Emma Marrone sorprende i fan con il nuovo tatuaggio

emma-tattoo-tuttacronacaEmma Marrone continua a far parlare di sè, sia con la sua musica, con i suoi record di vendite, che per i suoi ex, Marco Bocci e Stefano de Martino. La vincitrice di Amici e Sanremo, ultimamente a fianco di Fiorello nella sua “Edicola”, ha deciso di farsi un nuovo tatuaggio,condividendolo con i fan su Instagram. Qualche critica non è mancata, con chi sostiene sia troppo grande, ma in genere ha riscosso un grande successo.

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Snoop Dogg nei guai: troppo fumo in camera, pompieri in hotel!

SnoopDogg-tuttacronacaGuai per Snoop Dogg che riesce a distinguersi, mentre si trova in tournèe in Australia, anche quando si trova nella sua camera d’hotel. L’artista ha fumato talmente tanto che, alle dieci di mattina, è scattato l’allarme antincendio dell’albergo dove alloggiava a Sidney. Morale: sono arrivati i pompieri. Si sono infatti attivati i sensori che hanno inviato la segnalazione mettendo in allerta i vigili del fuoco, che hanno trovato la stanza invasa dal fumo. Semplice sigaretta o cannabis non è dato saperlo perché ufficialmente si parla di fumo “da fonte non identificata”. L’artista l’ha presa bene, chiarito l’equivoco ha fatto alcune foto con i pompieri: eccole, pubblicate in Instagram.

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Emma Marrone, tra viaggi e dieta: vita da tour a Lucignolo 2.0

Emma-Marrone-tuttacronacaDurante la puntata di domenica 17 novembre verrà trasmessa un’intervista a Emma Marrone, che la cantante ha rilasciato mentre era in viaggio per una tappa del suo tour. Anche se per conoscere tutti i dettagli dovremo aspettare domani sera, sono emerse le prime prime anticipazioni, che si concentrano proprio sulle sue abitudini mentre si trova in viaggio per l’Italia. “La solitudine non mi porta tanto beneficio. Il mio motto è più siamo e meglio è. Ho bisogno della compagnia, di divertirmi, ma quando serve so essere anche una persona molto seria. Quando mi devo concentrare, lo faccio”. Ma anche: “Il bello del tour è proprio il viaggio. Io e lo staff che mi segue siamo un pò come una grande famiglia e ci divertiamo. Con la mia ‘vera’ famiglia c’è poi un legame forte che va al di là di qualsiasi cosa e i miei sono abbastanza giovani e alternativi, quindi nel prossimo step del tour per un po’ di date mi seguiranno”. Ma spostarsi da una tappa all’altra significa anche rinunciare a qualcosa, in particolare, alla cucina che la cantante preferisce: “Io sono una mangiona. I piaceri della vita sono rimasti talmente pochi e il cibo per me è una cosa bella. In tour sono brava perchè mangio il giusto e tutti alimenti sani. So cucinare, alcune cose anche molto bene. A Roma le mie amiche mi chiamano Mariella la regina della padella”.

Mengoni e il suo disinteresse per le tecnologie!

marco mengoni-tuttacronaca

24 anni e il disinteresse per le tecnologie. Dallo smartphone a Facebook Mengoni, star del nuovo pop, rifiuta le comunicazioni digitali.  “Ma non sono un anti-tecnologico”, tiene a sottolineare, “il mio non è certo un atteggiamento snob. Anzi, capisco che le nuove tecnologie siano una cosa positiva per la comunicazione, e che servano a molte persone per vincere la paura di un faccia a faccia. Mi sto avvicinando sempre più, quindi, anche a queste cose, ai social network in particolare. Ma di certo non arriverò a stare collegato ore e ore, non mi diverte far sapere agli altri cosa ho mangiato oggi o far vedere la foto del solito gattino. Leggo, osservo, se ho qualcosa davvero da condividere scrivo, o segnalo una musica, una poesia, un libro. Con queste tecnologie sono un bradipo, mi adatterò, ma con lentezza…”.

