Da adolescente rissosa a protagonista, in salsa cartoon, di un video. E’ questo il percorso fatto dalla bulla di Bollate che si è vista strasformata in uno dei personaggi del videogioco Tekken, famoso in tutto il mondo, prendendo come base il personaggio di Nina. La protagonista, chiamata La Giovii, combatte e sconfigge tutti i principali avversari del videogioco senza venirne mai colpita. Le immagini sono accompagnate da una canzone hip hop con una voce elettrica che parla della bulla di Bollate.
Tutti gli articoli con tag videogioco
La bulla di bollate diventa un videogioco!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 17, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/17/la-bulla-di-bollate-diventa-un-videogioco/
C’era una volta il Tamagotchi… e presto ci sarà ancora!
Erano gli anni ’90 e gli allora bambini impazzivano per il Tamagotchi. La domanda è: nell’era 2.0, i bimbi si divertiranno ancora con il giocattolo digitale in plastica o presi dalla frenesia di sms e cinguetii si dimenticheranno di sfamare i loro cuccioli tecnologici? La risposta si avrà a breve, visto che il Tamagotchi sta tornando in una nuova, più moderna versione e con una grafica decisamente migliorata, come riporta il Daily Mail. Nel 2014 la versione del piccolo animale che se viene lasciato senza cure troppo a lungo rischia la vita tornerà nel Regno Unito, con anche la possibilità di trasferirsi su altri dispositivi mobili, come gli smartphone.
Pubblicato da tdy22 in novembre 25, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/25/cera-una-volta-il-tamagotchi-e-presto-ci-sara-ancora/
Super Mario prende vita in campo!
La banda della Clemson Univerity, università americana del South Carolina, nell’intervallo dell’incontro di football contro il Georgia Tech, ha realizzato una splendida coreografia che ha omaggiato i giochi della Nintendo “Super Mario Bros.” e “The Legend of Zelda”. Non solo ne ha riproposto i temi musicali, ma ha anche dato vita a diversi personaggi di entrambi i giochi. La banda ha iniziato lo show ricreando l’immagine di un enorme game controller per poi dar vita alla performance della durata di sei minuti. Se ve lo state chiedendo, Clemson ha vinto l’incontro 55-31: non solo gli appassionati di videogames sono tornati a casa soddisfatti!
Pubblicato da tdy22 in novembre 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/23/super-mario-prende-vita-in-campo/
Violenza chiama violenza? Aggredito un ragazzo per GTA 5
La violenza chiama violenza? Si è tanto discusso sui videogiochi che incitano alla violenza, ma una correlazione ancora non si è trovata eppure i casi sono molteplici. Sicuramente ci sono molti fattori “in gioco” ma è altrettanto vero che passare ore a compiere azioni illegali o violente può anche avere delle ripercussioni sulla propria personalità. Il videogioco che diventa un’ossessione, il livello da superare che diventa un incubo notturno o l’ansia di potersi sedere davanti alla play sono disturbi riscontrati in alcuni ragazzi. Di solito si parla di ragazzi, fragili o isolati, con alle spalle anche situazioni difficili, ma il fenomeno è comunque da approfondire e da studiare. Ogni volta che GTA esce con una nuova versione la polemica sale e ora sembra alimentata anche dall’aggressione a danno di un ragazzo di 23 anni che aveva appena comprato il gioco a Londra. Sono stati tre ragazzi, due minori e un 18enne che lo hanno prima colpito con un mattone e poi accoltellato… un furto violento di un videogioco altrettanto violento. Nonostante si sia in questa edizione pensato anche di “redimere” il protagonista, poiché Michael è un criminale in pensione che vuole lasciarsi il crimine alle spalle, il gioco resta comunque intriso di sparatorie, furti, sopraffazioni. Da ieri il gioco è acquistabile anche in Italia, e se c’è chi dice che serva per esorcizzare la violenza, c’è anche chi sostiene che è un incitamento al crimine… il dibattito resta aperto!
Pubblicato da tdy22 in settembre 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/18/violenza-chiama-violenza-aggredito-un-ragazzo-per-gta-5/
Bimbo di 8 anni uccide la nonna dopo aver giocato con un videogame
In Louisiana, negli Stati Uniti, giovedì scorso un bimbo di 8 anni ha sparato alla nonna 90enne uccidendola. Inizialmente il ragazzo aveva dichiarato che si era trattato di un incidente mentre stava giocando con l’arma da fuoco. Solo nelle ultime ore le autorità hanno accertato che il bambino ha aperto il fuoco di proposito, sparando alla testa della donna mentre questa guardava la televisione. Pochi minuti prima dell’uccisione, stava giocando a Grand Theft Auto IV con la Playstation, un popolare videogame che negli Stati Uniti è sconsigliato ai minori di 17 anni. Il bambino non rischia alcuna accusa penale perchè la legge della Louisiana esenta i minori di 10 anni da responsabilià penali.
