Rifiuti nel Parco del Vesuvio… il video di denuncia

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L’allarme è stato lanciato dal comitato ‘Liberiamoci dal male’ che insieme a una troupe del Tg3 Regionale ha realizzato un video agghiacciante. Le immagini mostrano il degrado e del Parco del Vesuvio tra pile di pneumatici, guaine d’asfalto e rifiuti ingombranti, accatastati vicino alle case. Qui spesso ci portano anche al pascolo le pecore che quindi brucano erba inquinata e avvelenata. Il comitato ‘Liberiamoci dal male’ nato a novembre chiede che ”L’intera zona – dicono – va tutelata dallo sversamento abusivo”.

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I cori di discriminazione territoriale diventano satira

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Alla discriminazione territoriale arriva in risposta la satira e così quei cori intonati abitualmente, da anni, nelle partite di calcio da varie frange di tifosi e che sta portando, da questa stagione, alla chiusura per squalifica di interi settori negli stadi italiani, ha trovato, grazie a Rete Sport, la sua “lavatrice”. Si sono resi così “#coripuliti”: e si intona da “Oh, Vesuvio, lavali per gioco”, a “La mamma del laziale ha una sottana”, ma c’è anche “Juve perda”. A intonarli sono gli “ultras dell’amore” ecco uno dei video reperibile in rete:

 

Parla il vulcanologo: “Il Vesuvio esploderà uccidendo forse un milione di persone”

vesuvio-eruzione-tuttacronacaE’ catastrofica la “previsione” del vulcanologo della New York University Flavio Dobran. Secondo lo studioso, che al tema ha dedicato uno studio ed è stato contattato dal Mattino, il Vesuvio si sveglierà improvvisamente e la sua eruzione, in appena 15 minuti, causerà un milione di morti.

“All’improvviso il Vesuvio che sonnecchia dal 1944 esploderà con una potenza mai vista. Una colonna di gas, cenere e lapilli s’innalzerà per duemila metri sopra il cratere. Valanghe di fuoco rotoleranno sui fianchi del vulcano alla velocità di 100 metri al secondo e una temperatura di 1000 gradi centigradi, distruggendo l’intero paesaggio in un raggio di 7 chilometri spazzando via case, bruciando alberi, asfissiando animale, uccidendo forse un milione di esseri umani. Il tutto, in appena 15 minuti”. 

Dobran, di origini napoletane, non è nuovo a previsioni simili per quel che riguarda l’attività del Vesuvio e in genere è liquidato dai colleghi con un “niente di nuovo”. Ma lui non desiste:

Non sarà tra due settimane – ha raccontato l’esperto – però sappiamo con certezza che il momento arriverà. La conferma viene dalla storia: le eruzioni su larga scala arrivano una volta ogni millennio. Quelle su media scala una volta ogni 4-5 secoli. Quelle su piccola scala ogni 30 anni. Ebbene, l’ultima gigantesca eruzione su larga scala è quella descritta da Plinio il Vecchio: quella che il 24 agosto del 79 dopo Cristo distrusse Ercolano e Pompei uccidendo più di duemila persone. La più recente eruzione su media scala è quella del 1631, che rase al suolo Torre del Greco e Torre Annunziata, facendo 4mila morti in poche ore».

Discarica a cielo aperto a ridosso del Parco Nazionale del Vesuvio: esalazioni tossiche

napoli_parco_vesuvio-tuttacronacaA San Giuseppe Vesuviano, nel Parco Nazionale del Vesuvio, il Corpo forestale dello Stato ha scoperto una vasta area, oltre 2.500 metri quadri, utilizzata per lo stoccaggio di rifiuti che emanano esalazioni velenose. Il corpo Forestale riferisce che: “La discarica a cielo aperto in località Vasca di Pianillo, a ridosso dell’area protetta è stata individuata proprio a causa delle forti emissioni tossiche sprigionate dai rifiuti accumulati nel corso del tempo”. E ancora: “Queste esalazioni non solo mettono in pericolo l’habitat delle specie animali e vegetali del Parco Nazionale del Vesuvio, ma possono causare gravissimi danni alla salute dei cittadini”. Le indagini, che sono tuttora in corso, erano scattate a seguito dell’emergenza dei roghi dei rifiuti tossici in Campania e del grave impatto ambientale che questi hanno sull’intera collettività. Preosegue ancora la Forestale: “A San Giuseppe Vesuviano la situazione è ancora più grave in quanto si tratta di un sito di stoccaggio non ancora bonificato”. Come riporta Repubblica, l’operazione odierna rientra tra quelle effettuate dalla Forestale per la tutela ambientale del Parco Nazionale del Vesuvio, per “rendere più vivibile una zona che per anni è stata gravemente danneggiata”. L’intervento è stato condotto dal personale del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di San Sebastiano al Vesuvio del Corpo forestale dello Stato con l’ausilio dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania (Arpac) e “ha lo scopo di risalire ai responsabili dello scempio ambientale, al motivo della mancata bonifica di tale sito e soprattutto ha l’obiettivo di mettere in atto le necessarie misure per la messa in sicurezza dell’intera area per salvaguardare l’ambiente e la salubrità dell’aria” conclude il Corpo Forestale dello Stato.

