuscita a parlarne prima. Non era completamente chiaro quello che mi stava accadendo, ero piccolissima per questo non sono riuscita a parlarne con nessuno. Quando poi sono cresciuta, finalmente ho capito la realtà delle cose e ho detto: ‘No, non lo farò più’. E lui ha smesso”. Adesso Alison fa parte dell’associazione per la Protezione dei Bambini.

Lo strano caso della cartomante che fa arrestare lo stupratore

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Lei una ragazzina di 16 anni, lui, 35 anni, era un amico di famiglia, nonché marito della cugina. Una persona di fiducia al di sopra di ogni sospetto che però è stato smascherato da una cartomante che alla zia della ragazzina disse che all’interno della sua famiglia c’era una minore violentata e che lo stupratore si annidava proprio tra i parenti. Il giudice ora l’ha condannato a due anni di reclusione per aver abusato della ragazzina all’interno della rimessa per attrezzi della casa di campagna.

Le rivelazioni shock di Nina Moric: tra abusi, autolesionismo e anoressia

nina-moric-tuttacronacaIntervista esclusiva di Nina Moric a Verissimo, in onda domani pomeriggio su Canale 5, durante la quale ha rivelato che “Da bambina sono finita in ospedale molte volte per colpa di mio padre che mi violentava”. E se questa rivelazione è si per sè spiazzante, la showgirl prosegue svelando che nel suo passato ha dovuto combattere anche contro l’autolesionismo e l’anoressia: “Negli anni ho avuto problemi di autolesionismo e anoressia perché pensavo che quel che era successo fosse colpa mia. Ed è anche per questo motivo che sono scappata dalla Croazia a soli 16 anni”. E alla domanda se senta ancora il padre molestatore e se sia riuscita a perdonarlo: “Non sento mio padre da oltre cinque anni e provo per lui solo indifferenza. Oggi ho 37 anni e ho superato la cosa, ed per questo che riesco a parlarne tranquillamente” e aggiunge “ho intenzione di scrivere un libro sulla mia vita e parlerò sicuramente di quello che mi è successo per dare forza e coraggio alle tantissime ragazzine che vivono quello che io ho vissuto da piccola”. Ma Nina Moric parla anche del suo ox compagno, Fabrizio Corona, con il quale hanno avuto un figlio, Carlos: “Finalmente abbiamo raggiunto un accordo con il Tribunale dei Minori, quindi Carlos potrà andare a trovare suo padre in carcere”.

Violentata e segregata la minore salvata in un campo rom

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Al centro della vicenda una minore romena arrivata insieme alla zia nella speranza di una vita migliore, ma in Italia ha incontrato solo violenza ed emarginazione. Segregata in un campo nomadi di via del Foro Italico a Roma, la minore è stata violentata da un uomo di 58 anni che avrebbe anche derubato la zia. Entrambe private del passaporto e segregate non avevano al forza di ribellarsi all’aguzzino. Sabato mattina però un testimone ha deciso di chiamare il 113 e ha fatto una descrizione dell’uomo che era in fuga. I poliziotti poi sono riusciti a rintracciarlo, mediante la geolocalizzazione fornita dal cellulare dell’uomo, poco più tardi nel quartiere Spinaceto, dove alcuni parenti dell’uomo hanno anche provato un depistaggio per proteggerlo, ma gli uomini dell’arma lo hanno trovato nascosto in un locale motori dell’ascensore adiacente all’abitazione dei parenti.  I due familiari sono stati denunciati per favoreggiamento mentre per l’uomo è scattata anche una denuncia per ricettazione. La minore invece è stata portata in un ambiente protetto e affidata a una psicologa.

Drogata e violentata in disco, è emergenza violenza?

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Ennesima violenza, ennesima donna che viene drogata e violentata, probabilmente da più persone, in una nota discoteca di Riccione: il Cocoricò. La storia, riferita dal “Resto del Carlino”,  ha ancora molte ombre. La ragazza quando ha parlato con i carabinieri era in stato confusionale, ma ha cercato ugualmente di ricostruire quanto le era accaduto.  La ragazza era arrivata nel locale con alcuni amici, con i quali alloggia in un albergo in zona, ma, una volta all’interno della discoteca, si era ritrovata in pista con altri giovani, di nazionalità italiana, conosciuti al momento. La ragazza ha raccontato che i nuovi “amici” le hanno passato una bottiglietta che sembrava contenesse acqua. Lei ha bevuto un lungo sorso e solo dopo si è accorta che non si trattava di acqua. Probabilmente era droga: infatti, da quel momento la giovane ha solo ricordi confusi.