Lui d’altra parte controtendenza lo è stato sempre. Dal look stravagante e anti-conformista, che cerca di scrivere la storia in modo originale “Ma non sono un passatista”, tiene a dire, “anzi sono a favore della tecnologia, soprattutto se mi aiuta nel mio mestiere. Però per quello che riguarda la comunicazione, soprattutto sui social network, non riesco ad essere come molti miei colleghi. Leggo osservo, ma di scrivere banalità non me ne frega niente. Lo faccio se ho qualcosa davvero da dire, da condividere. Cose che abbiano un senso, un motivo” e poi aggiunge “È il rapporto con il pubblico che mi spinge a fare musica, suonare dal vivo è la cosa che ti fa andare avanti, ti rende felice di fare questo mestiere. Per me è la cosa più fica che c’è. Essere in studio per registrare va bene, è ovvio, ma dopo un po’ mi sento un po’ stretto. Invece quando suono dal vivo ogni sera è diversa, ogni concerto è come se fosse l’ultimo, non sai cosa succederà domani e quindi dai tutto quello che hai. Ogni sera quando salgo sul palco per me è l’ultima volta, e quindi cerco di dare tutto, di sgolarmi, di triturarmi le mani sulla chitarra…” e conclude: “Ho iniziato come tutti, bussando a tante porte che, ovviamente, non si sono aperte. Poi X Factor e questa rapidissima corsa che mi ha portato dove sono oggi. È un mondo curioso quello che mi sono trovato ad affrontare, me l’aspettavo diverso, magari un po’ più buono, ci sono tanti meccanismi che non capisco, tanti disequilibri, e devi sempre stare attento a come ti muovi, a quello che fai. Non è come dieci o quindici anni fa, oggi la musica è vento, passa rapidamente, è un vento forte e veloce, devi fare in modo che non ti scompigli i capelli e basta”. Dubbi, incertezze? “Tante, è ovvio, ma raggiungo anche picchi di felicità che non vanno sottovalutati. È una cosa sana dubitare di se stessi, e del lavoro che hai fatto. Se non avessi dubbi sarei già finito, non avrei limiti da superare, obbiettivi da raggiungere… “.

Forse un atteggiamento da hipster? “Amo il vinile assolutamente”, conferma lui, “sono un fan dell’analogico. La differenza di suono è abissale, il calore è diverso. E io cerco questo calore in quello che registro, quel calore che da piccolo sentivo nei dischi di Billie Holiday. Il che non vuol dire che non scarico le canzoni di Billie Holiday su iTunes, ma che, se posso, ascolto i dischi in vinile. E poi penso che sia giusto che la musica nata per essere registrata in maniera analogica sia ascoltata dai dischi in vinile. La musica di oggi invece è pensata per il digitale, ed è giusto che venga ascoltata in un altro modo”.

E al giornalista di Repubblica che gli chiede se un compromesso in favore della tecnologia odierna si può fare, risponde “Si deve fare, io mica posso costringere la gente a comprare un mio album in vinile. Ma anche se il risultato finale è digitale, io registro ancora su supporto analogico, su bobine, come si faceva un tempo”.

Ma chi è Marco Mengoni?

“Non mi ritengo un artista, non lo sono. Sono sicuramente un impiegato della musica, non mi posso attribuire una definizione così importante. Sono un impiegato che dignitosamente fa il suo lavoro, al meglio delle sue possibilità. Certo che l’arte mi piace, mi attira, io vengo da un istituto d’arte, mi piace essere onnivoro, prendere esempio dagli artisti con la “A” maiuscola. Ma io per adesso sono solo un servo della musica, non posso fare altro, lei decide per me”.

“Mi siete mancati” nel boato Mengoni saluta i suoi fan!