7 mld della Legge di Stabilità per navi da guerra. Sul Vesuvio con le navi?

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Sette miliardi per le nuove navi da guerra. Dopo il rifinanziamento della Tav e gli F35, il Governo Letta mette nuove risorse finanziarie per “adeguare” l’apparato militare italiano.  Nella Legge di Stabilità infatti è previsto al momento un contributo ventennale da 6,8 miliardi a carico del Ministero dello Sviluppo Economico per il rinnovo della flotta navale della Marina militare. In particolare il denaro sarà speso per acquisire dodici nuovi pattugliatori d’altura ‘dual-use’ chiesti a gran voce nei mesi scorsi dal capo di stato maggiore, ammiraglio Giuseppe De Giorgi.

Quindi nessuna  novità  nelle scelte  di politica economica che con quei sette miliardi sommati ai dieci già stanziati per il cuneo fiscale sarebbe potuta ripartire meglio, Invece la politica ancora una volta  sembra  ancorata a una politica di guerra…

Come sottolinea il Fatto Quotidiano:

“Se questo contributo verrà confermato dal Parlamento – commentano dalla sede triestina di Fincantieri – si tratta di un provvedimento molto importante per il futuro del lavoro dei nostri cantieri e per quello della Marina militare, che come ha più volte ricordato il capo di stato maggiore, ammiraglio De Giorgi, altrimenti rischiava l’estinzione, e che per questo aveva chiesto al governo uno stanziamento di 10 miliardi. Questa decisione del governo è frutto delle forte pressioni esercitate dai sindacati e degli esponenti liguri del Pd più sensibili al futuro dei cantieri regionali: il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, il senatore ed ex sindaco di Sarzana Massimo Caleo, il senatore membro della commissione Difesa Vito Vattuone e ovviamente il sottosegretario alla Difesa Roberta Pinotti“.

Per giustificare queste nuove spese militari tutti tirano in ballo l’emergenza immigrazione e l’operazione umanitaria ‘Mare Nostrum’. “Si tratta di risorse economiche importanti per il riordino della flotta della Marina militare – ha commentato il senatore Vattuone – che potrà così dotarsi di navi moderne da utilizzare nella protezione civile e per far fronte all’annoso problema dell’immigrazione, causa di tante tragedia umanitarie”.

Il sottosegretario Pinotti, rispondendo a un nuovo appello del capo di stato maggiore De Giorgi – che ieri ha alzato ulteriormente la posta chiedendo non più 10 ma addirittura 12 miliardi – lo ha rassicurato dicendo che “questo governo è attento alle richieste della Difesa che, come abbiamo visto nel caso di Lampedusa, ha un’esigenza sempre più forte di presenza della Marina nel nostro mare”. “Piena condivisione” delle richieste della Marina anche da Burlando: “Un paese moderno non può fare a meno di una flotta come si deve. Quanto successo a Lampedusa continuerà a succedere”.

Lo stesso amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha aperto la sua audizione in commissione Difesa, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui sistemi d’arma, parlando di “controllo delle frontiere” e di “interesse strategico delle problematiche migratorie”. Accennando poi all’instabilità dei paesi nordafricani, l’ad Bono, vestendo i panni del suo committente militare, ha sottolineato la necessità di “fronteggiare tutto questo con un presidio del Mediterraneo molto più forte di quanto sia stato fatto finora: il mare Mediterraneo è mare nostro e lo dobbiamo presidiare, quindi l’Italia deve dotarsi di una Marina che possa assolvere questo compito. Ci auguriamo che l’esigenze della Marina vengano tenute in conto dal governo con molta attenzione”.