Pubblicato da tdy22 in agosto 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/26/bimbo-di-8-anni-uccide-la-nonna-dopo-aver-giocato-con-un-videogame/
Il videogioco con i bimbi-avatar per scoprire gli abusi sessuali
Sono due professori esperti di psicologia e di criminologia, l’italiano Angelo Zappalà e il finlandese Pekka Santtila, e hanno ideato e brevettato un “simulatore di intervista a minori presunti abusati”. Il prototipo verrà presentato a Maastricht, nell’ambito della più significativa conferenza internazionale dedicata alle interviste investigative. Lo hanno chiamato EIT (Empowering Interviewer Training), è un “serious game”, adatto agli allievi che vengono posti davanti a un video e devono intervistare dei bimbi virtuali, programmati per rispondere vocalmente. Al momento sono disponibili 8 avatar: 4 bambine e 4 bambini in età compresa dai 4 ai 6 anni che riproducono le risposte ottenute da bambini veri all’interno degli interrogatori. Alcuni avatar, se posti sotto stress, piangono, proprio come farebbero dei bambini. Naturalmente ogni avatar ha una storia a sè, un abuso più o meno grave, collegato a maltrattamenti o devianze. Il problema per l’allievo sarà riconoscere chi davvero ha subito violenze e capire la dinamica dell’abuso.
«In casi di abuso – avverte Zappalà, criminologo torinese, giudice onorario per il Tribunale dei minorenni e direttore scientifico del Crimelab -, se non c’è la confessione, o le riprese di una videocamera oppure le tracce di dna sulla vittima, i processi si basano su ciò che affermano i bambini. Ecco perché un colloquio con il minore condotto in modo appropriato diventa fondamentale. Ora – prosegue il professore – mentre per fare esperienza nel trattare, per esempio, con pazienti depressi possiamo chiedere a qualcuno di simulare quello stato, non possiamo domandare a un bambino di quatto anni di fingere di essere stato violentato. Da qui l’idea di costruire bambini virtuali: così facciamo esercizio in ambiente protetto secondo l’approccio dell’ “imparare facendo”, perché queste situazioni non si possono certo imparare dai libri».
Pubblicato da tdy22 in giugno 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/10/il-videogioco-con-i-bimbi-avatar-per-scoprire-gli-abusi-sessuali/
Al Palazzo delle Esposizioni di Roma porte aperte al videogioco
La mostra Empire State – Arte a New York oggi, sbarca al Palazzo delle Esposizioni di Roma e tra i venticinque artisti contemporanei esposti spicca il software artist di Brooklyn Tabor Robak. Le sue opere però, come dimostra anche il suo sito, sono perfettamente fruibili tramite computer. “Sono felice del contrasto, e della tensione che scaturisce quando l’arte digitale affianca quella fisica, tradizionale – commenta Robak, intervistato dall’HuffPost – del resto non tutti i giorni nasce un nuovo mezzo d’espressione”. Presente a Roma con “Screen Peeking”, uno schermo diviso in quattro quadranti ognuno raffigurante un cibo diverso e un differente approccio, Robak “è uno dei primi artisti a riflettere sul grande cambiamento in corso oggi nella percezione umana in seguito ai progressi delle motion graphics sviluppate al computer”. Con questo lavoro, ci ricorda che “non è mai possibile l’accesso all’oggetto in sé, ma solo a una molteplicità di distorsioni ideologiche, e che le persone raramente condividono le stesse fantasie.” Il 27enne produce immagini utlizzando strumenti che generano un universo sintetico, ma riesce a perseguire un “effetto di realtà”. Per farsi un’idea del suo lavoro, un’ottima occasione è anche la visione del video Vatican Vibes, da lui prodotto nel 2011 per Fatima Al Qadiri.
Roboak, che letteralmente invita lo spettatore ad entrare nella sua opera, ora è riuscito a rendere il videogioco una forma d’arte che, in quanto tale, ha il diritto di comparire in un museo: “La resistenza al digitale è simile a quella che anche il cinema e la fotografia hanno dovuto superare. Le mie opere sono rivolte al pubblico degli appassionati d’arte, ma le realizzo adoperando i medesimi strumenti degli sviluppatori di videogiochi: ambienti virtuali 3D real-time. Ovviamente in ciò che creo non c’è l’aspetto prettamente ludico, né un punteggio da accumulare”. Questo stesso modo di fare altre, inoltre, permette di accedere, anche stando a casa, “alle opere originali, non alla loro riproduzione”. Ecco allora che la rete diventa, con le parole dello stesso artista, “un medium democratico, coerente con quella vasta parte della cultura, del commercio e della socializzazione che avviene virtualmente”.
