Quattro “ Tursiops truncatus”, cioè delfini dal naso a bottiglia, sono stati sequestrati dal Corpo forestale dello Stato presso il delfinario di Rimini. I gestori del parco acquatico sono anche stati denunciati per maltrattamenti di animali e obbligati a pagare multe per un valore di 18mila euro. Durante un ispezione avvenuta il 31 luglio i medici veterinari del Ministero della Salute e da esperti di mammiferi marini, riscontrarono “l’assenza di riparo dal sole e dalla vista del pubblico, la carenza di un adeguato sistema di raffreddamento e di pulizia dell’acqua, nonché vecchie vasche di contenimento irregolari non adatte a consentire un adeguato movimento dei tursiopi e a garantirne la salute fisica e psichica, costretti ad una convivenza coatta nel gruppo sociale dove erano inseriti”. In una nota il Corpo Forestale, aveva anche rilevato che “i delfini per di più non erano sottoposti ad un idoneo programma di trattamenti medici veterinari come testimonia l’assenza di vasche predisposte a tal fine, o adibite alla quarantena o ad ospitare le femmine durante il periodo di gravidanza e allattamento”.
Su disposizione della Procura di Rimini, quindi, il Corpo forestale sta eseguendo il trasferimento dei quattro delfini sequestrati, due femmine e due maschi, il più piccolo di circa sei anni, che saranno trasferiti presso l’Acquario di Genova. Qui i quattro delfini saranno messi in una vasca non visibile al pubblico, per svolgere come previsto dalla procedura un periodo di quarantena nel quale verranno effettuate analisi e, nel caso ci fosse bisogno, verranno curati dal personale veterinario e acquariologico della struttura.
Nessuna replica arriva dalla struttura di lungomare Tintori fondata nel 1968. Sul sito c’è solo un cartello della Direzione che indica “che il Delfinario di Rimini rimarrà chiuso al pubblico. Ci scusiamo per il disagio”.