Gli Usa sostengono l’Ucraina promettendo a Kiev un pacchetto di aiuti destinato a sostenere il governo. Tra questi, un miliardo di dollari in garanzie sui prestiti. Nel frattempo, però, Barack Obama denuncia che sono state “Violate norme internazionali”. Il segretario di Stato, John Kerry, in visita nella capitale ucraina, rincara la dose: “Cercano pretesti per l’invasione”. Ma Putin non indietreggia: “Uso delle forze armate se richiesto dal legittimo presidente, Ianukovich”. Il presidente russo ha sospeso ma non cancellato la minaccia di un intervento armato in Ucraina, ha negato sfrontatamente la presenza di truppe russe (“sono milizie di autodifesa”) in una Crimea che ha giurato di non voler annettere e ha respinto i moniti di un Obama che gli ha dato del bugiardo: “Con le sue dichiarazioni non prende in giro nessuno”, ha tuonato il presidente Usa, tornando a condannare “l’aggressione russa”. Ai giornalisti presenti nella sua residenza di Novo Ogariovo, fuori Mosca, Putin ha ribadito che per lui Ianukovich è ancora il “presidente legittimo, anche se senza futuro politico”, ma Putin non riconosce i nuovi poteri di Kiev scaturiti da un “colpo di Stato armato”. Per quel che riguarda le sanzioni minacciate dagli Usa, e sollecitate anche da una rediviva Timoshenko, “sono un’arma a doppio taglio, i danni sono reciproci”, ha ammonito il presidente russo, rinfacciando inoltre agli Usa l’illegittimità dei loro interventi in Afghanistan, Iraq e Libia. E sul G8 di Sochi: “Se i nostri partner non vogliono venire, non vengano”. Del resto proprio sul piano economico lo scontro è più duro. I consigliere economico del Cremlino, Serghiei Glaziev, è stato mandato a profetizzare l’apocalisse economica per Washington in caso di sanzioni: la Russia annullerebbe la sua dipendenza finanziaria dagli Usa, abbandonerebbe il dollaro, anche nelle sue ingenti riserve di valuta straniera, venderebbe gli oltre 200 miliardi di dollari di obbligazioni Usa e non restituirebbe i crediti concessi dalle banche a stelle e strisce. Nella guerra economica il Cremlino ha già calato l’asso energetico che spaventa anche l’Europa: da aprile fine dello sconto sul gas all’Ucraina, dove transita l’80% del metano russo per il Vecchio continente. Mentre la diplomazia internazionale tenta di mantenere aperta una finestra di dialogo “che tra qualche ora o qualche giorno potrebbe essere chiusa”, come ha avvisato il ministro degli Esteri Federica Mogherini, sale anche la tensione militare.
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La polveriera in Crimea: a rischio pace e sicurezza. Una seconda Sarajevo?
Gli occhi restano puntati sulla situazione in Crimea con il segretario di Stato americano, John Kerry, che ha avvertito Mosca che il dispiegamento di truppe russe in Ucraina minaccia “la pace e la sicurezza” nella regione e rischia di avere un impatto “profondo” sulle relazioni tra Stati Uniti e Russia. “A meno che la Russia non prenda misure immediate e concrete per far calare la tensione, l’effetto sulle relazioni tra Usa e Russia e sulla posizione internazionale di Mosca sarà profondo”. E mentre il Canada ha richiamato il suo ambasciatore a Mosca minacciando di non prendere parte al prossimo G8, miliziani armati hanno impedito l’accesso a diversi giornalisti stranieri al check-point nei pressi di Armiank, nel nord della Crimea. Tra le troupe respinte quelle di Bbc, della tv pubblica olandese Nos e di Mtv Finlandia. Ai reporter sono anche stati requisiti i giubbotti antiproiettile. Lungo la “linea di frontiera” i miliziani scavano buche per posizionare armamenti difensivi e cecchini. Nel frattempo, a Mosca si stanno organizzando due manifestazioni opposte, pro e contro “l’invasione” della Crimea. Ma anche in Italia se ne parla e Beppe Grillo, nel suo blog, ieri ha scritto un post che lancia un confronto forte: “Millenovecentoquattordici Sarajevo – 2014 Sebastopoli Ucraina”.
A furia di incidenti, di guerre provocate ad arte, di primavere improbabili, come quella fasulla in Libia, o come in Egitto dove ora comandano i militari dopo un colpo di Stato nel silenzio più assoluto delle cosiddette democrazie, a furia di nazioni usate come terreno di scontro di interessi internazionali a colpi di bombe e di disinformazione, come in Siria, la situazione potrebbe sfuggire a tutti di mano. Potrebbe scoppiare un incendio che brucia la casa come può succedere a un bambino che gioca con i fiammiferi. Andò così nel 1914, Sarajevo fu solo una scintilla.
In Ucraina sta succedendo qualcosa di grave, le cui conseguenze potrebbero essere imprevedibili. Un governo odiato da una parte della popolazione e amato viceversa dagli ucraini russofoni, circa 14 milioni contro 32 milioni di ucraini, è stato deposto con la forza, dalla piazza. Il presidente Viktor Yanukovich, eletto in regolari elezioni, non un dittatore in termini politici, è fuggito in Russia ed è sotto la protezione di Putin. L’Ucraina è vitale per la Russia per ragioni geopolitiche. La sua flotta militare è ospitata a Sebastopoli in Crimea che appartiene all’Ucraina. La Crimea, per i russi è russa, ancorché ceduta da Krusciov all’Ucraina nel 1954 quando era ancora in vita l’Unione Sovietica. A Sebastopoli sono presenti, grazie a un accordo tra i due governi, circa 15.000 militari della Marina russa. Dopo gli scontri di Kiev, i russi sono entrati nello spazio aereo dell’Ucraina con 13 aerei da guerra e 2.000. paracadutisti. Il parlamento della Crimea è stato occupato da forze fedeli a Yanukovich che ha dichiarato di considerarsi comunque il presidente dell’Ucraina. Putin ha ordinato la più importante esercitazione militare sul fronte occidentale dalla caduta del Muro, ai confini ucraini, che coinvolgerà 150.0000 militari. Obama ha dichiarato che ci saranno “conseguenze” per queste azioni “siamo profondamente preoccupati e in contatto con la Russia. Ogni intervento in Crimea sarebbe una grave violazione del diritto internazionale e della sovranità ucraina”. La Gran Bretagna ha consigliato a tutti i suoi cittadini presenti in Crimea di lasciarla al più presto. L’Europa rischia di fare la fine del vaso di coccio tra due vasi di ferro, Russia e Stati Uniti, prigioniera delle sue divisioni. In Ucraina, di chiunque siano le ragioni, si è affermato il principio che un governo eletto in libere elezioni può essere rovesciato non da nuove elezioni, come sarebbe normale in democrazia, ma dalla piazza armata.Oggi l’Ucraina e domani? Quali altre piazze? Quali altre “primavere”?
