Allarmi bomba… ormai ce ne è uno ogni giorno!

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Via Ostiense 131 a Roma, sede del quotidiano l’Unità. Sono le 13,15 quando il  centro direzionale l’Argonauta,   un enorme edificio in cui oltre alla già citata sede del giornale si trova anche la Prefettura, viene fatto evacuare perché vi è un allarme bomba.  Nell’edificio entrano gli artificieri e le unità cinofile che perlustrano l’edificio stanza dopo stanza. Per le 14,30 tutto il personale viene fatto rientrare. Dell’ordigno nessuna traccia.

Ogni volta che in Italia si vive un momento di incertezza politica iniziano ad esserci anche allarmi bomba o come avvenuto nel 92/93 vengono anche fatti scoppiare ordigni per avvertire la politica che la direzione che si sta prendendo non piace all’altro grande potere occulto che è la mafia.

Oggi sul tavolo Italia si stanno muovendo troppe “carte”. Troppe poltrone sono vacanti. Naturalmente gli allarmi bomba sono rivendicati dagli anarchici… è chiaro, no? Ma tutta questa incertezza politica siamo sicuri che alla fine non sarà pilotata verso la “soluzione migliore” del “tutto cambia tutto resta” che tanto piace alla criminalità organizzata?

 

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Vendola parla all’Unità…

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Vendola sa di dover uscire fuori dall’angolo buio in cui è stato condotto da Bersani. Così lancia l’idea del “rimescolamento”, anche in risposta all’invito di Matteo Orfini che chiedeva un superamento della visione Pd. Il governatore della Puglia sa perfettamente i rischi che corre con questa nuova proposta e si affretta a chiarire che non si tratta di una “cosa” ma bensì di «ripartire dall’analisi della crisi, recuperare un giudizio condiviso sugli ultimi trent’anni di rivoluzione liberale nella prospettiva di un socialismo del futuro, keynesiano e ambientalista, che non sia una variante effervescente dell’egemonia dei mercati finanziari»

Ma quando il giornalista chiede se si può definire un socialismo epurato dal blairismo, la risposta di Vendola è secca:

«Non voglio sfregiare gli album di famiglia, però quel ciclo si è concluso e il problema ora è: può esistere la prospettiva di Stati Uniti d’Europa, cioè di una forte democrazia europea, mutilando il Vecchio continente del suo welfare? O si può intendere che le politiche economiche e sociali delle destre europee hanno spinto le nostre società entro un precipizio recessivo che oggi mescola drammaticamente la crisi sociale con la crisi democratica, povertà, violenza razzista, nazionalismo, localismi, corporativismo. Siamo di fronte al pulviscolo di quello che fu una narrazione civile e una proposta politica».

Allora il giornalista devia il discorso e lo allarga all’Europa “La casa comune dei progressisti in cui Sel potrebbe occupare una stanza, in Europa avrebbe come riferimento i socialisti?”

«Dove si gioca la partita? Lo vorrei dire anche ai compagni delle formazioni della sinistra radicale: dove si combatte? Noi sappiamo che è globale il problema della ricostruzione della sinistra. E coincide con il tema della ricostruzione dell’Europa. Di una sua anima, del suo essere un paradigma di civiltà. Penso che le forze del socialismo europeo siano il luogo in cui far convivere le tante culture politiche, che lì possano competere sul piano delle idee invece che sul piano elettorale. C’è una tendenza minoritaria, chiusa in un minimalismo di partito che rischia di essere mero fenomeno ornamentale. Ma anche una cultura minoritaria in un contenitore grande diventa contaminazione e lievito. Del resto chi, su quale atollo di questo universo frastagliato, può dirsi sicuro di avere gli strumenti adeguati per rappresentare la politica del futuro? Più utile che suddividerci in tanti comitati elettorali, può essere alimentarci reciprocamente come parte di una intelligenza collettiva. Pensando ai grandi partiti progressisti nel mondo e non solo in Occidente, anche in America latina dove una sinistra iperideologica e vissuta per tanto in clandestinità è stata in grado di smetterla di essere prigioniera di formazioni ideologizzate, creando partiti post ideologici in cui la cultura politica si è arricchita. È preferibile l’ininfluenza piuttosto che giocare in mare aperto? Certo, a determinate condizioni».

