“Abbiamo svenduto anche la cultura?” Verdone in crisi con l’Italia!

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L’Italia in crisi e Verdone in crisi con l’Italia. Il comico, uno dei simboli del nostro Paese, che fa fatica a identificarsi con l’Italia. Verdone che rilascia un’intervista sui mali non solo della cultura, ma di un’intera nazione in vendita. Carlo Verdone e la sua amarezza che è un po’ quella di tutti gli italiani che si trovano di fronte a un Paese in cui non si riconoscono più e che si rifugiano nel passato per coglierne ancora gli aspetti migliori.

“Questa situazione di degrado mi sembra che vada avanti da un bel po’ di tempo e tocca vari aspetti: c’è una crisi economica a livello internazionale con conseguenze che riguardano tutti, ma c’è anche una cattiva gestione da parte delle amministrazioni e le cattive abitudini di alcuni cittadini che evadono”, così risponde all’Huffpost il comico romano quando gli viene chiesto se i gravi problemi economici della Capitale, che rischia il default, siano lo specchio della situazione drammatica del paese.

“Ci sono troppi scandali, troppi soldi buttati, troppi “aiuti” agli amici degli amici… alla fine hanno ridotto questa città, e questo paese, in un paese in svendita. Telecom, Alitalia, industrie farmaceutiche e tessili prese dai cinesi, aziende che chiudono… ma che ci rimane di italiano qua? Credo che le ultime risorse siano la cultura e il turismo, ma vanno aiutati. Quando vengo a sapere che devono arrivare gli stranieri per rimettere a posto Ercolano ci resto male…abbiamo svenduto pure la cultura?”, queste le dure parole del regista con le quali si apre l’intervista.

È una strada senza uscita?
“In un’intervista mi hanno accusato di essere pessimista, ma io osservo solo realtà e vedo ragazzi costretti ad emigrare per specializzarsi, per fare ricerca, e questo mi preoccupa. Questa è una generazione di giovani che emigrano per imparare qualcosa, ma dove sono i professori che allenano le future generazioni? Io vedo solo un popolo di indagati. Certo ci sono anche le persone perbene, ma sono poche, invece ci vorrebbe una grossa rivoluzione di brave persone che rimettono le cose a posto”.

Pensa che nell’ambito della politica ci sia qualcuno in grado di rimettere a posto le cose?
“Francamente non lo so, vorrei vederli all’opera… posso dire che non ritengo Letta una cattiva persona, anche Renzi mi sembra che possa portare un vento di novità. Al momento sembra che vogliano fare qualcosa, io me lo auguro perché abbiamo bisogno di persone valide, credibili e oneste. Basta con chi pensa solo al bene proprio e non al bene comune, questo comportamento ha messo l’Italia in grosse difficoltà e rischiamo una perdita d’identità”.

Nei suoi film ha sempre tratteggiato con cura personaggi che in qualche modo erano lo specchio del paese, ad esempio nell’ultimo film parlava di padri divorziati che non riescono a sbarcare il lunario. Oggi che cosa porterebbe al cinema?
“Visto che siamo un paese sempre in emergenza, parlerei dell’emergenza del momento cercando di piegarla in commedia trovando il lato ironico anche in una situazione difficile. Non ci si può esimere dal raccontare la realtà, altrimenti al pubblico non lasci niente, e poi io sono un attento osservatore delle cose che mi circondano… ci vuole solo abilità nel far diventare tutto questo un film, se non comico, almeno brillante. Se dovessi girare in questo momento penso che parlerei di tutte quelle persone, anche amici miei, che erano benestanti e ora sono ridotte in miseria perché hanno perso il lavoro. Io sento sempre parlare di tasse, tasse, tasse…ma se uccidi il cittadino con tutte queste tasse, anche quello benestante, i consumi si bloccano e così a catena chiuderanno i negozi, le ditte e così via. Direi che anche questa politica fiscale comincia a diventare un’emergenza, soprattutto per chi non ha lavoro…io mi ritengo fortunato, ma ci sono pensionati che vivono con 480 euro al mese: mi spiega lei come fa un uomo a vivere con 480 euro al mese? E’ uno schifo, io mi vergogno.

Il Leone d’Oro è andato a Sacro Gra, un film sull’estrema periferia romana che fotografa anche lo straniamento e l’isolamento della gente che vive ai margini della grande città. Lei che ne pensa?
“E’ un film-documentario che mi è piaciuto molto, pieno di poesia, semplice, senza grosse pretese, dove il regista ha mostrato una forte sensibilità nel saper cogliere dei personaggi straordinari. Sono anime pure che sembrano venire da un pianeta diverso e che invece vivono ai margini di Roma, sotto agli aeroplani che si alzano e atterrano e ai bordi del traffico congestionato del grande raccordo anulare, sempre così pieno di persone che vanno e vengono”.