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2014
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Putin chiede il via libera al Parlamento per inviare truppe in Ucraina
La situazione in Crimea precipita e il presidente russo Vladimir Putin ha presentato al Consiglio della federazione russa, la camera alta del Parlamento, “una richiesta di utilizzo delle forze armate in territorio ucraino per normalizzare la situazione socio-politica nel Paese, in relazione alla situazione che si è creata in Ucraina e ad una minaccia alla vita dei cittadini russi”. Il premier si è richiamato alla costituzione russa, “punto G, parte prima, art 102”, giustificando la richiesta con la “situazione straordinaria che si è creata” in quel Paese e con le “minacce alla vita dei cittadini russi, dei nostri connazionali, dell’organico del contingente militare delle forze armate della Russia dislocato in conformità ad un accordo internazionale in territorio ucraino (repubblica autonoma della Crimea)”. Nel frattempo è stato preso d’assedio da 300 uomini armati il quartier generale della guardia costiera ucraina a Sebastopoli, in Crimea. Gli assalitori affermano essere stati inviati dal ministro della Difesa russo con l’ordine di occupare il sito. Già si contano decine di ferite e il ministro della Difesa ucraino ha riferito che Mosca ha inviato in Crimea 30 blindati e 6mila soldati. Non solo, il palazzo dell’amministrazione regionale di Kharkiv, nell’Ucraina orientale a prevalenza russofona è stato occupato da un gruppo di insorti filorussi. Intanto il presidente ad interim ucraino Oleksandr Turcinov ha definito “illegale” l’elezione a premier della Crimea del leader del partito ‘Unità russa’ Serghiei Aksionov.
Pubblicato da tdy22 in marzo 1, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/03/01/putin-chiede-il-via-libera-al-parlamento-per-inviare-truppe-in-ucraina/
Onu e Usa preoccupati per la situazione in Crimea: invasione russa

Pubblicato da tdy22 in marzo 1, 2014
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Mosca e Kiev ai ferri corti: la Russia prende il controllo di due aeroporti
E’ il ministro dell’Interno ucraino ad accusare la Russia di “invasione armata”, con lo stesso politico che, su Facebook, scrive: “considero l’azione come un’occupazione”. Questo dopo che militari russi hanno preso, stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Interfax, il controllo dell’aeroporto di Belbek, vicino a Sebastopoli, in Ucraina. Secondo fonti militari, l’azione serve per “prevenire l’arrivo di militanti”. Lo scalo, di proprietà dell’aeronautica ucraina, è presidiato lungo tutto il perimetro e si nota anche un blindato. In precedenza uomini non identificati avevano preso possesso, per poche ore, dell’aeroporto di Sinferopoli in Crimea, repubblica autonoma dell’Ucraina; a quanto pare, però, si è trattato di un errore di località. Successivamente, un altro gruppo armato ha occupato l’aeroporto di Belbek. E’ ancora da dimostrare, tuttavia, che si tratti davvero di militari russi e anzi una non meglio precisata fonte di Sebastopoli ha infatti precisato a Interfax che i militari russi non hanno nulla a che fare con l’occupazione degli aeroporti. Gli autori del blitz sarebbero invece attivisti dei reparti di autodifesa, e il loro obiettivo quello di impedire lo sbarco di forze legate alla protesta del Maidan. Poche ore dopo l'”invasione”, un portavoce dell’aeroporto di Sinferopoli, Ihor Stratilati, ha riferito a Radio Eco di Mosca che gli uomini armati autori del blitz nello scalo se ne erano andati. “Pensavano che le forze della protesta atterrassero qui, ma quando hanno visto essi stessi che non c’era nessuno, si sono scusati e se ne sono andati”, ha raccontato. La Crimea, penisola sul Mar Nero, nel sud dell’Ucraina, è popolata in maggioranza da russi. Si tratta in effetti di una regione russa annessa all’Ucraina nel ’54 da Krusciov. Mosca ancora oggi mantiene nella penisola la base della sua flotta del Mar Nero. Dopo la cacciata del presidente filo-russo Viktor Ianukovich e la presa del potere a Kiev da parte dell’opposizione nazionalista, in Crimea si sono accese tensioni separatiste da parte della popolazione russofona.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2014
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Caccia al premier ucraino destituito: “Spariti nel nulla 7 mld di dollari”
Viktor Yanukovich, presidente ucraino deposto, è in fuga da sabato e l’ultimo avvistamento è avvenuto in Crimea. Contro di lui, come ha spiegato iministro dell’Interno ad interim, è stato spiccato un mandato di cattura. L’ex premier è accusato di strage di massa. Ma non solo: i leader dell’opposizione, che hanno assunto il potere politico nei giorni scorsi, “avrebbero scoperto che dalle casse dello Stato, in un periodo molto breve, sono scomparsi sei o sette miliardi di dollari di riserve valutarie, che ora sarebbero a un minimo storico”. A renderlo noto l’eurodeputato croato, Tonino Picula, che lunedì mattina ha incontrato a Kiev il presidente ad interim, Oleksandr Turcinov. Nel frattempo la Russia ha richiamato in patria il proprio ambasciatore a Kiev. “La situazione in Ucraina rappresenta una minaccia per i nostri interessi e per la vita dei nostri cittadini”, ha detto il premier russo, Dmitri Medvedev. Il primo ministro di Putin non ha nascosto poi la sua preoccupazione per quel che concerne la situazione politica: “La legittimità di alcuni organi istituzionali dell’Ucraina suscita forti dubbi”. Il ministro russo all’Economia ha poi affermato: “Noi diciamo all’Ucraina: avete il diritto, ovviamente, di scegliere la vostra strada ma in questo caso saremo costretti ad aumentare le tariffe sulle importazioni”. Intanto Iuri Kolobov, ministro delle finanze ad interim in Ucraina ha spiegato che il Paese ha bisogno di 35 miliardi di dollari in due anni. Ha quindi proposto una conferenza internazionale dei finanziatori per risolvere la situazione. “L’ammontare degli aiuti macroeconomici di cui ha bisogno l’Ucraina potrebbe raggiungere i 35 miliardi di dollari nel 2014-2015. Abbiamo proposto ai nostri partner occidentali di organizzare una grande conferenza internazionale dei finanziatori”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 24, 2014
