Chi potrebbe pensare che un negozio che vende reggiseni vieti a una mamma di allattare il proprio figlio di 4 mesi in negozio? Eppure questo è quello che è successo ad Ashley Clawson, una mamma 27enne, che si trovava all’interno di un centro commerciale in uno dei punti vendita di Victoria’s Secret a Austin, in Texas. Quando suo figlio ha iniziato a piangere che aveva fame la donna si è rivolta a un commesso chiedendo se poteva usare uno dei camerini per allattare il piccolo. Il commesso non ha avuto neppure il tempo di rispondere poiché si è avvicinato alla donna un’altro addetto che le ha “suggerito” di recarsi fuori dal negozio, in un viale nei pressi del centro commerciale. La Clawson umiliata e confusa si è recato presso un bagno pubblico per allattare il figlio, poi è andata all’attacco anche perché aveva sempre ritenuto che Victoria ‘s Secret era un marchio che aveva da sempre celebrato i corpi delle donne e che spesso aveva appoggiato le battaglie di quest’ultime, perciò il fatto era di una gravita assoluta.
La mamma poi ha condiviso la sua esperienza su Facebook e ha presento un reclamo ufficiale a Victoria ‘s Secret dopo che la rete locale di Fox in Austin ha mandato in onda la sua storia. La Clawson ha ricevuto le scuse ufficiali e le è stata offerta un buono di 150 dollari da spendere nel negozio.
Victoria ‘s Secret ha anche rilasciato questa dichiarazione: “Prendiamo la questione molto seriamente. Abbiamo una politica di lunga data che consente alle madri di allattare i loro figli nei nostri negozi e ci dispiace che non è stata seguita in questo caso. Abbiamo chiesto scusa alla signora Clawson, e stiamo prendendo misure per garantire che in tutti i negozi sia possibile accogliere le madri e farle allattare i figli”.