La sua amata città sembra in agonia, sono finiti i tempi della Roma di Veltroni simbolo di cultura e rinascita per tutto il paese?
“Io amo tantissimo questa città, la fotografo continuamente sempre dallo stesso punto con una luce diversa, solo che ultimamente sono passato al bianco e nero perché mi dà delle emozioni fortissime…è come una voglia nostalgica di tornare al passato, ai bei tempi. Oggi vedo una città sciatta e la sciatteria a lungo andare porta alla distruzione: Roma ha bisogno di tanti di quei soldi per rimetterla a posto che fa impressione, è lasciata a se stessa e per me questo significa solo che non vogliono più bene a Roma. Ancora è presto per giudicare, ma spero che Marino sappia imprimere un nuovo corso alle cose.

A proposito della sua partecipazione allo spot, sulla fibrosi cistica, quanto è importante la presenza di personaggi famosi per attirare l’attenzione su temi che sembrano ignorati dalla maggior parte delle persone?
Io ho accettato con molto entusiasmo, è come un atto dovuto per me: io ho ricevuto molto dalla vita e dalla gente e se persone in difficoltà stanno studiando questa terribile malattia che è piena di portatori sani, penso che metterci la faccia sia il minimo, è un gesto concreto, un modo per dire grazie alla gente per quello che mi ha dato, ma anche io devo dare qualcosa. Sono cose che si devono fare e non bisogna ringraziare chi le fa.

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La buona stella di Verdone!

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Carlo Verdone da domani torna dietro e davanti la macchina da presa per raccontare una nuova storia comica, drammatica, italiana e malinconica che strappa un sorriso regalando un’emozione e una riflessione. Torna per raccontare un ex marito, vedovo alle prese con i figli ormai grandi e una vicina, Paola Cortellesi, che si trasformerà nella buona stella per mediare nel rapporto difficile tra padre e figli. Torna con una riflessione sull’Italia di oggi dove i figli anche se adulti hanno bisogno ancora di un confronto con i genitori, torna a raccontare quelle sensazioni di assenza e di rapporti interrotti difficili da riallacciare, Carlo Verdone torna con il film di San Valentino che dovrebbe essere la fotografia di uno spaccato della società di oggi, dove in mezzo a tante difficoltà, forse anche “I posti in piedi in Paradiso” sono esauriti e non rimane altro che augurarsi di stare “sotto una buona stella”.

Nel frattempo sarà trasmesso anche uno spot che vede protagonista il comico romano in prima linea per la lotta contro la fibrosi cistica:

Da un sacco bello a un SACCO SILVIO! Il videomessaggio diventa ironico

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Il videomessaggio di Silvio è ancora un tema di dibattimento, ma c’è chi la butta sull’ironia. Così mentre Pdl e Pd s’interrogano c’è invece chi si diverte a scherzare e mette in rete un video che ricalca quello del celebre film di Carlo Verdone “Un sacco bello” che per l’occasione diventa “Un sacco Silvio”…

Uno sguardo alla… crostata di albicocche

La ricetta puoi trovarla QUI!

crostata-albicocche-tuttacronaca

 

Regola sulla scena di… Borotalco di Carlo Verdone

Regola sulla scena di… Bianco, Rosso e Verdone di C. Verdone

La scena del seggio elettorale fu girato nello stesso palazzo dove visse la famiglia del regista, dagli anni Quaranta alla morte di suo padre Mario Verdone.

Regola sulla scena di… Stasera a casa d’Alice di Carlo Verdone

La location esterna del palazzo dove abitano i due cognati Saverio e Filippo con le rispettive mogli è in Via Giulia 167. Gli interni e le scene sul terrazzo invece, furono girati a Via di Montoro.

Gente del quartiere Regola… Carlo Verdone!

 

Uno sguardo al quartiere Regola… Via Giulia!

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Uno sguardo al quartiere Regola… Lungotevere!

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Uno sguardo al… quartiere REGOLA, Roma!

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Le sorprese di Carlo: fra 3 anni farò solo il regista!

 

3 anni e poi Carlo Verdone si “ritirerà” dalla carriera di attore. L’annuncio lo ha dato a Viareggio in occasione del Premio della Fondazione Burlamacco d’oro.

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