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Il video della fuga in elicottero del premier ucraino destituito
E’ stato trasmesso dalla tv ucraina Canale 5 il video esclusivo che mostra il presidente Viktor Yanukovich che fugge in elicottero mentre l’ex premier Julia Timoshenko esce di prigione dopo 4 anni. Il premier destituito sarebbe fuggito nella notte tra venerdì e sabato accompagnato, così sembra, dagli uomini della scorta. Nel filmato si nota l’uomo salire su un furgone per poi allontanarsi definitivamente a bordo di un elicottero:
Pubblicato da tdy22 in febbraio 24, 2014
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L’ultima rivolta contro la Russia: abbattute le statue di Lenin in Ucraina
Anche nella capitale, a Kiev, la statua di Lenin è stata demolita dai manifestanti in segno di ribellione verso Mosca. In realtà, nel paese sarebbero almeno 13 le statue abbattute negli ultimi giorni, dalla città di Chmelnyckyj a Dnipropetrovsk, da Chernihiv a Zhytomyr. L’abbattimento della statua di Lenin sembra anche essere il vessillo dei dimostranti che in questo modo vogliono dichiarare al mondo intero di avere loro il controllo delle città e non più i poteri forti dello stato o delle sue diramazioni sempre troppo succubi nei confronti della politica russa di Putin.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 22, 2014
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Yulia Tymoshenko è libera. E intanto l’Ucraina ha un nuovo premier ad interim
E’ tornata in libertà la pasionaria della Rivoluzione arancione Iulia Timoshenko, dopo che il Parlamento ucraino aveva votato la sua “liberazione immediata in base a una decisione della Corte europea per i diritti dell’Uomo”, senza quindi dover aspettare la firma del presidente Ianukovich. Nel frattempo l’ex capo dei servizi segreti Oleksandt Tucino, braccio destro della Timoshenko già eletto presidente del Parlamento, è stato anche eletto premier ad interim. Nuovo ministro dell’Interno ad interim è invece Arsen Avakov, altro politico vicino alla Rivoluzione arancione. E’ stata inoltre confermata la presenza del presidente ucraino Viktor Ianukovicha Kharkiv. A dirlo Anna Gherman, una deputata e consigliera del capo di Stato ucraino citata dall’agenzia di stampa Ukrinform. Secondo la parlamentare, oggi Ianukovich “incontrerà gli elettori” e parlerà a una tv locale, ma non parteciperà al congresso dei politici dell’Ucraina orientale e meridionale previsto a Kharkiv, al confine con la Russia. Il parlamento ucraino si pronuncerà su una richiesta di incriminazione nei confronti del presidente Viktor Ianukovich e sulla sua conseguente decadenza dalle funzioni di capo dello Stato. Lo ha detto il leader del partito nazionalista Oleg Tiaghnibok.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 22, 2014
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Si placano le violenze a Kiev: trovato l’accordo. E il presidente lascia la città
Stando a quanto sostiene una testata ucraina vicina all’opposizione, Zn.ua, che cita un non meglio specificato alto funzionario dell’amministrazione presidenziale, il presidente Viktor Ianukovich avrebbe lasciato ieri la capitale Kiev per raggiungere in aereo Kharkiv, città dell’Ucraina orientale russofona dove le proteste antigovernative hanno poco seguito. La fonte, che al momento non ha trovato conferme, avrebbe anche riportato che in compagnia di Ianukovich ci sarebbero il presidente del parlamento Volodimir Ribak, il capo dell’amministrazione presidenziale Andriei Kliuiev e il deputato Vadim Novinskii. La notizia è in attesa di conferme ma è giunta al termine di una giornata convulsa, con il governo e gli oppositori che hanno trovato un accordo che ha ricevuto la benedizione di Onu e Ue. Ci si augura che tale accordo possa porre un freno alle violenze di questi ultimi giorni, che hanno portato il Paese a un passo dalla guerra civile. Dopo la carneficina di questi giorni a Kiev, dove, secondo le stime ufficiali, hanno perso la vita almeno 80 persone, il presidente ucraino Viktor Ianukovich ha infatti trovato un compromesso con gli oppositori, che prevede elezioni presidenziali anticipate entro fine anno, una riforma costituzionale che riduca i poteri del capo dello Stato, e la formazione di un governo d’unità nazionale. Tali concessioni puntano a evitare ulteriori scontri. Sembra inoltre che il parlamento abbia rovato il modo per far tornare in libertà Iulia Timoshenko, approvando degli emendamenti al codice penale che depenalizzano l’abuso d’ufficio, reato per il quale l’ex premier è stata condannata a sette anni di reclusione in un processo che molti ritengono di matrice politica. Ancora, è stata approvata dall’organo legislativo un’amnistia “incondizionata” per tutti i manifestanti e ha sollevato dall’incarico di ministro dell’Interno Vitali Zakharcenko, accusato dall’opposizione di essere tra gli artefici delle violenze della polizia contro i manifestanti antigovernativi. Sul fronte interno, il partito delle Regioni di Ianukovich intanto sembra iniziare a sgretolarsi, e sono almeno 28 i deputati che hanno abbandonato il gruppo parlamentare del partito di maggioranza. Già giovedì notte, del resto, il parlamento aveva condannato l’uso della forza da parte del governo anche con il voto di alcuni deputati “regionalisti”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 22, 2014
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Non c’è tregua per Kiev: slitta la firma dell’accordo
Nonostante al termine di una lunga notte di negoziati, questa mattina fosse stato annunciato che il governo ucraino, l’opposizione, la Russia e l’Ue avevano trovato un accordo, da formalizzarsi oggi alle 11 ora italiana, al momento non è stata posta ancora nessuna firma.