Esigenze operative presentate sempre come urgentissime e imprescindibili, ma che in passato hanno portato a scelte costose e discutibili. Il caso più emblematico è quello della portaerei Cavour, l’ammiraglia della nostra flotta navale, costata 1,5 miliardi di euro. “Una delle più belle navi del mondo, destinata a ospitare i famosi F-35 ma dotata anche di straordinarie capacità polivalenti, come l’ospedale di bordo, che la rendono ideale per impieghi umanitari”, ha detto ieri l’ad di Fincantieri. Peccato che abbia un costo d’esercizio così esorbitante (200 mila euro al giorno) da averla resa di fatto inutilizzabile: da quando è entrata in servizio nel 2009, questo mastodonte viene usato solo per missioni di promozione commerciale pagate dalle aziende italiane (Fincantieri, Finmeccanica, Eni) che se ne servono come fiera galleggiante del ‘made in Italy‘, una prima volta in Brasile nel 2010 (con una puntata umanitaria ad Haiti) e ora in Medio Oreinte e in Africa, partenza prevista tra poche settimane.

“I pattugliatori di De Giorgi – ha spiegato l’amministratore delegato di Fincantieri concludendo la sua audizione in commissione Difesa – sono navi polivalenti che potranno essere usate non solo per il contrasto all’immigrazione, ma anche in caso di calamità naturali: pensiamo solo a quanto sarebbero utili se eruttasse il Vesuvio”.

Sul Vesuvio ci andiamo con le navi?

Insomma Fincantieri è salva e l’Italia repubblicana che ripudia la guerra investe ancora in industria pesante e mezzi militari… dove è il cambiamento? Dove una visione a lungo raggio per l’economia? Si taglia la banda larga,- la più utile infrastruttura per guardare con più serenità  al futuro,- per produrre navi da guerra polivalenti?

Preoccupazione per il Vesuvio… Critiche dall’altra parte del Mondo!

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Nakada Setsuya è uno dei massimi esperti al mondo di vulcanologia e grandissimo esperto di fama mondiale anche di terremoti. E’ stato lui a dichiarare durante i lavori  della XII conferenza mondiale dei geoparchi ospitata ad Ascea, nel Parco nazionale del Cilento, che «il Vesuvio erutterà, è sicuro perché è un vulcano attivo, anche se non si può prevedere quando», ma visto che ci sono abitazioni nell’area sino ai piedi del vulcano «gli italiani devono discuterne e preparare un piano per gestire la situazione».  Tale osservazione di carattere puramente scientifico è servita poi come trampolino di lancio al responsabile regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli già assessore alla provincia della Protezione civile.

«Tutto il mondo – è stato il commento di Borrelli – è preoccupato e lancia allarmi per i vulcani del napoletano. Solo la Protezione Civile nazionale continua a dormire sogni beati rinviando di anno in anno il piano dei Campi Flegrei e non aggiornando quello del Vesuvio. I vertici della Protezione Civile puntano tutto sulla fortuna augurandosi che durante il loro mandato non avvenga nulla per scaricare ai successori eventuali disastri e gestioni delle emergenze. Una condotta a nostro avviso scellerata che pagheranno sicuramente le popolazioni del vesuviano e dei Campi Flegrei. Semplicemente non sappiamo a quale generazione toccherà il conto per l’ inadeguatezza dello Stato centrale, il disinteressamento di gran parte delle amministrazioni locali e la follia dell’ edificazione selvaggia e abusivismo edilizio su un territorio tanto pericoloso. È utile segnalare che la Protezione Civile nazionale ha annunciato 4 volte di aver terminato i lavori per il piano di evacuazione dei Campi Flegrei che però non è stato mai reso noto. Sull’aggiornamento del piano del Vesuvio invece tutto tace».

Peccato esporsi alle critiche del luminare giapponese quando, nel recente passato, la Protezione Civile italiana è stata una delle migliori del mondo e basterebbe rivisitare le linee guida che circa 15 anni fa furono emanate a livello nazionale, per il Piano di Emergenza Vesuvio, che andava  naturalmente completato e intersecato  con i  singoli piani delle località a rischio dell’area vesuviana. Cosa ne è stato di tanto lavoro e di tanti sforzi? Tutto vanificato da anni di  noncuranza e di teste girate da altre parti? Magari  tutti presi dai “grandi eventi”, sorta di feste religiose o sportive che, forse, poco avevano a che fare con la Protezione Civile!