E se fondamentalmente il discorso di Vendola ha una sua logica e un suo preciso obiettivo da raggiungere è sulla pratica che sembra fallire ancor prima di iniziare.

Anche se non la definiamo “Cosa” per pura speculazione terminologica, in realtà quello che propone il Governatore della Puglia è un “reimpasto” che potrebbero fare diversi candidati provenienti da diverse forse politiche e che pongano al centro la crisi sociale e la crisi democratica. Quindi un apertura al M5S, soprattutto a quei deputati che sono favorevoli al dialogo con le altre forze politiche. Poi l’altra questione dell’Europa. I socialisti europei hanno anime profondamente diverse che difficilmente possono trovare un accordo con la sinistra/non sinistra italiana dilaniata a sua volta da correnti diverse. Il Sel di vendola come può dialogare con il partito socialista di Hollande dilaniato tra paradisi fiscali e fondi neri? Come può il Sel trovare dei punti d’incontro con la nuova linea  liberal-democratica del Spd tedesco?

La Farnesina invita a non viaggiare in Corea mentre le ambasciate restano

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Sul sito www.viaggiaresicuri.it, curato dall’Unita’ di crisi del ministero degli Esteri, si legge che, a causa dell’aumento della tensione politico-diplomatica nella penisola coreana, ”si suggerisce di posticipare temporaneamente eventuali viaggi in Corea del Nord”. L’avviso invita inoltre a continuare ”comunque a monitorare gli sviluppi della situazione attraverso i mass media nazionali e internazionali nonchè contattando l’ambasciata d’Italia a Seul per opportuni aggiornamenti”. Mentre la Farnesina scoraggia quindi simili viaggi, le ambasciate straniere a Pyongyang non accolgono ‘l’invito avanzato dalla Corea del Nord a valutare l’evacuazione del personale perché non in grado dopo il 10 aprile di garantire la loro sicurezza nello svolgimento delle funzioni in caso di conflitto.” Le fonti diplomatiche del coordinamento del network delle rappresentanze hanno infatti riferito che, attualmente, “non ci sono motivi per andare via”. E’ inoltre diffusa la convinzione che sia necessario fermarsi per osservare l’evoluzione degli eventi.

Fidel Castro inneggia alla pace… appello alla Corea del Nord!

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L’ex presidente cubano Fidel Castro ha chiesto alla Corea del Nord di “evitare una guerra”: “Se scoppiasse una guerra, i popoli delle due parti della penisola soffrirebbero terribili sacrifici, senza ottenere alcun beneficio”, scrive Fidel, che nel testo ricorda come “la Repubblica Popolare Democratica di Corea ha sempre avuto rapporti amichevoli con Cuba” e lui stesso ha avuto “l’onore di conoscere a Kim Il-sung, una figura storica, notevolmente coraggiosa e rivoluzionaria”.

L’Unità contro Matteo… i renziani attacano!

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NO DI RENZI AL GOVERNO BERSANI!

Così l’Unità cerca ancora di reggere il gioco a un Pier Luigi bruciato dalla sua stessa politica. Il direttore Claudio Sardo, nel suo editoriale, argomenta la scelta del titolo così: “Secondo Renzi, il successore di Napolitano deve scartare il ‘governo del cambiamento’ proposto dal Pd e passare subito al ‘piano B’ (maggioranza Pd-Pdl) o addirittura al ‘piano C’, cioè lo scioglimento delle Camere”. Una lettura che già ieri i renziani respingevano: Matteo non ha mai detto sì al governissimo, ha solo detto o si fa un governo o si va a votare, senza perdere tempo. E stamattina lo stesso Renzi ha contrattaccato: “Intesa col Pdl? E’ Bersani che la vuole” e la controprova ne sarebbero i contatti tra Maurizio Migliavacca e Denis Verdini.