Nel frattempo, inoltre, non si è fermata la violenza nella capitale ucraina, con la polizia che riferisce che, ancora questa mattina, i manifestanti hanno sparato contro i poliziotti vicino al Parlamento a Kiev. Nel frattempo l’agenzia Interfax ha resono noto che il tenente generale Iuri Dumanski, uno dei vice comandanti generali delle forze armate ucraine, si è dimesso perchè contrario all’intervento dell’esercito contro i manifestanti antigovernativi ventilato dal governo. Ancora, Euromaidan, che rappresenta gli attivisti in piazza a Kiev, ha respinto un possibile accordo con il presidente Viktor Yanukovich secondo quanto negoziato da Ue e Russia, rifiutando il compromesso di un voto presidenziale anticipata a settembre 2014. Lo ha indicato su Twitter la stessa Euromaidan, che pretende le dimissioni immediate di Yanukovich. Bruxelles è ancora in attesa di un annuncio formale sull’accordo di Kiev fra governo e opposizione su un processo politico democratico che consenta di interrompere l’escalation della violenza. Nonostante le dichiarazioni del presidente Yanucovich, infatti, dai due ministri degli esteri europei ancora impegnati nella mediazione, il polacco Radoslaw Sikorski e il tedesco Franz-Walter Steinmeier, non sono ancura giunte conferme ufficiali dell’accordo. “L’alto rappresentante Catherine Ashton è in costante contatto con loro – ha riferito la portavoce Maja Kocijancic – e segue le discussioni in corso. Stiamo trattando con tutte le parti, il presidente e l’opposizione, il processo è in pieno svolgimento e non vogliamo speculare sul suo esito”, ha aggiunto, rinviando ogni reazione al momento in cui ci sarà effettivamente un accordo. Anche Papa Francesco è voluto intervenire sulla questione ucraina, Padre Lombardi ha letto infatti ai giornalisti una dichiarazione che, come lui stesso ha precisato: “E’ il pensiero del Papa e dei cardinali riuniti nel Concistoro”. Il portavoce del Papa ha detto: “In queste ore desta una speciale apprensione il drammatico evolversi della situazione in Ucraina, per la quale si auspica che cessi prontamente ogni azione violenta e si ristabiliscano la concordia e la pace”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 21, 2014
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Trovato l’accordo a Kiev: ora si contano e si omaggiano le vittime
Dopo oltre 100 persone morte, stando alla stima dei manifestanti, negli scontri a Kiev tra forze dell’ordine e antigovernativi, il governo ucraino, l’opposizione, la Russia e l’Ue hanno trovato un accordo. Per raggiungere il risultato, è stata necessaria una maratona notturna di negoziati. L’annuncio è arrivato dalla presidenza ucraina, tramite comunicato. Stando a quanto anticipato dalla tv ucraina, l’intesa, che deve essere formalizzata alle 11 ora italiana nel palazzo presidenziale a Kiev, prevede elezioni presidenziali anticipate, un governo di coalizione e una riforma costituzionale. Nel frattempo il ministero dell’Interno ha reso noto che sono 16 i poliziotti morti nei violenti scontri degli ultimi giorni mentre sono rimasti feriti 565 agenti, di cui 410 sono stati ricoverati in ospedale. Inoltre, sarebbero ben 130 i poliziotti feriti da colpi d’arma da fuoco. Giovedì è stato un altro bagno di sangue, con 75 vittime ufficiali, oltre 100 secondo la piazza. Il Parlamento ucraino ha condannato ancora una volta l’uso della forza contro i manifestanti.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 21, 2014
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Le foto di Kiev ridotta a campo di battaglia
Su internet sono numerose le foto che possono essere trovate che mostrano la città di Kiev devastata dalla guerra civile. La città è un campo di battaglia nel quale si confrontano i manifestanti e le forze di polizia. Il bilancio in questa fredda giornata di febbraio è tragico sono circa 100 i morti da questa mattina in Ucraina, e 500 i feriti, secondo quanto ha detto il coordinatore dell’assistenza medica dei manifestanti citato dalla Cnn. “Oltre 60 manifestanti sono stati uccisi. Tutti sono morti per colpi d’arma da fuoco”, ha invece sottolineato il responsabile dei servizi medici dell’opposizione Sviatoslav Khanenko. Intanto arrivano anche le sanzioni per l’Ucraina da parte dell’Ue. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha dichiarato che in accordo” con i tre ministri a Kiev “la decisione è di procedere molto rapidamente nelle prossime ore a un bando, a coloro che in Ucraina si sono macchiati di violenza, sui visti e sugli assetti finanziari”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 20, 2014
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Attesa domani a Roma la figlia della Tymonshenko… vento di pace in Ucraina?
Ancora è presto per parlare di pace anche se gli Stati Uniti sono stati perentori e hanno chiesto al presidente ucraino Viktor Ianukovich di ritirare immediatamente le sue forze di sicurezza e rispettare il diritto a una pacifica protesta, il clima nel paese è ancora di tensione e di violenza. Così il vice presidente vicario del Parlamento europeo, Pd, Gianni Pittella, incontrerà domani a Roma Yevhenia Tymoshenko, figlia della leader dell’opposizione ucraina attualmente in carcere, Yulia Tymoshenko, per fare il punto della crisi politica a Kiev e per discutere delle possibili azioni che Italia e Unione Europea possono adottare per ristabilire la pace e avviare un processo di democratizzazione del Paese.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 20, 2014
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Scontri a Kiev: alcuni atleti ucraini abbandonano i Giochi Olimpici
Si fa sempre più incandescente la situazione a Kiev, martoriata dai feroci scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti antigovernativi. E anche a Sochi, dove si stanno disputando le Olimpiadi Invernali, se ne risentono gli effetti. Alcuni dei 43 atleti che formano la delegazione ucraina, infatti, hanno deciso di lasciare i Giochi dopo le violenze e i morti negli scontri in patria. Mark Adams, portavoce del Comitato olimpico internazionale, ha spiegato: “Alcuni di loro hanno deciso di ritornare a casa. Sergei Bubka (presidente comitato olimpico ucraino, ndr) rispetta la loro decisione”. Nel frattempo la sciatrice Bogdana Matsotska ha annunciato su Facebook la propria decisione come forma di protesta contro il presidente Ianukovich e per solidarietà con i manifestanti di Kiev. “Mi rifiuto di gareggiare ancora”, ha scritto l’atleta, accusando il presidente di “irresponsabilità”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 20, 2014
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Finisce la tregua a Kiev: si aggrava il bilancio dei morti
Nonostante mercoledì il presidente Viktor Ianukovich avesse annunciato una tregua, i combattimenti tra la polizia e i manifestanti antigovernativi nel centro di Kiev sono già ripresi con i nuovi scontri che hanno incrementato il bilancio dei morti. Il ministero della Salute ucraino ritiene che le vittime siano 28 mentre in ospedale si trovano ancora 287 feriti, tra i quali anche quattro minorenni e due cittadini stranieri.
