Quei bambini decapitati e mutilati

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E’ stata  l’Unicef a evidenziare che il massacro dei bambini travolti dalla guerra civile che da marzo dell’anno scorso sta dilaniandoil centrafrica non è finita, ma i principali media internazionali hanno cessato di parlarne e così ogni giorno altri bambini vengono decapitati o mutilati. All’inizio sono stati soprattutto i musulmani dell’organizzazione Seleka che destituì il presidente Francois Bozizè a rendersi colpevoli di questi atti disumani, poi però non è mancata la vendetta dei cristiani che hanno portato la stessa violenza e lo stesso orrore. Oggi chiunque possiede un machete o un arma si macchia di questi delitti, in una guerra fratricida senza più confini. «Le ultime settimane – ha denunciato oggi l’Unicef attraverso Manuel Fontaine, uno dei suoi responsabili – sono state segnate da livelli di violenza senza precedenti contro i bambini, vittime di attacchi settari e di rappresaglie da parte delle milizie anti-balaka (a maggioranza cristiana) e dei combattenti Seleka (a maggioranza musulmana).  I bambini sono sempre più obiettivo di attacchi per la loro religione, o per la comunità cui appartengono: almeno 113 sono stati uccisi o mutilati, alcuni in modo orribile».  «Un paese dove gli adulti possono, nell’impunità più totale, colpire piccoli innocenti non ha futuro», ha detto Fontaine, raccontando di bambini decapitati e mutilati intenzionalmente.  Ci sono poi i bambini a cui si è reso necessario amputare un arto a causa anche della mancanza di medicine e crescono anche le fosse comuni con corpi senza nome e senza identità. L’ultima scoperta è avvenuta in un vecchio deposito di carburante ormai abbandonato, non lontano da Bagui, il quartier generale degli ex combattenti Seleka, e proprio in questa cisterna sono stati rinvenuti in stato di avanzata decomposizione o addirittura scheletri di tredici cadaveri.

«Le vittime sono state gettate dentro ancora vive – ha riferito il procuratore locale – si sono dibattute a lungo». Ma non ce l’hanno fatta.  Così, durante tutta la giornata, si sono moltiplicati gli appelli (tanti) e gli impegni (pochi). L’Onu ha rispolverato il «rischio di pulizia etnica e di catastrofe umanitaria» e vuole una maggiore presenza francese (la repubblica centrafricana è una ex colonia di Parigi),ma la Francia si è naturalmente rivolta all’Unione Europea, la quale ha saputo solo esprimere profonde parole di dolore e di condanna, ma nei fatti la situazione non è cambiata. Ora il Hollande ha deciso di mandare altri 400 militari che si aggiungeranno ai 1600 già presenti nella repubblica Centroafricana, una goccia nel mare di violenza e devastazione che difficilmente potrà essere risolutiva. Ma soprattutto non c’è una pianificazione nè un progetto di pacificazione per cui ogni intervento sembra cadere nel vuoto. E pensare che la Repubblica Centroafricana è uno dei paesi più ricchi al mondo, ma la popolazione è tra le più misere dell’intero pianeta.

 

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Gli alberi con i detriti nelle Filippine: il primo Natale dopo il tifone

natale-filippine-tuttacronacaAnche in mezzo alla desolazione si festeggia il Natale, in cerca di un po’ di conforto e speranza. E così, nelle Filippine, gli sfollati hanno fatto ricorso a tutta la loro inventiva per creare degli alberi con cui celebrare la festa. Nelle baraccopoli dove hanno trovato rifugio a seguiro del tifone Hayan, che ha  provocato più di 5000 vittime, hanno così fatto la loro comparsa degli inusuali addobbi creati con quello che avevano a disposizione.

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Totti campione nel campo e nella vita: l’appello per le Filippine

Totti-unicef-tuttacronacaFrancesco Totti, capitano della Roma e ambasciatore dell’Unicef, ha lanciato un appello per l’emergenza Filippine. Nel video-messaggio il calciatore spiega: “Sulle Filippine si è abbattuto il più potente tifone mai registrato al mondo. Milioni di persone sono state colpite dal disastro, molti sono bambini. L’Unicef e il World Food Programme stanno già rispondendo all’emergenza, distribuendo aiuti di prima necessità. Ma occorre fare presto. I bambini delle Filippine e le loro famiglie hanno bisogno di aiuto, ora”. Per sostenere i programmi di aiuto basta donare un euro inviando un sms al 45590 da cellulare e due euro da rete fissa. “E’ una corsa contro il tempo!” conclude Totti. L’Unicef sta organizzando gli aiuti per quel che concerne i settori della sanità, nutrizione, acqua, servizi igienico-sanitari, istruzione e protezione dell’infanzia mentre il WFP è al lavoro per mobilitare il cibo e organizzare il supporto logistico e per le telecomunicazioni per le operazioni di soccorso, con ponti aerei dalle basi di Pronto Intervento Umanitario nel mondo.