Pubblicato da tdy22 in Maggio 14, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/14/al-palazzo-delle-esposizioni-di-roma-porte-aperte-al-videogioco/
La tragedia di Boston diventa un videogioco
“The Boston Marathon 2013, Terror on the Streets”, è questo il nome di un videogame diffuso dal gruppo di bulli della rete “Lolokaust” e presentato tramite un video di lancio che inizia con un “Stanchi di vedere il disastro della maratona di Boston in tv? Ora puoi riviverlo!” Il “gioco” prende spunto dalla tragedia accorsa durante la maratona di Boston, quando l’esplosione di due bombe causarono la morte di tre persone e il ferimento di altre 140. Lo scopo del videogame è di schivare degli ordigni a forma di pentola a pressione che il concorrente incontra lungo il percorso, peraltro insanguinato. Qualora il corridore siacoinvolto nella detonazione, si vede l’omino disintegrarsi, con dovizia di dettagli, mentre sullo schermo appare la scritta “Sei stato fottuto, l’anno prossimo ti andrà meglio”. Ironia fuori luogo, volgarità, mancanza di rispetto e totale ignoranza di cosa significhi avere dignità. Le produzioni di questi troll, come li definirebbe il popolo web, prendono spunto da eventi tragici, nel 2007 fu la volta del massacro del Virginia Tech, si basano su una creatività che ha del macabro e di una volgarità che è un’offesa allo stesso genere umano!
Pubblicato da tdy22 in aprile 25, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/25/la-tragedia-di-boston-diventa-un-videogioco/
RIOT, quando il gioco si fa duro!
Se non vi siete trovati nel “posto giusto” al “momento giusto” nessuna paura arriva Riot. Potrete prendere parte agli scontri in piazza Tahrir, in Egitto, o al violento degenerare della manifestazione degli “indignati”, che mise a ferro e fuoco Roma nell’ottobre 2011. Scontri e ancora scontri attendono solo voi! Una start-up italiana, infatti, è al lavoro su un videogame per smartphone, chiamato Riot (“Rivolta”), che permetterà agli utenti di vestire i panni dei protestanti o delle forze dell’ordine in accese guerriglie urbane che si ispirano ai fatti realmente avvenuti in Egitto e nel nostro paese.
Capo del progetto un 26enne regista di Firenze, Leonard Menchiari, che ha ideato il gioco non solo a scopo ludico, ma come strumento per provare a capire che cosa si provi nelle condizioni critiche determinate da tali scontri: “In Riot igiocatori sperimenteranno i due lati di una battaglia che non ha vinti nè vincitori”. Il denaro raccolto attraverso il videogame, inoltre, servirà per viaggiare in Europa ed Egitto per documentare in tempo reale i futuri scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Per realizzare il progetto Menchiari si è affidato a una piattaforma di crowdfunding, IndieGoGo, attraverso cui ha già raccolto (e superato) la somma prefissata: 15mila dollari. Ai “donatori” che hanno versato almeno 5$ andrà una copia del gioco per iOS o Android. “Vivendo in un paese che sta affondando per il debito e la corruzione – si legge sulla pagina web dedicata al gioco – è praticamente impossibile trovare fondi in Italia per dare vita al gioco, e quindi vi chiediamo aiuto”.
Il gioco sicuramente avrà successo, ma possiamo anche pensare se è etico prima di mandarlo in comemrcio e istigare alla violenza? Poi piangeremo qualche morto, nella vita reale a causa di una realtà virtuale troppo aggressiva? Ma il comemrcio si sa, è senza scrupoli! Meglio piangere poi, che prevenire ora!
Pubblicato da tdy22 in marzo 4, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/04/riot-quando-il-gioco-si-fa-duro/
Risorge il Tamagotchi!
Il Tamagotchi, il cucciolo digitale che nel 1996 spopolò in tutto il mondo, sta per tornare. Ma al momento solo sugli smartphone Android. Con una app disponibile a partire da oggi. Come nel gioco originale, l’app chiede all’utente di prendersi cura di un cucciolo virtuale premendo pulsanti che simulano attività come dargli da mangiare, sgridarlo e farlo giocare.
L’applicazione, che in futuro sarà disponibile anche per i dispositivi Apple, contiene diversi personaggi che è possibile fare entrare in gioco man mano che si procede, svariati sfondi e colori per i gusci. Saranno due le modalità di gioco: quella classica e un’altra in cui l’utente può giocare a morra cinese con il suo Tamagotchi. La versione base della app è gratuita, mentre quella senza avvisi pubblicitari costa 99 centesimi. Sync Beatz, che ha ricevuto l’autorizzazione da Bandai a trasferire il videogioco su una app, ha scelto per la sua creazione il nome ‘Tamagotchi L.i.f.e.’, dove L.i.f.e. sta per ‘love is fun everywhere’
Pubblicato da tdy22 in febbraio 15, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/15/risorge-il-tamagotchi/
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