Tra i manifestanti ha fatto la sua apparizione anche un cecchino che spara sulla polizia dall’edificio del conservatorio di Kiev. In una nota, il ministero dell’Interno sostiene che abbia già ferito oltre 20 agenti. Il conservatorio si affaccia su Maidan, la piazza centrale della città.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 20, 2014
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Il video dell’uomo che attraversa la violenza di Kiev suonando
Gli scontri impazzano in piazza a Kiev, in Ucraina, ma c’è chi sembra non accorgersene e incede tra il fuoco e la violenza. E’ un uomo che, nel mezzo della guerriglia, incede suonando la sua cornamusa, con le note che si confondono in mezzo ai rumori della lotta, tra pietre e veicoli in fiamme. Il video, ovviamente, corre rapido sul web:
Pubblicato da tdy22 in febbraio 19, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/19/il-video-delluomo-che-attraversa-la-violenza-di-kiev-suonando/
Paura per il Valencia: trasferta per l’Europa League nella Kiev della violenza
Nel centro di Kiev la città è messa a ferro e fuoco: impazzano gli scontri tra i manifestanti oppositori del presidente Yanukovych e le forze dell’ordine e la situazione è precipitata in una guerriglia urbana, con già 25 persone morte e innumerevoli feriti. Proprio in questo contesto si giocherà, giovedì, il match dei sedicesimi di finale di Europa League tra la Dinamo Kiev e il Valencia. Gli spagnoli sono chiaramente preoccupati per il clima che troveranno al loro arrivo, previsto per oggi alle 18, nella città ucraina e già ieri mattina i responsabili del club iberico hanno avviato una serie di contatti con i colleghi ucraini della Dinamo, con la Uefa e con l’ambasciata spagnola a Kiev per capire se fosse il caso di annullare la trasferta. Spiega Calcioblog:
In primo momento il Valencia aveva avanzato la proposta di giocare la prima partita al Mestalla per poi temporeggiare in vista del ritorno (magari da disputare in un’altra città ucraina), ma i vertici del calcio europeo hanno insistito nel voler rispettare il calendario tranquillizzando i valenciani; anche l’ambasciata ha dato parere positivo affinché la gara venisse giocata senza problemi, al che dalla Spagna non hanno potuto che confermare il viaggio e domani saranno regolarmente in campo. Nonostante questo hanno preso delle precauzioni, una su tutte non effettueranno nessuna rifinitura della vigilia allo Stadio Olimpico, ma rimarranno asserragliati nell’hotel Opera Kiev, a due chilometri dal centro caldo della rivolta, dove il tecnico Pizzi terrà anche la consueta conferenza stampa; dopo la partita prenotato un volo immediato per Valencia, con rientro a casa nella notte.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 19, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/19/paura-per-il-valencia-oggi-la-trasferta-per-leuropa-league-nella-kiev-della-violenza/
Continuano gli scontri a Kiev: verso la guerra civile?
Non si placa la situazione in Ucraina dove la polizia è impegnata in accesi scontri contro i manifestanti antigovernativi. Granate lacrimogene e un nuovo assalto sulla Maidan, la piazza centrale di Kiev, da parte delle truppe antisommossa ucraine, che si sono posizionate intorno al monumento al centro della piazza, cuore delle proteste antigovernative. Continuano gli scontri a Kiev dopo l’ultimatum rimasto inascoltato lanciato dalle autorità: nelle ultime ore il numero di morti è salito a 25 ma potrebbe essere destinato ad aumentare ulteriormente. Gli agenti delle forze speciali ‘Berkut’ sono tanti e ben equipaggiati ma trovano a fronteggiarli migliaia e migliaia di dimostranti, alcuni dei quali armati di spranghe, qualcuno anche di pistole. Alle granate lacrimogene della polizia i manifestanti rispondono con pietre, molotov e fuochi d’artificio, mentre centinaia di pneumatici vengono bruciati per creare una cortina di fuoco e fumo che freni l’attacco degli agenti. Questi ultimi hanno raggiunto Maidan aprendosi un varco nelle barricate costruite dai manifestanti a forza di manganellate e fucilate, per lo più con proiettili di gomma. Gli agenti sono però accusati di aver usato anche fucili caricati con proiettili convenzionali. Secondo il direttore sanitario del centro medico degli insorti, uno dei manifestanti morti è stato colpito alla testa da un colpo d’arma da fuoco. Nelle violenze si registrano circa 180 agenti feriti, 157 dei quali ricoverati in ospedale. I feriti tra i manifestanti, invece, secondo l’opposizione sono più di 150. Il timore, ora, è che la situazione si trasformi in una guerra civile mentre si sono segnalate violenze anche in alcune città dell’Ucraina occidentale, tra cui Leopoli, roccaforte dell’opposizione più nazionalista, dove circa 5.000 insorti si sono impossessati di un deposito di armi.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 19, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/19/continuano-gli-scontri-a-kiev-verso-la-guerra-civile/
Kiev: la città ridotta a un teatro di guerra
Violenza a Kiev dove si sono acutizzati gli scontri tra la polizia e i manifestanti dopo che un cordone di agenti ha impedito a un corteo di avvicinarsi al Parlamento mentre era in corso la discussione di una riforma costituzionale per ridurre i poteri del presidente. A nulla è servito l’ultimatum del governo che ordinava ai manifestanti di ritirarsi. Si contano tredici i morti, sette civili e sei poliziotti, oltre 150 i feriti. Mentre i manifestanti antigovernativi occupano la piazza, gli agenti premono su due lati della piazza e nella zona si vedono fiammate di bombe molotov e si sentono scoppi di lacrimogeni. In un comunicato del ministero dell’Interno e dei servizi speciali si era letto: “Avvertiamo le teste calde dell’opposizione: il potere ha i mezzi per ristabilire l’ordine. Saremo costretti a ricorrere a misure più forti se le violenze non cesseranno entro le 18”.
Mentre la violenza invade la città, il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier mette in guardia Kiev su “possibili ripensamenti sulle sanzioni” da parte dell’Ue, secondo quanto si legge in una nota diramata dal ministero. A questo punto, dice il testo, punto non si possono escludere “sanzioni personali” contro i “responsabili” delle violenze in Ucraina. Anche la Casa Bianca ha esortato il presidente ucraino Viktor Ianukovich a fare di tutto per porre fine alle violenze. Anche la Nato è intervenuta, attraverso il suo segretario generale. “Sono gravemente preoccupato per il ritorno della violenza in Ucraina e per le notizie sui morti a Kiev”, ha detto Rasmussen, facendo “appello a tutte le parti” perché fermino la violenza e “riprendano urgentemente il dialogo” nonché “il processo parlamentare”.
