
Una vacanza in Grecia che si è trasformata quasi in un omicidio, quella di Chiara Boffo, 37enne, residente a Bassano del Grappa e dipendente di una azienda che produce mobili, che oggi farà ritorno in Italia dopo la tremenda esperienza.
«Papà, sto bene. Ma mi volevano soffocare». Queste le prime parole della donna.
Tutto era iniziato con una cena, venerdì 23 agosto: dopo una settimana di vacanza in villaggio turistico, Chiara Boffo, che era partita da sola, stava salutando gli amici che aveva conosciuto sul posto. Poi il vuoto. Non ricorda più nulla.
«Ricordo solo il rumore delle pale dell’elicottero», ha detto al fratello Roberto, contattato al telefono.
Cosa è accaduto? La donna è stata infatti trovata svenuta in una zona archeologica di Kos. Stando al referto medico, qualcuno aveva tentato di strangolarla con una corda. Sul corpo aveva parecchie ecchimosi e una brutta ferita sull’arcata sopraccigliare. I rapinatori le avevano portato via tutto: la borsetta con qualche euro, il telefonino, persino i bracciali di bigiotteria che aveva comperato nell’isola.
Fortunatamente un passante l’ha notata, a terra, priva di coscienza. E ha chiamato la polizia. Di qui il primo ricovero nell’ospedale locale e il successivo trasferimento – in elicottero, appunto – nel centro specialistico di Creta. Dopo esser stata medicata, Chiara è riuscita a sentire i parenti e avvisare gli amici con un post su Facebook. «Sono viva, per miracolo ma ci sono. Finire le ferie in ospedale. Grecia ti odio. La povertà fa fare delle cose assurde… percossa e rapinata fino allo strangolamento. Non ricordo niente per fortuna».
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