Ruby in aula: molti i “non ricordo” e “non so”

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E’ tornata nell’aula del Tribunale di Milano Ruby e le sue risposte al processo al processo a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti sono piene di “Non ricordo” e di “Non so”. Non sa per quale motivo abbia dato un numero inesistente all’agenzia di Lele Mora e non ricorda se, la notte del 9 marzo 2010, ha dormito da sola ad Arcore o meno. Dispiaciuta per le “cavolate” raccontate in precedenza, che sono state riportate nei cinque verbali resi tra luglio e agosto 2010, dichiara di essere presente “per dire la verità”, negando di essersi esibita ad Arcore in balli erotici. Perchè abbia in precedenza mescolato cose vere ad altre inventate, lei stessa non lo sa spiegare e lo stesso pm ha parlato di una sorta di “preveggenza” della marocchina, perché alcune ragazze hanno poi raccontato di scene erotiche ad Arcore. Nell’udienza precedente, Ruby aveva negato di aver avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi e di aver preso da lui 4 milioni e mezzo di euro ma oggi ha tenuto a rimarcare che “La mia memoria può fallire, perché a differenza delle intercettazioni io non sono uno strumento”. E infatti il “non ricordo” è la base delle rispote date al pm di Milano Antonio Sangermano riguardo i tabulati telefonici. In particolare, in quel momento il pm le stava chiedendo per quale motivo, il 26 maggio 2010, il giorno prima dell’ormai famosa notte in questura, avesse chiamato il ragioniere di Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli. Il pm ha anche chiesto alla ragazza se avesse mai avuto “trattative con Berlusconi per ricevere soldi a prescindere dai rapporti sessuali che lei ha negato”. La risposta è stata un secco “no”: Ruby ha inoltre ribadito di aver avuto i 30mila euro per il progetto del centro estetico e nient’altro, a parte le buste nelle serate di Arcore. Quanto ai 4 milioni e mezzo da B e ai 170mila euro conservati da Spinelli, la giovane ha spiegato che era solo “una forma di vanto” per farle vedere “alle ragazze che venivano a casa mia”. Negazione anche quando si è parlato di Caterina Pasquino, non si sarebbe mai “vantata” di aver avuto rapporti sessuali con Berlusconi, smentendo le stesse dichiarazioni che la Pasquino ha messo a verbale. “Insomma, lei esclude anche si essersi inventata di aver avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi?”, le ha chiesto il pm. “Escludo”, è stata la risposta di Ruby. A Ruby sono poi state rivolte domande sui 7mila euro di cui aveva denunciato il furto il primo maggio 2010. Lei ha replicato dicendo che “venivano dalle buste che ci dava il presidente, a volte con 2mila o 3mila euro, quando andavamo alle serate”. La giovane ha poi testimoniato in aula chiarendo che “i soldi li portavo in borsa, perché vivevo con delle ragazze e non mi fidavo”. Quel giorno, dopo la denuncia di Ruby, un carabiniere riuscì ad arrestare il ladro recuperando 5.500 euro e restituendoli alla ragazza.

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AFFONDA ILDA!

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Che il Capo sia d’accordo o meno è un “mistero” che non è dato sapere, ma l’ “Affoda Ilda”, promossa dalla Santanchè, sembra proprio che si farà. Il tam tam telefonico è già iniziato e per lunedì tutti devono essere pronti per la manifestazione di fronte alla procura di Milano proprio mentre nelle aule del Tribunale si svolgerà la requisitoria di Ilda Boccassini che chiederà la condanna per corruzione e prostituzione minorile di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. L’idea stavolta sarebbe più ambiziosa. Non più l’inno italiano, ma veri e propri siparietti con parlamentari che improvvisano discorsi contro la magistratura e le toghe rosse. Un vero show in quel processo che vede imputato ex Premier che ha già incassato una condanna e un rinvio a giudizio.

Se davvero la manifestazione dovesse aver luogo sarebbe come aver lanciato una bomba contro il Quirinale, aver annientato quel patto con Napolitano, il quale chiedeva un governo di larghe intese. Ma rotta la tregua, crolla il governo! Ecco quindi che il Pdl si divide in due anime. Le colombe che vorrebbero un approccio “morbido”, una protesta limitata e mandare avanti le larghe intese (quasi sbrindelate) e i falchi che invece si sentono forti (anche grazie ai sondaggi) e spingono verso la battaglia finale… con Letta deposto e le elezioni a ottobre. 

Chi vincerà tra uccellacci e uccellini?

 

L’altalena del governo Letta sta per spezzarsi?

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Il Pdl è in vantaggio sui sondaggi. Il Pd è sgretolato. L’M5S sta perdendo elettorato. Cosa potrebbe impedire a Berlusconi in un momento così favorevole di rimettere le mani sull’Italia? Forse la magistratura. Negli ultimi due giorni la giustizia gli ha creato diversi grattacapi. Prima il Tribunale di Milano lo ha condannato a 4 anni per frode fiscale (con 5 anni di interdizione dai pubblici uffici) e nella mattinata di oggi il Tribunale di Napoli ha  chiesto il rinvio a giudizio dell’ex leader del Pdl nell’ambito dell’inchiesta sulla compravendita di parlamentari. Lunedì poi ci sarà la requisitoria di Ilda Boccassini  sul processo Ruby.

Quali sono le armi in mano al Berlusconi? Il popolo  italiano. E allora tutti in piazza sabato a Brescia. Una bella manifestazione in stile “berlusconiano” con folla osannante e con il Cav nero che tuona contro le toghe rosse. E’ probabile che ci sia anche una manifestazione lunedì davanti alla procura di Milano… l’ “Affonda Ilda”?

