Salta l’incontro previsto per domani tra Usa e Russia per discutere della crisi siriana. Barack Obama sembra invece più propenso a valutare un attacco militare contro Damasco “di portata e di durata limitate”. Secondo fonti citate dal Washington Post, l’attacco potrebbe durare non più di due giorni. Un attacco il cui unico scopo sarebbe quello di “punire” l’uso di armi chimiche, ma ribadendo anche l’estraneità degli Usa dalla guerra civile.
La tempistica dell’attacco – afferma il Washington Post – dipenderebbe da tre fattori: il completamento del rapporto dell’intelligence che determini la colpevolezza del regime di Assad, le consultazioni con gli alleati e il Congresso e una giustificazione a intervenire in base alla legge internazionale. Gli avvocati dell’amministrazione starebbero infatti esaminando una possibile giustificazione legale sulla base della violazione delle norme internazionali che vietano l’uso di armi chimiche o una richiesta di assistenza da parte di uno stato vicino, come la Turchia.
Dopo le morti avvenute con il gas ora ci saranno altri morti per mano americana? La popolazione civile, ormai allo stremo, subisce attacchi delle milizie governative, quelli dei ribelli e ora sarà esposta anche al fuoco americano? Punire l’uso dei gas con un attacco militare è concepibile nel 2013?
Mosca si rammarica per la decisione degli Usa di cancellare l’incontro bilaterale russo-americano per la discussione della convocazione della conferenza di pace sulla Siria: lo ha twittato il viceministro degli esteri Ghennadi Gatilov. L’incontro era previsto il 28 agosto all’Aia, ma Washington ha comunicato la decisione di rinviarlo.