Si comincia con qualche drink in qualche locale in centro a Roma, poi i quattro raggiungono lo studio professionale di Balistreri, in via Cola di Rienzo. Secondo il pm Francesco Scavo, Stabile e l’amico avrebbero fatto che in modo che le due donne “assumessero nel corso della serata, con diverse modalità e in differenti locali, sostanze alcoliche, nella specie miscele di vodka e red bull”.
La violenza sarebbe accaduta nell’ufficio dell’amico di Stabile. L’amica di A., maggiorenne, dice di non ricordarsi nulla, la minorenne invece racconta di essere rimasta nella stanza con Stabile, mentre l’altra si sarebbe chiusa in bagno con Balistreri. Entrambe avrebbero subito una violenza sessuale, e A., come scrive il pm, avrebbe “ripetutamente manifestato il proprio dissenso”.
Nessuna prova di quanto accaduto (era la notte fra il 30 e il 31 luglio 2011), perché gli uomini avrebbero buttato via le sedie che erano rimaste sporche di sangue. Il pm Scavo ritiene comunque la ricostruzione di A. credibile anche perché la giovane avrebbe retto al controesame degli avvocati dei due accusati. Il legale di Stabile, Roberta Nati, sottolinea che ci sono solo “le accuse di una ragazza e nssuna prova scientifica”. E assicura che Stabile “non ha bisogno di costringere una donna ad avere rapporti con lui se non lo desidera”. (E’ tornato Casanova?)