
I romani parcheggiano in doppia fila e a volte, soprattutto nelle strade commerciali, sognano di trovare posto almeno in terza. Il sindaco Marino risolve i problemi dei romani con un rincaro della tariffa nella zona blu che passa da 1,20 a 1,50. Abolisce anche gli abbonamenti mensili o giornalieri e, per i residenti titolari del permesso, revoca il diritto di parcheggiare gratis su quelle strade ritenute “assi principali di scorrimento” che guarda caso sono però anche le strade più commerciali della Capitale. Non basta il numero di negozi che hanno chiuso a causa della crisi? E’ un invito, forse, ad abbassare definitivamente le saracinesche ad altri esercizi commerciali? Nelle intenzioni del sindaco sembra esserci la volontà di far dimenticare l’auto ai cittadini della città eterna, ma prima di mettere al bando la circolazione privata si pensa a incrementare, migliorare e rendere fruibile a tutti quella pubblica?
Il provvedimento promette una rivoluzione per la sosta su strada a pagamento, a partire dalla tariffa unica. Viene abolita la distinzione tra parcheggio dentro la Ztl, che oggi costa 1,20euro l’ ora, e parcheggio fuori dalla Ztl, un euro ogni sessanta minuti: per fare shopping su viale Europa, all’ Eur, come per prendere un aperitivo a Monti, il prezzo della sosta sarà fissato a 1,50 euro, non un centesimo in meno.
Il Sindaco Marino ha confermato questo nuovo piano affermando: “le strisce blu non devono essere un garage a cielo aperto, ma ci deve essere un ricambio continuo di auto”.
Quindi maggiori ingorghi sulla strada perché non si può parcheggiare? I romani dormiranno in auto mentre attraversano il lungotevere dandosi il cambio con i familiari? Andranno a parcheggiare ai Castelli Romani? Saranno costretti a vendersi casa per comprare un garage?
Ma il sindaco Marino ha continuato: “A Roma ci si ammala di tumore a causa dello smog più che nel resto d’Europa”, scrive il sindaco, aggiungendo: “Ogni 10 microgrammi di polveri sottili Pm10 in più per metro cubo d’aria fanno aumentare il rischio di tumore al polmone di circa il 35%. A livello Europeo l’incremento del rischio è del 22%”.
“Trasporto pubblico davvero efficiente, parcheggi di scambio, car sharing, piste ciclabili e mobilità sostenibile. Ecco quello che faremo noi”, annuncia il sindaco, una ricetta “per trasformare Roma in una città vivibile, pulita. Che pensi innanzitutto alla salute dei suoi cittadini.”
Ma quanto serve a rendere il servizio pubblico efficiente? Nel frattempo i cittadini cosa fanno? Roma non è un paesino di provincia che si può rivoluzionare, serve una ristrutturazione seria e continuata negli anni per cercare di salvare una città al collasso.
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