Parla di un “posto chiuso”, dove probabilmente sarebbe stata violentata, forse da più di una persona. E sa che a un certo punto si è messa a correre verso l’uscita, dove ha fermato un uomo della sicurezza, raccontando quello che era successo. Sono stati subito allertati alcuni carabinieri in borghese che si trovavano nei dintorni, mentre la ragazza è stata portata in ospedale, dove i medici le hanno riscontrato diverse ecchimosi.

I militari sono a caccia degli stupratori ed è probabile che ad aiutarli possano essere le immagini delle telecamere, che sono già state visionate. Sulla ragazza sono stati eseguiti esami tossicologici, che hanno dato esito negativo. Ma ci potrebbero essere sostanze non immediatamente rilevabili dai test, come la ketamina.

Judmira, violentata per anni dal marito: non cucinava o puliva bene

_1judmira_ruqi-tuttacronacaRacconta la sua tragica storia Judmira Ruqi, per gli amici Mira. Lei ha 31 anni, origini albanesi e due figli. Vive a Casale sul Sile, in provincia di Treviso, e la sua storia è fatta di violenze domestiche. Perché è stata “Violentata per anni dal mio ex marito. Mi prendeva anche a calci e pugni perché per lui non cucinavo o pulivo bene. Ha pure tentato di uccidere il bimbo più piccolo scaraventandolo sul divano quando aveva 8 mesi. Diceva che era nato contro la sua volontà”. Per oltre 6 anni ha sopportato le violenze del marito, un kosovaro 12 anni più vecchio di lei che ha denunciato più volte, l’ultima nel 2005. Ora di lui non sa più nulla.”Non ero una moglie, ero una schiava. La sua schiava. Lui musulmano, io ortodossa: una volta mi ha presa a pugni in faccia dopo che mi ero fatta il segno della croce. Le violenze sono iniziate un mese dopo il matrimonio. Avevo 17 anni, in famiglia eravamo poveri. Mi sono sposata per questo: ma altrettanto presto sono dovuta crescere, scoprendo che miei sogni di ragazza non esistevano più”. Ora Mira ha raccontato la sua storia e spera di aprire un centro antiviolenza. “Per aiutare le donne concretamente”. Lei, a sua volta, era stata aiutata da due persone: “I miei due angeli custodi: il comandante dei vigili di Casale con tutta la sua famiglia e Martina Scarpa, anche lei vigilessa. Non hanno mai smesso di infondermi coraggio e soprattutto darmi fiducia e aiutarmi”. Oltre ai dolori fisici, Mira, all’epoca delle violenze, era stata colpita anche da una forte depressione: “L’assistente sociale voleva portarmi via i bimbi perché una volta querelato mio marito ero rimasta sola. Senza una casa, senza un lavoro. Completamente in balìa di me stessa. Avevo anche pensato di farla finita buttandomi nel Sile”. Lei stessa s’interroga su come possa essere sopravvissuta: “Non so come ho fatto a sopravvivere. Penso mi abbia aiutata Dio. Sono molto credente”. E lancia il suo appello a tutte le donne che silenti subiscono torture e violenze: “Donne abbiate fiducia, io ce l’ho fatta. Se vi sentite tradite e non credute anche da chi promette e poi non dà il suo aiuto, vi prego non mollate. Credete in voi stesse. Siete forti e potete farcela. Io ce l’ho fatta. Potete salvarvi”.

Studentessa inglese violentata all’uscita di una discoteca in Thailandia

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Una studentessa scozzese, sarebbe stata violentata, la notte scorsa, all’uscita di una discoteca in Thailandia da una banda di uomini. La polizia sta cercando di capire la dinamica dei fatti. Dell’agguato si sta interessando anche il consolato inglese. Maggiori dettagli si conosceranno nelle prossime ore.

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