Il Libor, il tasso di riferimento del mercato interbancario londinese e perno del sistema finanziario internazionale, era invece un oscuro oggetto di desiderio acquistabile con la corruzione, la prostituzione e la cocaina.
16 banche operanti sulla Borsa di Londra si incontrano ogni giorno per decidere quale è il tasso di prestito che applicano per concedere crediti agli altri istituti. Tutto il mondo si ferma a guardare cosa avviene a Paternoster Square. Ma un anno fa si è scoperto che quel tasso veniva manipolato per interessi di gruppi economici ben organizzati che sapevano come “corrompere” gli operatori. Una storia quasi italiana che a distanza di mesi sta alzando il velo su ” un mondo sommerso” da prostituzione, cocaina e viaggi di lusso.
Ma chi sono i protagonisti? Uno è Tom Hayes trader di Ubs arrestato insieme ai suoi clienti di R.P. Martin. L’Ubs ha ammesso la pratica di manipolazione del Libor, ed Hayes, durante gli interrogatori, ha evidenziato come una simile pratica coinvolga molti banchieri di vertice oltre a lui, alludendo così agli altri istituti di credito che fissano il tasso di riferimento del mercato interbancario.
Insomma attraverso inviti a country club esclusivi o viaggi pagati a Las Vegas, corredati da cocaina e prostituzione l’affare veniva trattato in modo che il tasso risultasse vantaggioso per concludere alcuni business che altrimenti sarebbero sfumati. Sicuramente vicino ai nostri scandali una cena o una donna, non può minimamente avvicinarsi al “burlesque” di alcuni nostri politici, ma è evidente che per la valenza internazionale che ha quel tasso d’interesse, l’attenzione è massima.