Matteo Richetti, attraverso la sua pagina Facebook,  chiede le dimissioni di Claudio Sardo, direttore de L’Unità. E lo fa con un lungo post su facebook:

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Ribatte il portavoce di Bersani, Stefano Di Traglia: “Chiedere dimissioni di un direttore perché non si concorda con un titolo – scrive Di Traglia – è un atto grave. Sì a critiche, no a censure”. E ancora Di Traglia: “Tutti i giornali italiani hanno capito la stessa cosa scritta da l’Unità. Elezioni o governissimo cosa vuol dire?”, scrive il portavoce di Bersani alludendo al fatto che le due alternative poste da Renzi escludono implicitamente la terza via, quella bersaniana del governo di cambiamento.

Sulla stessa linea di Di Traglia Chiara Geloni, direttrice di Youdem tv. “Solidarietà a Claudio Sardo. Chiedere le dimissioni di un direttore per un titolo sgradito è molto grave. Fermatevi, per carità”, ha chiesto. Quanto al merito, ha aggiunto, “è un titolo perfettamente legittimo. un’interpretazione politica, se si vuole. Opinabile, come tutte”.

Giunge immediata la replica immediata del neo deputato Pd. “Stefano – afferma Richetti – si è passato il segno. E non c’è bisogno di dettagliare. Penso ci siamo capiti”. E su twitter chiarisce: “Non bisogna uscire dal Pd. Bisogna uscire da questo circo autoreferenziale che ha bisogno di notizie anche a costo di inventarle”.

“Ricomincia la vergognosa propaganda dell’Unità e di Youdem contro Matteo Renzi”, ha attaccato ancheRoberto Reggi. “I media di un partito dovrebbero riportare le posizioni dei militanti e dei dirigenti e non tifare per qualcuno”, ha rincarato Angelo Rughetti. ”E’ questo lo stile de l’Unità? Già durante la campagna per le primarie aveva dato del ‘fascistoide’ a Matteo Renzi: oggi, con una palese falsità, sceglie un titolo assolutamente lontano dalla realtà e offensivo, anche nei confronti dei nostri elettori. A questo punto mi sembra naturale chiedere le dimissioni del direttore del giornale del mio partito”, è il messaggio del deputato renziano Ernesto Carbone a sostegno dell’iniziativa di Richetti.

Fioroni su tweetta ironico: “Renziani tolleranti: Sardo scelga se licenziato subito per il titolo o dopo con tutti una volta che viene tolto il finanziamento pubblico. Che buoni!”.

La Corea del Nord continua ad alzare il tiro

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L’agenzia Yonhap rilancia l’ipotesi di un lancio imminente da parte della Corea del Nord a seguito della dichiarazione di un alto funzionario militare “All’inizio di questa settimana, il Nord ha spostato su treno due missili Musudan sulle coste orientali e li ha piazzati sulle rampe di lancio”. I due missili a medio raggio, caricati su lanciatori mobili, sarebbero quindi nascosti in un impianto non meglio identificato nei pressi della costa orientale.

Attacco alla Corea… per ora è Anonymous a colpire!