Durante gli scontri sono stati utilizzati, da parte delle forze dell’ordine, manganelli, lacrimogeni, granate assordanti e proiettili di gomma, mentre i manifestanti hanno a loro volta utilizzato mazze e lanciato pietre. Almeno 150 manifestanti sono rimasti feriti, 30 in modo grave, mentre sono 37 gli agenti contusi. Secondo il Kyiv Post, alcuni dimostranti hanno spostato un mezzo della polizia che bloccava il passaggio al Parlamento e hanno iniziato gli scontri. Per quel che riguarda i danni, almeno tre camionette della polizia sono andate a fuoco. Gli incendi sono dovuti al lancio di molotov da parte dei dissidenti. Circa 5.000 manifestanti sono arrivati davanti alla sede dell’organo legislativo, il cui ingresso principale è a circa 200 metri dal luogo degli scontri. Alcune delle tende dei manifestanti in piazza Maidan sono in fiamme. I dimostranti rimasti continuano da parte loro a bruciare pneumatici all’imbocco della piazza,su via Institutska, per creare una sorta di cortina di fuoco e fumo. Il ministero degli Esteri russo ha affermato che il ritorno della violenza nelle strade del centro di Kiev è il “risultato diretto” della politica occidentale. In una nota vengono inoltre accusati “i politici occidentali e le organizzazioni europee di incoraggiare le provocazioni contro il potere legale” in Ucraina.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 18, 2014
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Incredibile impresa di Lavillenie: dopo 21 anni infrange il record di Bubka
Renaud Lavillenie, oro olimpico ed europeo in carica, con i suoi 69 kg per 176 cm, è quasi un mingherlino in confronto agli altri saltatori con l’asta, eppure è riuscito in un’impresa mai compiuta da nessuno: ha superato di un centimetro lo storico 6,15 di Sergei Bubka: uno dei più vecchi record del mondo per quel che riguarda l’atletica leggera. Era il 21 febbraio 1993 quando lo zar dell’asta Bubka migliorava a Donetsk il proprio primato indoor, stabilito otto giorni prima a Lievin, sempre in Ucraina. E proprio al meeting di Donetsk, quello organizzato annualmente da Sergei Bubka, Levillenie ha strappato il record del mondo al padrone di casa. Bubka mantiene comunque il primato outdoor (dove si disputano le gare olimpiche) con il 6,14 ottenuto a Sestriere nel 1994. All’aperto Lavillenie ha come migliore misura un 6,02 (misura centrata a Londra nel 2013).
Pubblicato da tdy22 in febbraio 16, 2014
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Aereo dirottato su Sochi! Lo bloccano a Istanbul
Sono i media ucraini a rendere noto che un aereo turco, partito da Kharkiv, in Ucraina, sarebbe stato costretto ad atterrare ad Istanbul dopo un tentativo di dirottamento da parte di un passeggero ucraino che, secondo fonti non confermate, avrebbe voluto dirottare il volo a Sochi dove oggi si sono aperte le Olimpiadi invernali e dov’è in corso la cerimonia d’apertura. E’ stata l’aeronautica militare turca a costringere il velivolo ad atterare. I media turchi hanno riportato che il passeggero avrebbe minacciato di far esplodere una bomba se l’aereo, con a bordo 110 persone, non si fosse diretto a Sochi, in Russia. Anche in questo caso non ci sono conferme ufficiali
Pubblicato da tdy22 in febbraio 7, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/07/aereo-dirottato-su-sochi-lo-bloccano-a-istanbul/
Il water dorato… che prende il posto della statua di Lenin!
Lo scorso dicembre a Kiev, capitale dell’Ucraina, veniva abbattuta la statua dell’ex dirigente sovietico Lenin ad opera degli oppositori del presidente ucraino, Viktor Yanukovich. Da quel momento, il piedistallo che la sosteneva è rimasto vuoto.
Fino ad ora. A prendere il posto di Lenin, infatti, è stato un water completamente dorato che vuole, si suppone, ricordare quello che, come rende noto il Kyev Post, si trova nella residenza dell’attuale presidente. Secondo l’opposizione, si tratta di un simbolo dello spreco di denaro pubblico ad opera dello stesso Yaunkovich.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/04/il-water-dorato-che-prende-il-posto-della-statua-di-lenin/
Minibus contro treno, è strage in Ucraina
Nel pomeriggio di martedì un treno e un minibus sono entrati collisione nei pressi di un passaggio a livello nelle vicinanze del villaggio di Vyry nell’Ucraina settentrionale. L’incidente è avvenuto verso le 03:35, ora locale, a circa 25 chilometri a sud del confine dell’Ucraina con la Russia. Nell’incidente hanno perso la vita 12 persone e sono rimaste ferite altre 5.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/04/minibus-contro-treno-e-strage-in-ucraina/
Non solo violenza in Ucraina, la protesta si fa anche a suon di musica!
Dopo aver visto sui media di tutto il mondo la violenza nelle manifestazioni in Ucraina, arriva anche chi vuole protestare in modo pacifico. Così Markiyan Matsekh ha deciso di portare il pianoforte in strada e suonare un po’ di musica classica proprio di fronte alle linee di polizia. Nei mesi successivi poi il piano è stato verniciato con i colori della bandiera ucraina uniti a quelli dell’Unione europea per farlo diventare un simbolo delle proteste in atto nel paese. L’emozione suscitata da questa azione pacifica è visibile su YouTube:
Pubblicato da tdy22 in febbraio 2, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/02/non-solo-violenza-in-ucraina-la-protesta-si-fa-anche-a-suon-di-musica/
Tetiana, la giornalista ucraina picchiata selvaggiamente
Tetiana Chornovil è una giornalista ucraina filo-europea che la notte del 25 dicembre, come ha reso noto il sito online della testata per la quale lavora, l’Ukrainska Pravda, è stata selvaggiamente picchiata. La giornalista, che ha scritto articoli molto critici nei confronti del presidente Viktor Yanukovich e dei suoi più stretti alleati, stava guidando quando due uomini l’hanno costretta a fermarsi alla periferia di Kiev e l’hanno picchiata. Lei stessa, che ha riportato lesioni al naso, una commozione cerebrale e traumi multipli, ha raccontato: “Ho cercato di scappare, mi hanno preso e hanno iniziato a colpirmi sulla testa”. La sua foto che mostra le conseguenze dell’aggressione è stata pubblicata sul sito del giornale.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/26/tetiana-la-giornalista-ucraina-picchiata-selvaggiamente/
Abbattuta la statua di Lenin a Kiev durante protesta pro-Ue
Alcuni manifestanti pro-Ue hanno abbattuto una statua di Lenin a Kiev, in Ucraina. Lo ha reso noto la polizia, citata dall’agenzia Interfax. Oggi centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza contro la decisione del governo ucraino di congelare un accordo di associazione con l’Unione europea.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 8, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/08/abbattuta-la-statua-di-lenin-a-kiev-durante-protesta-pro-ue/
Protesta shock! La Femen a Parigi fa pipì sulla foto del presidente ucraino
Protesta shock a Parigi dove cinque Femen radunatesi davanti all’ambasciata di Kiev hanno fatto pipì su le gigantografie del presidente ucraino Viktor Ianukovich, gridando “Ucraina in Europa”. A seno nudo, con scritte contro il presidente ucraino sul corpo, le attiviste del movimento, hanno voluto protestare anche contro la violenza subita dai manifestanti nella capitale ucraina.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/01/protesta-shock-la-femen-a-parigi-fa-pipi-sulla-foto-del-presidente-ucraino/
Scontri in Ucraina nel corteo pro Ue, centinaia i feriti