We are the World: il video per le Filippine, mentre cresce il bilancio dei morti

philippines-typhoon-tuttacronacaAppena due giorni fa il presidente Benigno Aquino ha dichiarato che “Il bilancio dei morti per il passaggio del supertifone Haiyan nelle Filippine è di 2mila o 2.500 morti, ma non 10mila”. Ma se lui ha smentito il bilancio delle Nazioni Unite, ora, purtroppo, la realtà smentisce lui: è infatti salito a 4.460 morti il nuovo bilancio, ancora provvisorio, delle vittime del tifone Haiyan. Lo ha reso noto l’ufficio del coordinatore degli Affari umanitari delle Nazioni Unite citando i dati forniti dal governo di Manila. A causa della calamità, sono circa 900mila le persone che sono state sfollate.

Filippine: la fame spinge al saccheggio. Scontro a fuoco con la polizia

filippine-tifone-tuttacronacaE’ la tv locale filippina a riferire di uno scontro a fuoco avvenuto tra le forze dell’ordine e degli uomini armati che tentavano di saccheggiare negozi di alimentari nel villaggio di Abucay, uno dei centri più colpiti dal tremendo tifone Haiyan. E’ stata la carenza di generi alimentari a spingere migliaia di persone a prendere d’assalto un magazzino di riso ad Alangalang nell’isola di Leyte. Rex Estoperez, portavoce dell’autorità alimentare nazionale, ha piegato che un muro del magazzino assaltato è crollato e otto persone hanno perso la vita, aggiungendo in seguito che  sono stati portati via fino a 100mila sacchi di riso.

Haiyan, parla il presidente delle Filippine: 2500 morti

filippine-tifone-Haiyan-tuttacronacaNonostate i primi, allarmanti bilanci che parlavano di 10mila morti a seguito della furia distruttrice con la quale il tifone Haiyan si è abbattuto sulle Filippine, il presidente Benigno Aquino ha dichiarato che “Il bilancio dei morti per il passaggio del supertifone Haiyan nelle Filippine è di 2mila o 2.500 morti, ma non 10mila”. Il premier ha inoltre precisato che le prime stime fornite dalle Nazioni Unite potrebbero essere state influenzate dall’emotività causata dal dramma.

Il tifone nelle Filippine: ancora nessuna notizia di 9 italiani

filippine-tifone-tuttacronacaLe autorità italiane sono riuscite a rintracciare tre dei dodici italiani che si trovavano nelle Filippine al momento dell’arrivo del distruttivo tifone Haiyan e con i quali si erano persi i contatti. A riferirlo, il viceministro degli Esteri, Marta Dassù. “Siamo riusciti a contattare tre persone, stanno bene e questo è un dato positivo”, ha commentato il viceministro.

Il tifone nelle Filippine: di 12 italiani non si hanno notizie

tifone-filippine-tuttacronacaMassimo Roscigno, ambasciatore italiano a Manila, ha spiegato che sono una dozzina gli italiani presenti nelle Filippine dei quali non si hanno più notizie dopo il passaggio del terribile tifone Haiyan, che con il suo passaggio ha seminato morte e devastazione. “Le persone che ci sono state segnalate o di cui ci sono state richieste notizie e che non siamo ancora riusciti a contattare sono poche unità, forse una dozzina”. E ha aggiunto: “Speriamo che si tratti solo di un problema di comunicazione”.

Il supertifone: ansia per gli italiani nelle Filippine e per la salute dei bimbi

tifone-haiyan-tuttacronacaA lanciare l’allarme per la presenza di alcuni italiani nelle Filippine, dei quali al momento non si hanno notizie, è l’ambasciatore italiano Massimo Roscigno: “Ci sono dei cittadini italiani di cui non si riescono ad avere notizie e che risultano impossibili da contattare”.  ​All’Adnkronos ha spiegato: “Di alcuni sappiamo esserci probabile presenza in quelle zone ma ancora non abbiamo avuto modo di contattarli, perchè i collegamenti sono interrotti, ed è difficile raggiungerli”. Ma non sono solo i silenzi dei nostri concittadini a destare preoccupazione, nelle Filippine devastate dal tifone Haiyan si cerca di portare aiuti anche ai 4 milioni i bambini colpiti dalla tragedia. Al riguardo, l’Unicef sta accelerando l’invio di aiuti d’emergenza. “Vista la drammatica situazione, abbiamo deciso di aprire una campagna di raccolta fondi a favore dei bambini”, annuncia il presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera, che rivolge “un appello a tutti: è possibile donare tramite il sito unicef.it e i consueti canali”. Gli aiuti sono già stati mobilitati e il Rappresentante Unicef per leFilippine Tomoo Hozumi ha spiegato: “Stiamo facendo più in fretta possibile per procurarci aiuti essenziali per i bambini che stanno sopportando il peso di questa crisi. Raggiungere le zone più colpite è molto difficile; l’accesso è limitato a causa dei danni provocati dal tifone alle infrastrutture e alle comunicazioni, ma stiamo lavorando giorno e notte per trovare modi per rendere disponibili più rapidamente gli aiuti per i bambini, non appena le condizioni lo consentiranno”. Non solo cibo, l’Unicef si sta preoccupando anche di fornire kit sanitari e le spedizioni partite dalla Unicef Supply Division di Copenaghen stanno arrivando anche compresse per la depurazione dell’acqua, sapone, kit medici, teloni. I bambini che sono sfuggiti alla terribile violenza di Haiyan hanno bisogno di assistenza urgente. “L’Unicef sta facendo tutto il possibile per raggiungere questi bambini, il più rapidamente possibile con aiuti essenziali, per proteggere la loro salute, la loro sicurezza e il loro benessere nei difficili giorni a venire” ha ricordato il Rappresentante Unicef per le Filippine Hozumi. Nel frattempo, il governo delle Filippine ha lanciato un appello alla calma nelle zone devastate dalla furia del tifone Haiyan dove ieri si stanno registrando saccheggi ed assalti agli aiuti. “Il governo nazionale prenderà temporaneamente il controllo su quelli locali e nominerà persone agli incarichi rimasti vacanti”,  ha detto il presidente Benigno Aquino. Haiyan, nella sua corsa, ha intanto raggiunto anche il sud della Cina, dove almeno quattro persone sono morte e decine sono date per disperse e sul Vietnam. L’ agenzia Nuova Cina riferisce che le scuole sono rimaste chiuse per precauzione nelle città di Beihai, Qinzhou e Fangcgenggang, mentre le precipitazioni continuano. In totale circa mezzo milione di cinesi hanno subito la furia del tifone che ora si è ridotto di intensità ed è stato «declassato» a tempesta tropicale.