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Il giorno dopo la «grande paura» sfumata rapidamente, ci pensa Anonymous a tener caldo il fronte coreano. Il collettivo hacker ha attaccato numerosi siti web e profili Twitter e Facebook della Corea del Nord. Tra i siti hackerati, il profilo Flickr del sito Uriminzokkiri, dove gli hacker hanno piazzato un manifesto «wanted» con l’immagine di Kim Jong-Un trasfigurata in quella di un maiale con topolino tatuato sul ventre. Anonymous chiede che il leader nordcoreano si dimetta. Tra i siti oscurati anche quello della compagnia aerea nazionale, Air Koryo.
Intanto continua la propaganda. Dopo il «via libera definitivo» all’esercito per un «attacco nucleare» contro gli Stati Uniti, ieri un missile a medio raggio (che non potrebbe mai raggiungere le coste statunitensi sia per un limite di gittata sia per le super tecnologiche difese Usa) è stato posizionato sulla costa orientale in vista di un test imminente o di un addestramento militare.
Il ministro della Difesa di Seul, Kim Kwan-jin, ha svelato l’ultima mossa del Nord (forse più mirato alla propaganda interna che ad altro) in un’audizione dinanzi alla commissione Difesa del parlamento, precisando che non sembra finalizzata a colpire il continente americano, smentendo l’ipotesi di un KN-08 capace di coprire i 10.000 chilometri che separano le due nazioni.
Senza specificarne la tipologia, il ministro ha osservato che si ritiene sia in grado di coprire una «distanza considerevole». Anche se vi è «una piccola possibilità» che la retorica del Nord possa sfociare in un conflitto su larga scala, Kim ha messo in guardia da altre provocazioni, tra scontri di confine e attacchi informatici.

Grandi manovre coreane!

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Gli Usa rafforzano le difese e la Corea trasferisce un missile balistico a medio raggio sulla costa orientale. Potrebbe essere una partita a scacchi, ma purtroppo sono i preparativi di una guerra nucleare che ancora si spera di evitare. Quello che sconcerta è la determinazione di Pyongyang che sembra intenzionato ad andare fino in fondo. Gli Usa temono proprio il fattore “psicologico”,  un bambino con un giocattolo nuovo che può distruggere il mondo… Una Corea del Nord isolata dal mondo, una dittatura miope e una crisi economica che sta dilaniando il Paese probabilmente sono gli ingredienti esplosivi di questa “bomba” che può dilaniare la terra in ogni istante. Ora si spera nella diplomazia dell’ultimo minuto che possa evitare questo conflitto.

Gli Usa chiedono lo stop alle minacce mentre la Corea del Nord si fa aggressiva

Kim Jong-un - tuttacronaca

La Corea del Nord diventa sempre più aggressiva, dispiegando un missile di media gittata sulla costa orientale. Si potrebbe di un vettore Musudan, in grado di coprire 4.000 chilometri e quindi di raggiungere Guam. Inoltre il regime ha impedito oggi, per il secondo giorno consecutivo, l’ingresso all’impianto industriale condiviso con il Sud, minacciando di bloccare la zona in caso di insulti reiterati da parte di Seul, e lanciando l’ennesima provocazione con un ultimatum ai lavoratori del Sud sull’abbandono del distretto di Kaesong entro il 10 aprile. Il ministero dell’Unificazione di Seul smentisce però la notizia in quanto non corretta: le autorita’ del Nord ”hanno chiesto alle aziende del distretto di presentare un elenco dei dipendenti in partenza per Seul entro il 10 aprile”, ha detto un portavoce del ministero.

Mentre le forze armate americane valutavano le contromisure per quella che il  segretario alla Difesa, Chuck Hagel, definisce una “chiara e reale minaccia”, da Washington è stato annunciato il prossimo dispiegamento di un sistema di difesa missilistica nella base di Guam, aggiungendo che “la Corea del Nord deve smetterla con minacce provocatorie e cercare di conformarsi agli obblighi internazionali”. Circa la scelta di dispiegare il Thaad, inoltre, il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha spiegato: “Stiamo adottando tutte le precauzioni necessarie tenendo presente le provocazioni nordcoreane che continuano ad accrescere l’isolamento del regime dalla comunità internazionale”. Dopo aver mostrato la sua potenza militare, tuttavia, gli Usa hanno rivisto i loro piani scegliendo di mettere da parte, momentaneamente, un atteggiamento aggressivo per timore che possa sfociare in una crisi ancora più profonda. Secondo un esponente dell’amministrazione, infatti, “il timore e’ quello di rafforzare la prospettiva di possibili incomprensioni e che questo possa tradursi in errori di valutazione e risposte affrettate”.

