
Idee a bizzeffe, dunque, da parte dei giovani ma anche tanta saggezza da parte di chi giovane non lo è più: come Larry Lessig, che ha formulato un feroce attacco contro la corruzione del sistema politico, Stewart Brand, che sta cercando di rianimare le specie estinte, e Danny Hillis, che ha messo in guardia sulle conseguenze di un eventuale collasso della rete internet. E ancora più in alto: Sergey Brin, che ha presentato una demo dei Google Glass, e Elon Musk, con il suo piano per arrivare su Marte.
Nonostante queste eccellenze, da qualche anno Ted deve misurarsi con una cerchia di detrattori e critici, che sono arrivati a organizzare addirittura delle vere e proprie feste di odio contro la conferenza. I motivi sarebbero l’eccessivo e fastidioso buonismo, la fede cieca e troppo ottimista nei confronti della scienza, e l’incessante ricerca, spesso forzata, di meravigliare il pubblico. Tuttavia, secondo l’analisi di Wired.com, il vero problema dell’evento potrebbe venire, invece, dalla sua eccessiva popolarità. Da quando le conferenze sono pubblicate online, gli speaker tendono più a concentrarsi sulla resa in video che non sulla prestazione dal vivo, a scapito della naturalezza e dell’ improvvisazione. A questo proposito, Chris Anderson, Ceo di Ted, sostiene che “una conferenza troppo perfetta non ci piace. La sentiamo non autentica. Il nostro consiglio a chi parla è di dimenticare il fatto che si viene registrati e che, più tardi, si comparirà sugli schermi di milioni di persone”.
Per smuovere un po’ le acque, Anderson quest’anno ha apportato qualche modifica al format usuale, aumentando il numero dei conferenzieri e riducendo da 18 a 12 i minuti di ogni talk. E, per la prima volta, ha bandito un concorso mondiale per diventare speaker, con tanto di provino video: 33 talenti selezionati, provenienti da 14 paesi diversi, che si sono aggiunti ai conferenzieri invitati. Si trattava degli sconosciuti, l’ultimo tassello dello slogan: sembra che queste innovazioni, almeno per quest’anno, abbiano messo a tacere i critici. E se avete in mente di partecipare alla prossima edizione, vi conviene iniziarvi a preparare da ora. Si prospettano delle selezioni durissime.