Mengoni_tuttacronaca-essenziale

Quello che stiamo per raccontare non è solo la cronistoria di un concerto, ma la passione di chi la musica la interpreta in forma di vita. Al Teatro degli Arcimboldi, Marco Mengoni riparte con L’Essenziale Tour 2013 nella versione autunnale e dopo le serate che si sono svolte il 25 e il 26, Mengoni chiuderà la tournée con due appuntamenti nel mese di ottobre: il 20 e il 22.

Come riporta la Fonte HTTP500 2.0: Ad accompagnare Marco sul palco Luca Colombo (prima chitarra e direttore musicale), Gianluca Ballarin (piano tastiere e programmazioni), Peter Cornacchia (chitarra), Giovanni Pallotti (basso), Andrea Pollione (organo e tastiere) e Davide Sollazzi (batteria).

La scaletta subisce solo qulche “ritocco”, per esempio ha scelto di eleiminare i brani dell’album precedente come Tonight e Solo, così come la cover di I Need a Dollar. Ma d’altra parte Mengoni non ha mai ripetuto pedissequamente le scalette ha sempre variato qualcosa, quindi si attendono ulteriori variazioni nelle prossime due date.

Tra le note si mescolano le emozioni e il pubblico si lascia trascinare dalla voce dell’artista che saluta i suoi fan con “Esercito: mi siete mancati”. Tra ansia, gioia ed emozione parte Intro, poi ci si scatena al ritmo di Pronto a correre, per essere trascinati dentro Evitiamoci e Bellissimo. Poi le note, dritte al cuore dei suoi fan, diventano più intimiste con  Non passerai e Avessi un altro modo. Dopo questo momento più lirico, irrompe sul palco il rock che si sprigiona dalla chitarra di Luca Colombo e si parte con Dall’Inferno. Luci, colori e il boato del pubblico quando Mengoni imbraccia la sua chitarra e interpreta I Got the Fear.

Per chiudere la prima parte del concerto Marco sceglie Spari nel deserto e 20 sigarette.

L’intervallo non è una vera e propria pausa ma piuttosto uno scambio di quell’energia che si è accumulata durante la prima parte del concerto. Quando le luci si riabbassano e Mengoni torna sul palco il pubblico balza in piedi e si riversa sotto il palco sulle note di La vita non ascolta. E dopo la pausa melodica di Natale senza regali, si torna a saltare su Come ti senti. Poi una dopo l’altra, quasi intersecate insieme arrivano Gag del Pass, La Valle dei Re, Un’altra botta e la versione reggae di Questa notte. Poi il pubblico in ovazione può immergersi In un giorno qualunque e ballare con Non me ne accorgo. Mengoni rimane invece seduto, con gli occhi chiusi, mentre il suo pubblico intona L’essenziale. Un regalo tra magia ed emozione che il pubblico di Milano fa a Marco. Un momento che il cantante conserverà tra i suoi ricordi di un anno davvero eccezionale.

Sempre la fonte HTTP500 2.0 riporta che la grande novità del tour arriva con la versione inglese di Pronto a Correre, Put the Light On, scritta da Mark Owen con Benjamin Mark Weaver, Jamie Norton e David James Harvey Gibson. La chiusa è affidata al pezzo dance del repertorio di Mengoni, Una parola: luci psichedeliche e pubblico in delirio.

Un live di oltre due ore termina quindi con la musica che continua a risuonare nelle teste mentre la magia avvolge i fan che pian piano lasciano  Il Teatro degli Arciboldi.

Follie per Romeo e Giulietta… arriva il kolossal di Zard

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Quarantacinque artisti sul palco, oltre 200 costumi, un lancio promozionale da 1,5 milioni di euro e la regia di Giuliano Peparini, cresciuto tra Roland Petit e Le Cirque du Soleil. A dieci anni dal debutto del ‘Notre Dame de Paris’, David Zard si lancia in ‘Romeo & Giulietta’, che, cantata da Davide Merlini e Giulia Luzi, tornera’ a Verona, per debuttare all’Arena il 2 e 3 ottobre e proseguire poi in tournee. ”E’ la piu’ grande follia finanziaria mai fatta in campo musicale in Italia”, dice

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