Allerta negli Usa… Corea del Nord può colpire o Hawaii o Texas

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Austin allerta dopo le minacce della Corea del Nord, che Pyongyang avrebbe le capacità di colpire non solo le Hawaii ma anche il Texas. Le autorità locali – riporta la Cbs – sono pronte a fare tutto il necessario per difendere i civili. E monitorano la situazione. “I nostri centri di intelligence ci stanno informando della situazione”, riferiscono alla Cbs.

Guerra nucleare agli Usa… la Corea del Nord è pronta.

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Pericolosa escalation di provocazioni dalla Corea del Nord: in serata l’esercito di Pyongyang, citato dall’agenzia nordcoreana Kcna, ha dichiarato di aver ricevuto il “via libera definitivo” per un attacco nucleare contro le basi Usa. Dall’altro lato del Pacifico, Casa Bianca e Pentagono, che hanno nel frattempo inviato un sistema di difesa antimissile a Guam, nel Pacifico, al largo delle Filippine, secondo la stessa Kcna, sono stati informati direttamente da Pyongyang che un attacco nucleare nordcoreano “é possibile” e che le minacce americane, che sono state “esaminate e ratificate”, saranno “distrutte” anche con mezzi nucleari.

Crisi Nord Corea è allerta missilistica!

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Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, ha ordinato l’allerta per tutte le unità missilistiche, pronte al lancio contro le basi Usa nel sud del Pacifico e la Corea del Sud, in risposta all’invio di bombardieri strategici B-2 Stealth Usa per le esercitazioni congiunte con Seul. Secondo l’agenzia ufficiale nordcoreana Kcna, Kim “ha firmato il piano sui preparativi tecnici dei missili strategici, ordinando di essere pronti al lancio”.

L’Esercito popolare nordcoreano (Kpa) dev’essere pronto per “colpire in qualunque momento le basi sul territorio degli Stati uniti, sulle sue basi militari, nei teatri operativi del Pacifico, compresi Hawaii e Guam, e su quelle in Corea del Sud”. Nel firmare il piano, alla mezzanotte ora di Pyongyang, Kim, scrive la Kcna, ha “giudicato che è arrivato il tempo di saldare i conti con gli imperialisti Usa, vista la situazione”.

Napolitano alle Fosse Ardeatine!

tuttacronaca- fosse- ardeatine - napolitano- 24 marzo-2013

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è recato alle Fosse Ardeatine per ricordare il massacro compiuto il 24 marzo 1944 a Roma dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia in seguito all’attentato di via Rasella, il giorno prima, ad opera di partigiani italiani che uccisero 32 soldati tedeschi.

Nel 69° anniversario della ricorrenza il Presidente della Repubblica si è appellato all’unità del Paese e al benessere dei cittadini. Napolitano ha richiamato anche il dovere di dare continuità alle istituzioni. Poi si è fermato con i ragazzi delle scuole nel cortile delle Fosse Ardeatine.

Beatrice muore di una febbre misteriosa…

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Uccisa a soli 9 anni da una febbre misteriosa. Ai genitori della bambina i medici della clinica pediatrica dell’ospedale di Padova non hanno saputo per il momento dire altro sulle cause dell’improvviso decesso della loro unica figlia.
La bambina era stata portata in ospedale sabato con una forte febbre, ma le prime analisi avevano escluso la possibilità che si trattasse di meningite. Beatrice aveva accusato i primi sintomi da mercoledì con febbre e diarrea, quella che sembrava una normale influenza, ma venerdì le condizioni si sono aggravate e i genitori hanno deciso di portarla in ospedale dove i medici hanno dimesso la bambina con una semplice cura farmacologica.
Sabato, nella clinica, i pediatri hanno cercato di fare ogni possibile esame per individuare la causa del malessere ma non hanno fatto in tempo, perchè nel corso della notte la piccola Beatrice non ce l’ha più fatta ed è morta.

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