Ma la manifestazione che scopo ha per Berlusconi? C’è un palco e c’è una folla… C’è un uomo con un grande carisma… C’è uno la capacità di infiammare gli animi e di mistificare la realtà… non in peggio o in meglio, ma solo a proprio favore. Perché il popolo ama ascoltare Berlusconi? A volte perché viene pagato per farlo, o almeno così si dice… altre perché quel leader parla una lingua comprensibile e fascinosa… sa far sognare il popolo prima di portarlo alla gogna, prima di “sterminarlo”, prima di portarlo in “guerra” contro…. la magistratura! Qualcosa di già visto?

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Ma qui non si tratta di una nazione contro un’altra nazione… il pericolo forse è maggiore! Qui si tratta di sovvertire la costituzione, di incitare il popolo contro la magistratura (potere slegato da quello politico)  per interessi privati. Strumentalizzare il cittadino, che dovrebbe essere il vero sovrano della Repubblica Italiana (sovranità ridotta a stracci), contro il potere legislativo che sta cercando di difendere la democrazia e quindi l’arma del cittadino per ribellarsi alla casta. E’ quasi da film di fantascienza pensare che si rischia veramente un colpo di stato nella piena legalità? Che la libertà di manifestazione  può compromettere la democrazia? Che la magistratura può essere stuprata dal potere politico che strumentalizza il popolo?

Berlusconi in ospedale nel giorno del processo di Ruby!

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I problemi di salute di Silvio Berlusconi “non sono un legittimo impedimento assoluto”: per questo il pm di Milano, Ilda Boccassini, ha chiesto ai giudici del processo Ruby di respingere l’istanza di rinvio dell’udienza, parlando di “un’escalation di certificati medici” per far slittare la requisitoria. I magistrati sono ora in camera di Consiglio, mentre il leader del Pdl è all’ospedale San Raffaele per l’uveite di cui soffre.

Berlusconi, che è imputato per concussione e prostituzione minorile, “ha un grave disturbo della vista”. Lo hanno riferito i suoi legali. Nel frattempo, i giudici del tribunale di Milano hanno sospeso l’udienza in attesa del fax che attesti il ricovero per l’aggravarsi dell’uveite.La malattia del leader del Pdl – che da tempo ha una forte congiuntivite e il distacco del vitreo, con la raccomandazione di non esporsi alla luce intensa – per il procuratore però non rappresenta un impedimento assoluto. Secondo il pm, i tre certificati medici con data 5, 6 e 7 marzo rilasciati dal San Raffaele rappresentano “un’escalation per far sì che l’udienza non venga svolta”.L’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, ha parlato di logica del sospetto da parte del pubblico ministero mentre l’altro difensore, Piero Longo, ha ricordato che i sintomi della malattia di Berlusconi evolvono quotidianamente. Nell’udienza di oggi è previsto il proseguimento della requisitoria del pm, mentre da calendario per il 18 marzo è prevista la sentenza. Già ieri Berlusconi aveva annunciato l’impossibilità di partecipare a un incontro previsto per oggi col premier uscente Mario Monti e alla riunione dell’ufficio di presidenza del Pdl.

Dopo il tribunale a Milano ora tocca alla Scuola di Polizia Campana

scuola di polizia campana

Attacco hacker e maschera stile Anonymous sul sito della Scuola regionale di Polizia locale della Campania. Proprio come avvenuto ieri per il sito del Tribunale di Milano e del Dap, all’indirizzo http://www.polizia.campania.it campeggia la scritta ‘Preparatevi ha inizio l’apocalisse’. E’ la fine per un nuovo inizio’. La scuola che ha sede a Benevento, ha lo scopo di qualificare professionalmente gli operatori della Polizia Locale della Campania.

Leggi l’articolo sull’attacco alla giustizia milanese!

ATTACCO AL CUORE DELLA GIUSTIZIA MILANESE!

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Sotto attacco il sito del tribunale di Milano! Ecco come appare questa mattina la Home Page. Ora stanno lavorando i tecnici per capire da dove proviene l’attacco e se c’è qualche correlazione con i processi in corso. Sicuramente la notizia sta facendo il giro del web. Dopo l’attacco a Facebook ora tocca alla magistratura italiana. Molti gridano a un complotto politico, altri a uno scherzo di pessimo gusto, altri cercano collegamenti di natura giudiziaria… quel che è certo è che l’aumento di questi fenomeni fa sempre più dubitare della sicurezza in internet!

Se questa è giustizia…

ruggero junker
10 anni fa non era ancora stata coniata la parola femminicidio, ma fu quello che Ruggero Junker eseguì con meticolosa e macabra precisione nei dettagli. Juncker accoltellò e fece a pezzi la fidanzata 26enne Alenya Bortolotto.  In primo grado l’uomo aveva evitato l’ergastolo grazie al rito abbreviato, ricevendo una condanna a trent’anni. Poi la pena era stata ridotta a 16. Tre anni gli sono stati condonati e ora, per buona condotta, è fuori di prigione, avendo scontato 10 anni e mezzo di carcere.
Quando era in cella venne sottoposto a cure mediche per il disturbo bipolare di personalità da cui è affetto. Il tribunale di Milano ha deciso che, dopo la scarcerazione, non dovrà essere ricoverato in una casa di cura e di custodia per tre anni(come stabiliva la sentenza). Periodicamente, però, dovrà firmare un registro dalle forze dell’ordine. L’autore di uno dei delitti più efferati che sconvolse Milano potrà ricominciare una nuova vita dopo aver scontato solo un terzo della pena iniziale.
Con la liberazione di Junker si è inferta una nuova coltellata ad Alenya.
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