Laviamoci le mani ma non laviamocene le mani: 1400 bimbi morti ogni giorno

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Oggi è la  6/a Giornata Internazionale del Lavaggio delle Mani indetta dall’Unicef per ricordare che ogni giorno sono circa 1400 i bimbi sotto i cinque anni che muoiono a causa di malattie diarroiche. Oltre la mancanza di acqua sicura, il problema risiede anche nella carenza di igiene. ”Il semplice gesto di lavarsi le mani con il sapone e’ uno dei modi piu’ efficaci per salvare la vita di un bambino”, ricorda in un comunicato, Sanjay Wijesekera, responsabile Unicef per i programmi dell’Acqua e dei Servizi igienico sanitari (Wash). ”Lavarsi le mani prima di mangiare e dopo aver defecato – prosegue l’esperta Onu – riduce drasticamente la diffusione di malattie diarroiche e ha effetti di vasta portata sulla salute e sul benessere dei bambini e delle comunita”’. Dall’Etiopia allo Yemen, passando per Vietnam, Sierra Leone, Mali, Gambia, Indonesia, Bolivia: sono migliaia le iniziative organizzate oggi per sensibilizzare milioni di bambini alla pratica di lavarsi le mani. Il tema di quest’anno, annunciato dalla ‘Global public private partnership for Handwashing’ che comprende l’Unicef, e’ ”Il potere è nelle tue mani”: ognuno ha il potere di contribuire a creare comunità più sane attraverso il lavaggio delle mani con il sapone. ”I dati parlano chiaro: ogni individuo, ogni madre, bambino, insegnante, membro della comunità, può contribuire alla salute di tutti solo lavando le proprie mani”, sottolinea Wijesekera. 

 

Thuram accusato di violenze dalla compagna

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L’ex calciatore della nazionale francese Lilian Thuram è stato denunciato dalla compagna per violenza domestica. Karine Le Marchand, 45enne conduttrice televisiva francese, ha depositato l”esposto il 4 settembre in un commissariato di Parigi. Secondo quanto riportato dal quotidiano transalpino Le Parisien, Thuram, ambasciatore Unicef, avrebbe preso per i capelli la donna e l’avrebbe sbattuta tre volte contro il frigorifero. Intervistata da Virgin Radio, la Le Marchand ha fatto intendere di aver chiuso la relazione con il 41enne ex difensore di Parma e Juventus: «Non voglio parlare di questa storia, non c’è più niente da dire».

Altro appello, a pochi giorni dal precedente, dell’Unicef per la Siria.

Se non facciamo arrivare più armi in Siria il conflitto cessa in pochi giorni!

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Mia Farrow si appella al mondo per chiedere aiuto per i bambini in Siria

E quelli del Mali? E le bambine indiane stuprate quotidianamente? E gli abusi perpetrati in famiglia? Chissà come mai Mia Farrow parte proprio dalla nazione più strategica per gli Usa nel panorama mediorientale!

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Siria morti 6 bimbi e l’Unicef chiede aiuto a Napolitano!

 

Ci siamo scordati gli scandali Unicef? Vuole altri soldi per far andare a pranzo i suoi dirigenti?

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Bimbi-soldati in aumento nella Repubblica Centroafricana!

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Ancora non trovato un accordo su Gaza

 

Intanto sale a 107 il numero delle vittime, mentre l’Unicef informa che sono 20 i bambini uccisi e almeno 250 quelli rimasti feriti.

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