Non una manifestazione, ma una guerra. A Kiev, notte violenta e numerosi scontri tra manifestanti pro-Ue e polizia. Le proteste andavano avanti da almeno una decina di giorni contro la decisione del governo di sospendere un accordo di associazione tra Ucraina e Unione europea. In piazza Maidan ieri sera erano in 10.000 a manifestare, ma le forze speciali ‘Berkut’ hanno aspettato la tarda notte per intervenire, quando i dimostranti rimasti nella zona erano solo mille, o anche meno. A quel punto sarebbero stati circa duemila, secondo fonti accreditate, gli agenti che in tenuta in antisommossa, sono intervenuti verso le 4.30 del mattino con i manganelli. Questa mattina non c’era un solo manifestante, ma alcuni feriti in città si incontravano. Tra questi Petrò, 26 anni, con una vistosa fasciatura sulla fronte «Mi hanno colpito con una manganellata – spiega -, ma non stavamo facendo niente di male, cantavamo, scherzavamo. I ‘Berkut’ sono arrivati all’improvviso». Andrei, 42 anni, è indignato: «È stata una strategia di guerra – dice -. I poliziotti sono arrivati all’improvviso, quando in piazza ormai c’erano solo 700-800 persone, alcuni dormivano già. Non so quanti erano gli agenti – prosegue -. Erano tantissimi comunque e colpivano chiunque, anche la gente a terra». Petrò sostiene che in piazza «c’erano un migliaio di persone quando sono arrivati i Berkut: la maggior parte della gente era andata via e la situazione sembrava tranquilla. Erano rimasti in piazza solo quelli che avevano intenzione di passare qui la notte. Gli agenti colpivano alla cieca – spiega arrabbiato -, c’erano persone col viso insanguinato, hanno chiesto i documenti agli studenti, arrestato un sacco di gente». «Hanno sgomberato la piazza con la violenza – gli fa eco un altro giovane -, hanno smontato tutto e non hanno nemmeno dato il tempo alle persone di raccogliere le proprie cose». Una rappresentante della polizia, Olga Bilik, ha detto in un’intervista a una tv locale che l’intervento delle ‘teste di cuoio è stato causato dal «lancio di lattine» da parte di alcuni dimostranti contro degli operai che stavano iniziando ad allestire le decorazioni natalizie. Ma la forte repressione della manifestazione costa al governo ucraino anche in termini diplomatici: ferme condanne sono arrivate dall’ambasciatore Usa e dai ministri degli Esteri di Svezia e Lettonia.
Pubblicato da tdy22 in novembre 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/30/scontri-in-ucraina-nel-corteo-pro-ue-centinaia-i-feriti/
26 agosto 2032: la data della fine del mondo?
E’ Russia Today a dirci che data segnare sul calendario: il 26 agosto 2032. Proprio quel giorno, infatti, potrebbe avvenire la fine del mondo, a causa di un asteroide largo 410 metri che si trova potenzialmente in orbita di collisione con il nostro pianeta. A individuare 2013 TV135, al momento la più grande minaccia per la Terra nel breve termine, sono stati alcuni astronomi ucraici. Stando ai loro pareri, la vicinanza al nostro pianeta circa 1 milione e mezzo di chilometri, non sarebbe sicura e si rischia concretamente l’irrimediabile impatto. L’asteroide si muove anche molto velocemente e secondo una stima, se continuasse a preseguire nella stessa direzione in cui si trova alla stessa velocità l’impatto con la Terra avverrebbe nel 2032, ma solo nel 2028 si potranno avere informazioni più certe. In caso d’impatto, provocherebbe un’esplosione paragonabile a 50 bombe atomiche. Nonostante le possibilità siano molto basse, una su 63.000 secondo la “scala Torino” che misura la pericolosità di questi corpi celesti, gli scienziati hanno inserito questo oggetto spaziale nella lista degli asteroidi pericolosi. Il portale russo spiega che 2013 TV135 è stato scoperto nella costellazione delle Giraffe dall’Osservatorio della Crimea, in Ucraina, da Gennady Borisov.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/18/26-agosto-2032-la-data-della-fine-del-mondo/
Ha confessato! E’ un 21enne rom ad aver violentato e ucciso Tatiana.
Il 13 settembre a Brancaleone, nel Reggino era ritrovato il cadavere carbonizzato di Tatiana Kuropatyk, 41enne ucraina. La donna era stata prima violentata e poi uccisa da un rom, Gianluca Bevilacqua, di 21 anni che fa parte della comunità che ormai da tempo si è insediata a Brancaleone. Il 21enne ha confessato l’omicidio dopo ore di interrogatorio, nel quale ha anche ammesso di aver notato la vittima mentre era nella spiaggia di Brancaleone, dove si era recata a prendere il sole. Prima ha avvicinato la vittima con la quale ha anche chiacchierato, poi ha tentato un rapporto sessuale, ma era stato rifiutato, quindi ha preso un sasso e ha colpito la donna. A quel punto è iniziata la violenza sessuale e alla fine dell’atto l’ha barbaramente uccisa con le pietre. Alla fine ha tentato di bruciare il corpo, per eliminare le tracce.
Pubblicato da tdy22 in settembre 20, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/20/ha-confessato-e-un-21enne-rom-ad-aver-violentato-e-ucciso-tatiana/
La truffa delle madri surrogate: dall’Ucraina a Crema
Una coppia cremaschi rischia fino a 15 anni di carcere per sottrazione di minore. Tutto inizia quando i coniugi decidono di recarsi in Ucraina per avere un figlio affittando, a 30 mila euro, l’utero di una madre surrogata. Il marito dona il seme ma quando nasce il bambino, attraverso il Dna, si scopre che non è il figlio dell’uomo. In precedenza marito e moglie avevano però utilizzato documenti falsi per tentare di far registrare a loro nome il figlio nato in Ucraina. Ma in Italia la registrazione è stata rifiutata e ora il piccolo è stato affidato a una casa famiglia. I genitori sono sotto processo. Questo però non è un caso isolato come spiega Cecilia Rizzica, l’avvocato che segue la vicenda:
Pubblicato da tdy22 in giugno 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/28/la-truffa-delle-madri-surrogate-dallucraina-a-crema/
S’indaga sugli ambienti della prostituzione per la donna uccisa a coltellate
Domani avrà luogo l’autopsia di Sofia Zerebreska, la 23enne ucraina il cui cadavere è stato ritrovato ieri in un appezzamento di terreno a Poggiomarino, Napoli. È stata accoltellata cinque volte e lasciata in un noccioleto, con l’arma ancora conficcata nella schiena. Il luogo è un posto conosciuto, isolato ma facile da raggiungere, lungo la strada che conduce a Palma Campania e a San Giuseppe Vesuviano. Sofia era conosciuta per essere una prostituta che lavorava in quella zona, in via Sandro Pertini. Il suo cadavere è stato scoperto da un uomo in auto che ha notato una chiazza rossa nella campagna adiacente la strada, il macabro ritrovamento e la chiamata al 112 sono arrivati subito dopo. La ragazza era ben vestita, e questo fa pensare avesse un appuntamento. Probabilmente ha subito molte percosse ma non è nuda nè i suoi abiti sono strappati. La gente del luogo, per lo più, non ha dubbi: una prostituta. Lo afferma con sicurezza un residente: “Da queste parti vengono a battere due donne, una bionda e l’altra bruna. Questa potrebbe essere la bionda”. La zona infatti è frequentata dalle prostitute dell’Europa dell’Est, oggi un po’ meno che in passato, e se i carabinieri hanno effettuato rilievi fino a tarda sera, è stata la caserma di Poggiomarino il centro nevralgico delle indagini. Là sono giunti gli stranieri della zona, che possono conoscere l’ambiente malavitoso e quindi anche il giro di prostituzione che si alimenta lungo la strada dell’omicidio. Giovani, capelli biondi e carnagione chiara, gente dell’Europa dell’Est, così come Sofia. Un ucraino ha fornito il primo indizio: “So chi è, si tratta di una mia connazionale. Fa la prostituta ma non ho mai saputo come si chiamasse”. Da questo sono partite le indagini volte a scoprire l’identità della giovane. L’ipotesi ora è che conoscesse il suo assassino, forse aveva un appuntamento con lui. I segni di collutazione sono troppo pochi per far pensare ad un’aggressione improvvisa ed è più probabile che l’omicidio sia maturato nel giro della prostituzione e gli inquirenti si muovono in questa direzione.