Incendio nel Parco del Vesuvio, brucia Torre del Greco

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Un incendio di ingenti dimensioni è scoppiato nella zona di  via Scappi a Torre del Greco (Napoli), all’interno del Parco nazionale del Vesuvio e a poca distanza dal casello della A3 Napoli-Salerno. Sul posto in azione squadre di terra dell’Antincendio boschivo regionale, dei Vigili del fuoco e della Protezione civile, oltre a un elicottero. La colonna di fumo è ben visibile da varie zone del golfo di Napoli, compresa l’isola di Capri.

Arriva lo Spazza-Tour: la mappa dei rifiuti in Campania

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Dove viene stoccata l’immondizia? Ora lo sapremo grazie ai parlamentari del Movimento 5 stelle che sono usciti dal Palazzo per andare a incontrare i cittadini nei luoghi simbolo delle principali aree problematiche del Paese. Lo Spazza-Tour viene così descritto sul sito di Beppe Grillo:

“Oggi noi cittadini parlamentari del MoVimento 5 Stelle saremo in Campania per partecipare allo Spazza Tour 2013. Il viaggio-denuncia ci porterà sui luoghi nei quali confluiscono traffici illeciti di rifiuti industriali dal Nord Italia, gli sversamenti abusivi delle industrie locali e i rifiuti urbani e speciali. Queste montagne di immondizia mista a sostanze nocive si concentrano a Giugliano, nel “triangolo della morte” di Acerra, Nola e Marigliano, e poi sempre più ad Est, intorno al Vesuvio e nella zona orientale di Napoli”.

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Carne e pesce scaduti da 3 anni e serviti nei ristoranti

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Tre anni fa carni e pesci sarebbe sicuramente stati freschi… ma venivano serviti oggi in otto ristoranti dislocati tra Ercolano e San Sebastiano al Vesuvio. La scoperta è stata fatta dalla Capitaneria di porto di Torre del Greco, i prodotti venivano conservati in celle frigorifere, immersi completamente nel ghiaccio. Quello che stupisce è che la merce sequestrata ammonta a cira 500 chili, quindi una riserva che sarebbe stata servita ai turisti che affollano la Campania nel periodo estivo. Sono cinque i proprietari dei ristoranti denunciati e altri tre multati per un totale di 4500 euro.

Ferrari sul lungomare di Napoli

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Si fermano davanti al Royal Hotel le “rosse”  per il raduno che per due giorni coinvolgerà la città partenopea “Evento Ferrari a Napoli”, organizzata dalla scuderia Ferrari Club ”Costa del Vesuvio”. Oggi alle 11 ci è stato anche il sindaco Luigi De Magistris che si è prestato in veste di meccanico d’eccezione a effettuare un pit-stop sulla Ferrari F2002 di Michael Schumacher.

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Pompei ed Ercolano attraversano la manica!

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La storia di Pompei ed Ercolano rivive al British Museum di Londra. La prima mostra britannica di largo respiro dedicata alle due citta’ distrutte dal Vesuvio in epoca romana, dal titolo ‘Life and Death: Pompeii and Herculaneum’, e’ in programma dal 28 marzo al 29 settembre.
Esposti 450 reperti in arrivo dai musei gestiti dalla Soprintendenza di Napoli: sono oggetti di uso quotidiano, interi affreschi, statue, mosaici, e perfino i calchi di alcune delle vittime.

Quando l’inverno dà un ultimo colpo di coda… e ci precipita nel gelo!

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Ondata di freddo e forti precipitazioni… ed è solo l’inizio di questo week-end dal profumo invernale. Nelle ultime ore, l’ondata di freddo e le forti precipitazioni, oltre ad innevare il Vesuvio, hanno creato disagi in tutta la Campania. Una frana ha bloccato la tratta ferroviaria Vietri-Cava mentre a Castellammare di Stabia un autocarro è sprofondato nel sottosuolo per un metro a causa di una voragine apertasi nel fondo stradale. Ma la Campania non è l’unica a risentire della situazione: al sud si avvertono gli ultimi effetti della perturbazione numero 6 di marzo. L’aria artica ha investito lo Stivale portando ad un sensibile calo delle temperature e, se per domani è prevista una giornata “di tregua”, domenica arriverà la 7 perturbazione a riportare la neve anche a bassa quota a Nord… la primaverà tornerà timidamente a far capolino da martedì. Con le temperature sotto le medie stagionali e con valori tipicamente invernali, sarà il caso di prestare attenzione anche alle gelate mattutine, che potrebbero provocare disagi.

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Lo spettacolo di Stromboli! Continua l’attività del vulcano

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Stromboli in piena attività!!!

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