Pubblicato da tdy22 in Maggio 12, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/12/sindaga-sugli-ambienti-della-prostituzione-per-la-donna-uccisa-a-coltellate/
Le grandi manovre di Putin
Con una decisione annunciata senza alcun preavviso, il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato l’avvio per questa notte di manovre militari in grande stile nel Mar Nero. Una mossa che rischia di riaccendere la latente tensione con i vicini Ucraina e Georgia. Parteciperanno alle esercitazioni militari 36 navi stanziate a Sebastopoli, in Crimea (Ucraina) e a Novorossisk (Russia meridionale), e fino a 7mila uomini.
Pubblicato da tdy22 in marzo 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/28/le-grandi-manovre-di-putin/
Kiev paralizzata! Decretato stato d’emergenza.
Forti nevicate, diffuse in tutto il paese, hanno paralizzato l’Ucraina. Nella capitale Kiev – dove la neve ha raggiunto 50 centimetri nelle ultime 24 ore – e’ stato decretato lo stato di emergenza. Sono piu’ di 380 – secondo le autorita’ ucraine – i villaggi e le localita’ rimasti al buio, in particolare nelle regioni di Lviv, Dnipropetrovsk e Ivano-Frankivsk.
Pubblicato da tdy22 in marzo 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/23/kiev-paralizzata-richiesto-stato-demergenza/
Quando lo spionaggio si fa sottomarino… arrivano i delfini-killer!
Gli elementi per una film di spionaggio ci sono tutti: i killer, la fuga e l’immancabile storia d’amore. Ma i protagonisti sono alquanto fuori dagli schemi. Si tratta di tre delfini-killer della Marina militare Ucraina scappati dalla loro base di Sebastopoli probabilmente attratti dal richiamo dell’amore. Usciti dalla base militare insieme ad altri due esemplari, i delfini addestrati non sono tornati indietro ma ci sono speranze che lo faranno al più presto: ‘Il controllo sui delfini – ha spiegato l’ex ufficiale della Marina sovietica Iuri Pliacenko – era molto comune negli anni Ottanta. Se un delfino maschio vedeva una femmina durante la stagione degli amori le andava immediatamente dietro, ma poi tornava dopo una settimana o giù di li”.
Lontani dall’immaginario comune che vede i delfini come i migliori amici acquatici dell’uomo, in questo caso si tratta di animali addestrati e muniti di particolari coltelli e pistole che servono a localizzare mine sottomarine e attaccare i sommozzatori nemici. L’utilizzo militare dei delfini risale al 1973 e tutt’oggi in Ucraina si continua l’addestramento: attualmente il governo di Kiew sta formando un plotone di dieci esemplari.
Pubblicato da tdy22 in marzo 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/13/51957/
Candidature nel mondo… spunta Darth Vader!
Un uomo, vestito come il protagonista di “Guerre Stellari” e accompagnato da una schiera di Stormtroopers, si è presentato all’ufficio di registrazione in ucraina per ufficializzare la candidatura del suo Partito di Internet, ma per lui non c’è stato niente da fare: nonostante la richiesta di aprire le porte “in nome dell’imperatore”, gli addetti alla sicurezza non hanno battuto ciglio e lo hanno rispedito a casa. Secondo altre fonti però, l’uomo sarebbe stato invitato a togliersi il casco e presentare un documento, poi sarebbe entrato a parlare negli uffici del sindaco. La questione di prima importanza contro cui si sta battendo il “Partito di Internet” ucraino sarebbe la decisione presa da parte delle autorità locali, di concedere gratuitamente appezzamenti di terra, posti lungo la costa, ad un gruppo di persone, suscitando la preoccupazione dell’opinione pubblica e dei media riguardo la possibilità di corruzione all’interno della giunta.
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/03/candidature-nel-mondo-spunta-darth-vader/
Timoshenko difesa dalla Francia, nessun processo iniquo
La leader dell’opposizione ucraina, Iulia Timoshenko, è in carcere per un un controverso contratto per le forniture di gas. Ora rischia l’ergastolo perchè accusata di essere stata la mandante dell’omicidio del deputato Ievgheni Sherban nel 1996.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/01/23/timoshenko-difesa-dalla-francia-nessun-processo-iniquo/
Chiesta depenalizzazione per reato Timoshenko, rissa al parlamento ucraino
Pubblicato da tdy22 in gennaio 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/01/10/chiesta-depenalizzazione-per-reato-timoshenko-rissa-al-parlamento-ucraino/
-50 in Siberia, -20 a Mosca: 100 vittime del freddo in Europa dell’Est
Pubblicato da tdy22 in dicembre 21, 2012
https://tuttacronaca.wordpress.com/2012/12/21/50-in-siberia-20-a-mosca-100-vittime-del-freddo-in-europa-dellest/
Timoshenko in ospedale, processo rimandato
La Timoshenko è in ospedale per curare l’ernia del disco di conseguenza non sarebbe stata presente in aula. Si inizierà il 18/12.
Pubblicato da tdy22 in novembre 23, 2012
https://tuttacronaca.wordpress.com/2012/11/23/timoshenko-in-ospedale-processo-rimandato/
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